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La notizia è ufficiale. A Bergamo aumenta la Tari 2025. Un +2% sulle bollette, che tradotto significa circa 4 euro in più all’anno per una famiglia con tariffa media. Roba da poco, dicono. Ma davvero possiamo liquidare tutto con un “sono solo due caffè al mese”?

Perché si paga di più?

Secondo il Comune, l’aumento è stato necessario per coprire uno scostamento tra i costi previsti e quelli effettivi del servizio rifiuti. In altre parole, le previsioni del 2024 erano troppo ottimistiche. È bastato un piccolo sforamento per far scattare l’adeguamento. A pagarne il conto, come sempre, sono i cittadini.

Una gestione davvero efficiente?

Gli assessori rassicurano: “Il servizio funziona, la qualità è alta, e le tariffe restano basse rispetto alla media nazionale”. Tutto vero: Bergamo è tra le 10 città italiane con la Tari più bassa.

Ma c’è da chiedersi:

  • Possibile che ogni revisione del Piano Economico Finanziario si traduca in un aumento per l’utenza?
  • Che margini ha davvero il Comune per contenere i costi, invece che riversarli sulle bollette?
  • E soprattutto: quanto possiamo fidarci delle previsioni future, se quelle passate erano sballate?

4 euro oggi, e domani?

È facile parlare di cifre simboliche. Ma sommate agli aumenti su energia, carburanti, spesa e servizi, anche i “piccoli rincari” fanno volume. E il timore è che ogni anno si ripeta lo stesso copione: costi rivisti, piano aggiornato, nuova rata da pagare. Il punto non è il singolo aumento. Il punto è che i costi reali continuano a crescere, e chi accusa il colpo sono i cittadini più vulnerabili economicamente.


In breve:

  • Aumenta la TARI: +2%, pari a 4 euro annui.
  • Il Comune giustifica con uno scostamento tra previsioni e costi reali.
  • Bergamo resta “economica”, ma il trend è in salita.
  • Le fasce fragili sono esentate, ma la classe media paga tutto.
  • La vera domanda: fino a quando sarà “solo” un piccolo aumento?

Il comunicato stampa del Comune

Bergamo, 8 aprile 2025 – La Giunta comunale ha approvato le delibere relative all’adeguamento tariffario della TARI per l’anno 2025. L’aumento è pari al 2%, corrispondente a un incremento medio di 4 euro annui su una tariffa base di circa 200 euro, applicato in modo uniforme su tutte le utenze. L’adeguamento si è reso necessario a seguito di una revisione del Piano Economico Finanziario (PEF) del Servizio di gestione dei rifiuti solidi urbani e assimilati 2024-2025, relativa al solo anno in corso. La necessità di procedere a una revisione è emersa per riequilibrare la situazione economico-finanziaria del gestore che ha registrato scostamenti rispetto alle stime formulate a inizio 2024, con un modesto adeguamento all’inflazione. Per il 2025 il PEF del servizio evidenzia un costo, al netto delle detrazioni, da coprire con il gettito tariffario di euro 20.900.000, che comporta quindi un incremento di 550.000 euro, il quale, al netto del fisiologico incremento della base imponibile, è alla base dell’incremento tariffario approvato. Il PEF per il biennio regolatorio 2024-2025, approvato dal Consiglio comunale il 23 aprile 2024, era stato redatto con criteri previsionali e validato da un soggetto terzo. È stato apportato un modesto adeguamento tariffario agli incrementi di costo sopraggiunti, conformemente a quanto stabilito da ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente). “A fronte di un servizio di raccolta e smaltimento rifiuti e pulizia giudicato da cittadini e visitatori della nostra città efficiente, i costi posti a carico dei cittadini e delle imprese rimangono in linea con quelli sino ad oggi sostenuti. Nell’arco di 11 anni, vale a dire dal 2014 ad oggi, la Tari – considerata la riduzione operata nel 2014 e il ritocco effettuato nel 2022 – ha visto, di fatto, il solo incremento del 2% che oggi prevediamo per l’anno in corso, pari, sulla tariffa base di 200 euro, a 4 euro annui. Lo sforzo dell’Amministrazione comunale è stato e sarà anche in futuro quello di mantenere alta la qualità del servizio e di ottimizzare il più possibile i relativi costi” dichiara l’assessore al Bilancio Sergio Gandi. “Le previsioni, per quanto validate e basate su dati riferiti agli anni precedenti, possono talvolta non corrispondere ai costi effettivi. In questo caso, i costi stimati all’inizio del 2024 si sono rivelati inferiori rispetto a quelli reali. Nonostante il lieve aumento, Bergamo resta tra le 10 città italiane con Tari più economica (220 euro contro i 329 della media nazionale), le fasce più fragili della popolazione sono esenti perché tutelate dalle normative nazionali. L’aumento, seppur contenuto, permette di garantire un servizio di gestione dei rifiuti e di igiene urbana che vogliamo sia sempre più efficiente, all’altezza delle esigenze della cittadinanza e degli standard di sostenibilità adottati dall’Amministrazione” dichiara l’assessora alla Transizione ecologica, Ambiente e Verde Oriana Ruzzini. Le delibere approvate dalla Giunta certificano la coerenza tra gli importi economici, sia in entrata che in uscita, previsti dal PEF 2025 e gli stanziamenti inseriti nel bilancio previsionale per il triennio 2025-2027.

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