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Il Centro Studi Valle Imagna nella collana “Scienze, arti e cultura” (testi appartenenti a giacimenti periferici o difficilmente raggiungibili) pubblica, in questi giorni, un volume, redatto da Alessandro Ubertazzi, dal titolo molto accattivante Dall’immagine esoterica di Lorenzo il Magnifico a quella animalesca di Attila …  non solo. Altrettanto significativo risulta il sottotitolo: “A proposito di alcune placchette e medaglie antiche poco approfondite“. 

Il libro presenta il catalogo di una collezione privata di placchette e medaglie relative alla figura di Attila Flagello di Dio. Si apre con una introduzione di Silvia Blason Scarel dal titolo Enigma Attila: dalla storia al mito. Inquadra le vicende del IV d.C. evidenziando significativamente “l’impotenza  della completa comprensione del fenomeno Unni” di cui Attila, come ben si sa, era re. In altre parole, soprattutto su questo personaggio, fin da subito, fiorirono leggende molto colorite con al fondo un’idea di sovrano misterioso, ma soprattutto mostruoso o quasi.

Le pagine di questa prima parte risultano veramente ricche delle pur poche informazioni che si hanno di questo condottiero. Si conclude con note relative alle fonti, alla bibliografia, alla sitografia. Una sintetica cronologia permette al lettore di inquadrare da un punto di vista storico – cronologico tutte le principale vicende del periodo a partire dal 370 al 453 anno della morte di Attila dove “finisce la storia e comincia il mito“.

La parte successiva riporta con un stampa molto nitida le placchette. Molto curiose risultano le annotazioni per cui rimandiamo il lettore alle ipotesi ivi riportate. Ma non si può non evidenziare l’ipotesi principale: le effigie riportate nelle placchette sarebbero di collegarsi con l’ambiente culturale fiorentino ai tempi di Lorenzo il Magnifico che, alcune volte, veniva ritratto a mo’ di fauno. In realtà queste immagini, invece, sembrano siano state utilizzate anche per rappresentare Attila.

Immagini che sembrqano meglio esprimere il comune sentire denigratorio nei confronti del “flagellum Dei“. Soprattutto l’immagine faunesca poteva meglio di altre esprimere il volto del vituperato condottiero barbaro e pagano. Il libro va soprattutto goduto sfogliano le numerose pagine che riporatno le foto di questi materiali. Le note arricchiscono, completano e illustrano il tutto e una bilografia posta al temine di questa parte aggiunge dettagli per meglio comprendere quanto proposto.

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Autore

Mario Fiorendi

Studioso di storia locale in particolare del movimento cattolico bergamasco tra fino 800 e inizio 900. Tra le sue pubblicazioni: - "Vincenzo Bombardieri. Una storia civile"; "100 anni fa. Una storia ancora viva. Lo sciopero di Ranica"; un contributo al volume "Alle radici del movimento sociale cattolico a bergamasco".

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