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I concetti di autorità e libertà sono da ripensare. C’è una visione che li appiattisce. Si vede la libertà in contrapposizione all’autorità: più c’è dell’una meno c’è dell’altra.  Si aggiunga l’idea di libertà per tutti: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti” (Dichiarazione dei Diritti dell’uomo votato all’ONU nel 1949). E si fraintende: la libertà è un valore che ci ritroviamo in tasca, bell’e confezionato. Importante come dichiarazione politica rischia di rimanere astratta. Va invece allargata nella concretezza dell’essere uomo.

Il XX Secolo ha segnato la crisi dell’autorità. Il secolo dei totalitarismi l’ha screditata. A partire dal nazismo che idolatrava l’autorità del Fuhrer. All’opposto i movimenti giovanili del ’68 hanno contestato ogni forma di autorità. Due mitologie, secondo il filosofo e logico Joseph Maria Bochenski (Introduzione alle logiche dell’autorità 1974). Le radici di questa crisi vengono da lontano. Lutero si oppone alla mediazione ecclesiastica. La Bibbia, diventata accessibile a tutti con la stampa. E’ letta e interpretata dal credente senza intermediari. Unico mediatore è il Cristo. La scienza è contro le auctoritates. Galileo abbandona l’ipse dixit delle grandi autorità per una che va cercata e mostrata nell’esperienza. L’uomo moderno entra nell’agone politico, fuori dalle cappe di notabili e sovrani.

La riflessione sulla libertà e sull’autorità mette in luce l’aspetto della mediazione (G. Capograssi, Riflessioni sull’autorità e la sua crisi, 1921). L’autorità permette di accedere all’autentico di sé. Contro la visione spesso accreditata dell’immediatezza della politica che ritiene frustrante il frapporsi di qualsiasi ostacolo, l’autorità è sostegno nel nostro tendere alla verità. Non siamo padroni in casa nostra, siamo sempre in debito con altri. Siamo venuti al mondo senza averlo chiesto; altri hanno deciso per noi. Non abbiamo scelto noi di essere uomo o donna, dove, in che tempo e in quale famiglia nascere. Dentro noi portiamo voci con cui dobbiamo fare i conti.

La libertà non va vista solo sul piano politico dei diritti. La modernità ci ha abituati alla separazione di morale e religione. La religione era terreno di scontro e intolleranze, la morale era appiattita sul riconoscimento politico. La libertà non è solo un diritto ma anche un compito. La libertà è preziosa ma pesa. Scegliere è una responsabilità e ha delle conseguenze; è comodo fuggire. La libertà è un dono che riceviamo e che lasciamo agli altri. Come l’amore si impara: amiamo liberamente se siamo stati amati liberamente. La libertà è una scuola: si va e si fa. La libertà facile, immediata, solo diritto è un’astrazione.

L’autorità si declina a diversi livelli e campi. C’è l’autorità del giudice, medico, professore, sacerdote, dello specialista in genere, e l’autorità del bambino che sa vedere quelle cose a cui non badiamo. Lui si stupisce, noi no, e il suo sguardo diventa autorevole. Anche il maestro impara dall’allievo. Restituisce a se stessi. In un’epoca di rivoluzione tecnologica sono andate in crisi figure e istituzioni. Pensiamo ai partiti tradizionali o ai sindacati. Abituati alle amicizie con un click, siamo stati presi dall’illusione dell’immediatezza. Sembra non ci sia spazio per l’autorità ma è illusorio. Illusi da Internet che abbrevia le distanze, dalla pubblicità che vende una cosa per un’altra, un pacco di pasta o di biscotti per una famiglia felice.

L’autorità non è scomparsa. Si può presentare in forme nuove e subdole. Occorre ricuperare il giusto rapporto. Si è passati dalle tradizioni ai protocolli. Ci si è affidati a figure carismatiche che argomentano per acclamazioni e hanno come referente non l’individuo ma la massa. Altre forme di autorità per popoli fittizi. La democrazia garantisce la libertà ma la presuppone pure: libertà di pensare per cittadini capaci di pensiero autonomo e critico. La libertà richiede un cammino faticoso e cura. E’ dono da rendere. Così potremo sanare una democrazia malata.


A cura di Mauro Malighetti (sintesi di una lezione dal professor Stefano Biancu, Università Lumsa Roma, “Autorità e libertà: ripensare un’alternativa” del 12 gennaio 2021 nell’ambito della programmazione di Noesis).


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