Biondi immobiliare

Un fallimento totale quello della Super Coppa Italiana disputata, per un bel pugno di dollari, a Riad. Non si può che definire fallimentare la scelta della Federcalcio italiana di disputare questo minitorneo a quattro in terra araba con stadi semi deserti ed impatto mediatico pari a quello di una gara del nostro campionato di Serie B.

L’unica conferma, in negativo, arriva appunto dai vertici del nostro movimento calcistico, sempre più allo sbando e sempre meno credibile tra scandali scommesse e bilanci taroccati. Si è venduto un pacchetto unicamente per soldi, calpestando il Campionato, con tre partite rinviate a febbraio, e soprattutto calpestando migliaia di tifosi che avrebbero invece assiepato un qualsiasi stadio italiano per tifare i propri beniamini.

Ormai il calcio è questo… del Var che non funziona, delle partite vendute agli arabi, degli orari strampalati per i diritti televisivi. E chi se ne frega dei tifosi, dei bambini che vanno allo stadio, di coloro che fanno 12 ore di pullman per andarsi a vedere la propria squadra magari da Bergamo a Lecce o da Palermo a Venezia.

Il calcio è sempre più manovrato dal vil denaro, con società nelle mani di cordate milionarie che di pallone non capiscono assolutamente nulla (basti vedere la situazione della Roma che sostituisce il pur antipatico Mourinho con il romanaccio De Rossi, esonerato alla Spal e senza alcuna esperienza nella massima serie).

Improvvisazione pura, milioni di debiti per acquistare calciatori e bilanci in perdita per la maggior parte delle squadre che se fossero, come dovrebbe essere, equiparate a delle normali aziende verrebbero chiuse in un batter d’occhio. Invece nel calcio tutto è permesso, compreso quello di pagare gli arbitri, tanto criticati, con notevole ritardo. Ma la Super Coppa andava giocata davanti ai cammelli, poco importa se in stadi desolatamente mezzi vuoti.

Viene da riflettere su quanto potrà durare questa giostra, destinata all’implosione nell’arco di pochi anni per il mal governo dei suoi vertici. Noi godiamoci l’Atalanta, perfettamente gestita dalla famiglia Percassi che oltre a capirne di calcio pare molto attenta ed abile nella gestione finanziaria. Un esempio purtroppo seguito da pochi, si preferiscono gli americani o i cinesi che oggi ci sono e domani chissà…

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