. I tre libri si intitolano:
- “Spiritualità Quotidiana. Mappa Interiore per Viaggiatori dei mondi del Cuore”
- “La Via Semplice. Ritornare alla Saggezza della Natura e degli Animali per ricominciare ad Essere Umani”
- “Il Gioco del Benessere. Teoria e pratica della meditazione fisiologica emotiva per i bambini”

L’intervista allo scirttore Simone Migliorati:
Cosa ti ha spinto a scrivere questi tre libri e in che modo sono collegati tra loro, se lo sono?
Direi che la spinta è arrivata un po’ dall’esterno, quando le persone che incontravo nei miei percorsi come formatore e come professionista mi chiedevano proprio di mettere nero su bianco quanto spiegavo e approfondivo, ma soprattutto da una spinta interna personale, ciò che ogni giorno faccio ha per me una grandissima importanza, ci credo veramente tanto, a livello viscerale. Ho sentito proprio il bisogno di mostrare quanto stupore ho la fortuna di incontrare ogni giorno, tanto che non sono libri “pensati” a tavolino, sono libri che parlano di ciò che sento, ovviamente con una solida cornice teorica. Ecco, il collegamento che forse riguarda tutti i libri è proprio il “sentire” che dal mio punto di vista va oltre il “pensare”, è un approccio alla vita diverso, come se vedessimo attraverso il cuore e non solo attraverso la testa. Ciò che accomuna tutti e tre i libri infatti è il bisogno che sento impellente nella società di tornare ad ascoltarsi ed ascoltare, realmente, autenticamente. Le tematiche trattate sono diverse, come si può intuire dai titoli, ma tutti i libri parlano con un linguaggio semplice e facilmente accessibile. Credo sia necessario che chiunque li legga possa essere in grado di comprenderli, di “farli entrare” nel corpo, di poterli applicare nella vita quotidiana e anche in quella professionale.
Partiamo dal libro sulla natura: che tipo di approccio hai scelto? Più narrativo, descrittivo, educativo…?
“La Via Semplice” lo definirei un libro “evolutivo”, legato alla crescita personale attraverso gli insegnamenti che la natura mi e ci offre. Ho la fortuna di vivere in un contesto fortemente legato al mondo della Natura, circondato da Animali che ogni giorno mi accompagnano nel mio percorso di vita e che mi stimolano a “vivere” la Natura ogni istante di ogni giorno. Nel libro racconto che ogni mattina la mia sveglia suona alle 04.30 e inizia la mia avventura, accompagnato dai miei cani, prima nei boschi, poi fino al fiume, che ho la fortuna di avere a pochi passi da casa. In quei momenti è come se entrassi in uno stato “trascendentale”, meditativo. Ecco, in quel contesto è come se la Natura mi avesse trasmesso degli insegnamenti, come se fossi un semplice e umile canale di contatto tra la Natura e l’Animale Umano. Fiori che ci parlano della bellezza dell’imperfezione, alberi che ci insegnano a praticare il non-attaccamento e a lasciar andare le nostre “foglie” (in senso metaforico) quando sentiamo che è il momento,… Cani che ci parlano di emozioni e di come viverle nel corpo… Fiumi che scelgono di “abbandonarsi” completamente per diventare qualcosa di più vasto, di immenso, come il mare. Quante volte la paura di accedere a qualcosa di più grande rispetto a ciò a cui siamo abituati ci frena? Lasciarsi andare nel flusso del cambiamento per esempio è un insegnamento antico e preziosissimo…
Il libro sulla meditazione per bambini è molto originale. Com’è nata l’idea e a che fascia d’età ti rivolgi?
Nasce dalla mia esperienza di pedagogista, che opera quindi anche nel contesto dell’età evolutiva (ma non solo!) e dei miei studi sulla mediazione corporea nella relazione d’aiuto. Ne è nato un approccio che porto nelle scuole di ogni ordine e grado, sin dalla scuola dell’infanzia, che con gli anni e le esperienze maturate è diventato un vero e proprio manuale pratico e teorico. Il gioco è la base della meditazione per i bimbi, non a caso il libro si intitola “Il Gioco del Benessere”, proprio perché ci ricorda quanto sia importante giocare con il corpo e quanto poco lo permettiamo ai bimbi dei nostri tempi, che sono iperconnessi con gli apparecchi elettronici, ma al contempo si sono “disconnessi dal contatto con il loro corpo”, ecco perché imparare a meditare è speciale ed urgente per la società di bimbi, bimbe, ragazzi e ragazze di oggi, per tornare “a casa”, alla saggezza del proprio corpo.
Nel libro sulla crescita personale, quali sono i temi chiave che affronti e per chi lo hai pensato?
“Spiritualità Quotidiana” vuole essere un libro che parla di crescita personale e spiritualità in maniera semplice ed accessibile. Siamo abituati a pensare alla spiritualità come a qualcosa di esterno da noi, una propensione verso l’alto, come a cercare qualcosa di superiore, in realtà mi piace l’idea della spiritualità come un viaggio che riconduce a noi stessi, partire da noi per tornare a noi, in maniera consapevole e costruttiva. Questo “percorso” passa per diversi temi che nel libro sono trattati sia dal punto di vista teorico (ma leggero), che pratico, per ogni tematica ci sono una serie di esercizi evolutivi di semplice applicazione. Tra le tematiche si parla di per-dono, ma anche sessualità e spiritualità, relazioni e “specchio”, che diventano davvero un tempo-ed-uno-spazio per comprenderci più a fondo, ma anche gioia, perché siamo tutti consapevoli di quanto la sofferenza possa portarci a comprenderci, a riflettere, ma anche la gioia ci offre questa meravigliosa possibilità, si può evolvere anche attraverso la gioia e non siamo abituati a farlo… Insomma, un vero e proprio viaggio di crescita personale e di nuove consapevolezze…
Hai seguito un percorso personale o professionale che ha influenzato questi scritti?
Assolutamente sì, e non ho intenzione di “fermare” questo mio percorso, sono in continua crescita e in continuo divenire. Sono sempre curioso e alla ricerca di nuovi stimoli evolutivi e formativi, proprio perché credo fermamente che ci sia sempre qualcosa di nuovo da apprendere. La mia formazione viaggia su due fronti apparentemente disgiunti ma in realtà molto vicini, dal punto di vista accademico ho una formazione come educatore professionale socio-pedagogico laureato all’Università Pontificia Salesiana, con un indirizzo fortemente orientato al lavoro con persone che hanno dipendenze, a cui è seguita una formazione specifica con la laurea magistrale in scienze pedagogiche, che mi ha permesso di diventare proprio pedagogista. Sempre a livello universitario sono bachelor of Philosophy (laurea in filosofia americana) e Educatore ambientale attraverso un master universitario. Accanto a questa formazione “tradizionale” ho seguito diversi per-corsi di taglio più olistico, la scuola triennale di Counseling, la scuola di Coaching, ma anche percorsi che riguardano il lavoro con gli animali nella relazione per il benessere delle persone. Ecco, una formazione eclettica e che mi permette di “vedere” le persone e le situazioni in maniera olistica, integrata. Dal punto di vista personale sicuramente il percorso di psicoterapia che ha affiancato le mie varie formazioni mi ha permesso di “guardare dentro”, fare pace con le mie zone d’ombra ed accoglierle… Un viaggio nel viaggio insomma.
C’è un messaggio comune che lega tutte e tre le pubblicazioni? Una tua visione del mondo, magari?
Sì, se vogliamo trovare un “codice” che accomuna tutte le pubblicazioni direi che il messaggio è che in un mondo che sembra rendere tutto sempre più complesso e “macchinoso”, c’è bisogno di tornare al valore della semplicità, in ogni ambito. Un po’ come i bimbi, gli animali e la natura ci insegnano. Non servono eventi eclatanti, la bellezza sta nella semplicità, nel togliere l’eccesso. Dico spesso che un bravo scultore non “aggiunge materia” alla sua opera per realizzarla, piuttosto toglie quella in eccesso per lasciare emergere l’essenza della sua statua. Ecco, così dovremmo diventare noi con la nostra vita, con le nostre relazioni. Togliere l’eccesso per arrivare all’essenza. C’è poi un tema comune che riguarda lo stupore, la meraviglia e la bellezza dell’imperfezione. In un mondo dove tutto sembra dover essere sempre perfetto ed impeccabile c’è bisogno di coltivare quella meravigliosa imperfezione che è speciale e ci rende unici ed irripetibili. E poi… la gratitudine, verso noi stessi, verso gli altri, verso la Natura in ogni sua forma. Abbiamo bisogno di tornare a quel senso di gratitudine per “entrare dentro”, per costruire relazioni ecologiche. In un mondo che ci porta a pensare di dover sempre essere armati e pronti alla “guerra” (a livello concreto ma anche metaforico), abbiamo bisogno di disarmarci e tornare ad abbracciarci, per scoprire il valore della gratitudine e dell’Amore.
Come ti sei mosso per la pubblicazione? Hai un editore o hai scelto la strada del self-publishing?
Tutti e tre i libri sono editi dalla Phanes Publishing, una casa editrice giovane e dinamica che tratta proprio le tematiche di cui abbiamo parlato ed è un piacere collaborare con loro.
Hai avuto già dei riscontri dai lettori? Quali reazioni o storie ti hanno colpito di più?
Sì, sono molto fortunato perché pressoché quotidianamente ricevo feedback dai miei lettori, sia da chi conosco ma anche e soprattutto da chi non conosco ed è meraviglioso. Di recente sono stato contattato da una mamma che nel libro “Il Gioco del Benessere” ha trovato una nuova chiave di lettura per leggere la sua bimba molto piccola che sta avendo un po’ di difficoltà nell’inserimento scolastico, ma anche una signora che si è definita “non più così giovane” che mi ha raccontato quanto nel libro “Spiritualità Quotidiana” abbia trovato la risposta che aspettava ed ha iniziato a pensare che non fosse “troppo tardi” per ricominciare a vivere. E’ qualcosa di meraviglioso, un processo di contaminazione che commuove e riempie di gratitudine… Se attraverso questi libri avrò aiutato anche solo una persona, allora ne sarà valsa la pensa ed è così, di questo sono infinitamente grato.
Stai facendo presentazioni pubbliche o eventi? C’è un modo in cui i lettori possono incontrarti?
Sono state fatte alcune presentazioni, alcune online con interviste, altre in presenza, come al Beltane Festival di Biella dello scorso anno che replicherò quest’anno, il 1 giugno, sempre a Biella. Stiamo tessendo reti di collaborazione e presentazione anche con alcune feste più locali per momenti di presentazione dei libri, ma soprattutto mi piace pensare e definirli workshop, dove andare a “sentire nel corpo” quanto questi libri raccontano, partendo dai partecipanti… Sui miei profili social è sempre possibile trovare questi eventi o contattarmi:
Qual è il tuo obiettivo più grande come autore: cosa speri che i tuoi libri lascino in chi li legge?
Non mi definisco un autore, una definizione troppo grande per un “umile scribacchino” come amo definirmi. Il mio obiettivo è semplicemente “seminare”, fare in modo che le persone, attraverso la lettura dei miei testi, possano davvero seminare dentro di sé qualcosa. Io non so che cosa, per ognuno deve essere ciò di cosa sente (e non pensa, ricordiamoci che è diverso!) di aver bisogno. L’azione del seminare è meravigliosa e potentissima, anche perché non sappiamo quando sarà possibile vedere la piantina, i tempi e i modi di manifestazione, ma dobbiamo avere fiducia nel processo di semina, prendendoci cura del terreno, del seme, dell’ambiente… Ecco, a livello metaforico penso che sia meraviglioso pensare ai miei libri come ad un “seme” che si coltiva nelle persone e che germoglieranno per ciò di cui esse hanno bisogno.