Biondi immobiliare

I dati del debito pubblico italiano sono abbastanza espliciti. Oltre 2800 miliardi di debito pubblico, con un rapporto al PIL stimato all’incirca al 143% nel 2023. È notizia degli ultimi giorni che l’Europa voglia vederci chiaro su queste cifre e soprattutto vuole garanzie precise sul rientro dei capitali concessi sul PNRR.

Il governo su questo tema pare in eterno imbarazzo ma vuole tenere il punto sull escludere sia il PNR che il famigerato bonus 110 dal rapporto deficit Pil. Dovrebbe essere chiaro a tutti che in economia quello che non si può sostenere non si sostiene. Se gli investitori globali hanno il presentimento che i titoli di stato non sono affidabili il rischio Grecia o Argentina è sempre dietro l’angolo, ma per ovvi motivi di consenso il governo pare averlo dimenticato. Fa scalpore vedere il cannoneggiamento all’ex premier Gentiloni, ora in Commissione europea: Secondo la premier Meloni e i suoi ministri, Gentiloni dovrebbe tenere alti gli interessi della nostra bandiera. Ma che c’entra la patria e la bandiera con i livelli di debito che ho citato all’inizio?

Semmai è il contrario. Sono anni che abbiamo messo il nostro destino in mano ad altri a causa del nostro eccesso di spesa pubblica fuori controllo. Il governo questo lo sa ed è ben conscio che le impietose leggi della matematica delle entrate e delle uscite non vanno a braccetto con la possibilità di un altro gettone di giostra al prossimo giro elettorale. A mettere la ciliegina sulla torta sono i numeri spaventosi del Bonus 110%. In sintesi stiamo giocando col fuoco un’altra volta con i conti pubblici e oltretutto aumenta la forbice tra i benestanti e i redditi bassi, complice un’inflazione galoppante da almeno un triennio a questa parte.

Ci siamo già scordati del settembre 2011 quando il governo Berlusconi si dimise per non aver il coraggio di fare quello che poi ha fatto Monti, che ancora oggi è visto non come l’uomo che ha salvato dal default il Paese ma come lo spettro che ha tagliato il welfare e aumentato l’età pensionabile. Stiamo percorrendo la strada che porta al medesimo errore. Pretendiamo di spendere quantità ingenti di soldi altrui senza poi subirne le conseguenze.

Questo governo è assuefatto dal consenso come un tossico dalla cocaina: ha tagliato le tasse, ma per continuare a foraggiare il welfare conta sui fondi del PNRR. Ma anche questi andranno restituiti, o comunque andranno ad aumentare il montante del debito futuro, che per essere sostenuto ha bisogno della fiducia della finanza. Quella ci sta guardando con occhio interessato e sta iniziando a parlare di serie C per il debito italiano. Per inciso, la serie D è spazzatura e default.
Ma avanti così, l’importante sono il consenso e le località balneari battano bandiera italiana.

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Autore

Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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