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Confucio ha molto apprezzato la musica come forma d’arte e come strumento per sviluppare un carattere etico e morale. Ha considerato la musica come un modo per esprimere gioia e allegria, e ha incoraggiato le persone a cantare e ballare durante le occasioni di celebrazione. Inoltre, sosteneva che la musica potesse avere un impatto positivo sull’animo e sulla mente delle persone, aiutando a promuovere la tranquillità, la calma e la concentrazione. In particolare, apprezzava la musica strumentale, per la sua semplicità ed eleganza, e ha consigliato di evitare la musica rumorosa e caotica che potrebbe disturbare l’equilibrio interiore. Ha sottolineato, anche, l’importanza di scegliere la musica giusta per ogni occasione, in modo da creare un’atmosfera appropriata e rispettosa.

La musica che Confucio amava di più era molto antica e prendeva il nome di “shao”. Quando la sentì per la prima volta, disse: “Non avrei mai immaginato che la musica potesse essere così bella” (Analects, 7:14). La musica di shao è associata alla storia di come Shun ascese al potere dopo che l’imperatore Yao (circa 24° secolo a.C.), suo predecessore, decise di abdicare a favore di un uomo cresciuto nelle terre selvagge ma il cui amore per la virtù era come l’impeto di un torrente. Si dice che quando la musica veniva suonata alla corte dell’imperatore Shun, non solo gli uomini ma anche gli dei, gli spiriti, gli uccelli e gli animali ne erano attratti. Tale era il potere della musica che incarnava il tenore e il veicolo di un governo morale.


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Lezione 9: Gli ultimi anni di vita del Buddha
Lezione 10: Le fonti del buddismo: il canonico di Pali
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Lezione 13: ll mantra, quella ripetizione che fa bene alla mente
Lezione 14: Il concetto spirituale del Dharma
Lezioni 15: Il concetto di Karma nelle filosofie orientali
Lezione 16: Le quattro diverse classi del Karma
Lezione 17: Come raggiungere il Nirvana secondo il Buddismo
Lezione 18: I quattro gradi della buddità
Lezione 19: Definizione di Bodhisattva e i suoi precetti
Lezione 20: I luoghi sacri del Buddismo
Lezione 21: Le origini della filosofia in Cina
Lezione 22: La vita di Confucio
Lezione 23: Presentazione del Confucianesimo, una concezione etica dell’uomo
Lezione 24: I discepoli di Confucio: Zigong, Zilu e Yan Hui
Lezione 25: I viaggi di Confucio coi discepoli
Lezione 26: Confucio. Le fonti del pensiero: i Dialoghi e lo Zuo Zhuan
Lezione 27: I quattro libri del Confucianesimo
Lezione 28: Per Confucio il rispetto dei genitori è fondamentale
Lezione 29: Guanju, la poesia d’amore che Confucio amava

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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