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Il Cre sospeso a sorpresa dal Comune di Valbrembo sta facendo parlare di sé anche con toni accessi. Sul tema ha posto la sua riflessione anche l’ex sindaco di Valbrembo Elvio Bonalumi con parole dure contro una programmazione con prezzi proibitivi per una famiglia “normale”. “Mi auguravo che il Comune – precisa Bonalumi – portasse avanti questa iniziativa ben sapendo che le disposizioni governative, in un momento di emergenza sanitaria come quello che stiamo vivendo, permettono di utilizzare tutte le risorse finanziare, anche l’avanzo di amministrazione. E i soldi il Comune di Valbrembo li ha (circa 450.000 euro)“.



Dunque l’Amministrazione di Ferrini – continua Bonalumi – avrebbe le risorse finanziarie ampiamente sufficienti (in considerazione anche degli stralci di progetti precedenti, per esempio le tribune e il giardino dietro la biblioteca) per poter fronteggiare l’estate dei ragazzi senza chiedere sacrifici assurdi alle famiglie. Dunque sul Cre il sindaco Ferrini aveva agio di usare senza particolari paletti le risorse comunali fissando un tetto molto alto dell’Isee (50.000/60.000 euro) in modo da far partecipare la stragrande maggioranza delle famiglie. Poteva stanziare anche 60.000 euro. Mettere in giro un volantino con quelle cifre significa non avere la minima percezione del tenore di vita delle famiglie di Valbrembo. Un’iniziativa con queste modalità è un insulto“.



Poi l’affondo dell’ex primo cittadino prende di mira la concezione del Cre come momento formativo dei ragazzi. “In un momento di emergenza come questo – prosegue Bonalumi – occorre fare in modo che le famiglie siano supportate. Il Cre non è una forma di custodia come sostiene il vice sindaco Attilio Castelli. Il Cre non è un parcheggio. Mi sarei aspettato altre parole per una persona non estranea al tema dell’educazione e degli oratori“.

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