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Papa Francesco è deceduto questa mattina alle 7:35 nella sua residenza di Casa Santa Marta in Vaticano, all’età di 88 anni. L’annuncio ufficiale è stato dato dal cardinale camerlengo Kevin Farrell, che ha ricordato la sua vita interamente dedicata al servizio della Chiesa e dei più poveri. Papa Bergoglio, nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da una famiglia di origini piemontesi, è stato il primo papa gesuita e sudamericano della storia. Eletto il 13 marzo 2013 dopo la rinuncia di Benedetto XVI, ha guidato la Chiesa cattolica per oltre 12 anni, distinguendosi per uno stile pastorale sobrio e vicino alla gente.​ Il suo pontificato è stato segnato da un forte impegno per la giustizia sociale, la tutela dell’ambiente e l’inclusione. Ha promosso riforme nella Curia romana, condannato con fermezza gli abusi nella Chiesa e cercato un dialogo aperto con le periferie del mondo.

Tra le sue encicliche più significative si ricordano Laudato si’, dedicata alla cura del creato, e Fratelli tutti, incentrata sulla fraternità e l’amicizia sociale.​ Negli ultimi mesi, Papa Francesco aveva affrontato gravi problemi di salute, tra cui una polmonite bilaterale che lo aveva costretto a un ricovero di 38 giorni al Policlinico Gemelli di Roma. Nonostante la fragilità, ieri, domenica di Pasqua, si era affacciato per l’ultima volta in Piazza San Pietro per impartire la benedizione Urbi et Orbi, visibilmente affaticato ma determinato a salutare i fedeli. I funerali si terranno nei prossimi giorni nella Basilica di San Pietro. Con la sua scomparsa, la sede apostolica è ora vacante e si aprirà il periodo di sede vacante in attesa del conclave per l’elezione del nuovo pontefice.

Questa la riflessione del cardinale presidente della Cei Matteo Zuppi. «È un momento doloroso e di grande sofferenza per tutta la Chiesa. Affidiamo all’abbraccio del Signore il nostro amato Papa Francesco, nella certezza, come lui stesso ci ha insegnato, che ‘tutto si rivela nella misericordia; tutto si risolve nell’amore misericordioso del Padre’. Chiedo a tutte le Chiese in Italia che siano suonate le campane delle chiese in segno di lutto e che siano favoriti momenti di preghiera personale e comunitaria, in comunione tra di noi e con la Chiesa universale».

L’annuncio del Corriere della Sera

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