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Non si placano le polemiche per l’arbitraggio di Anthony Tylor, fischietto della finale di Europa League tra Siviglia e Roma, vinta meritatamente dagli spagnoli che hanno segnato tutti i 4 rigori calciati al contrario della Roma che ne ha sbagliati ben 2 su tre.

E non si parli sempre di lotteria dei rigori, perché i tiri dal dischetto non sono la Tombola di Natale dove estrai i numeri dal sacchetto della nonna… i rigori bisogna saperli calciare con tecnica e freddezza, e chi li segna vince, chi li sbaglia perde. Altro che lotteria… maldicenza di colore che perdono le finali.

Davvero fuoriluogo e meritevole di una maxi sanzione lo Special One, supponente, presuntuoso ed arrogante come sempre, capace di inscenare ad ogni fischio dell’arbitro un teatrino fuori luogo supportato o meglio seguito da tutta la panchina giallorossa al completo. L’episodio del rigore recriminato dal tecnico portoghese è al limite del regolamento, il tocco c’è ma il braccio è molto aderente al corpo e il movimento all’indietro dell’avambraccio avviene per il tocco violento del pallone.

Poteva starci (in Italia non a livello europeo) ma non è certo uno scandalo aver fatto proseguire l’azione indicando in modo plateale il gesto del braccio proteso aderente al corpo, a testimonianza che lo stesso Tylor aveva visto e giudicato in quel modo. La partita non è finita lì: ci sono stati altri 15 minuti e poi i famigerati rigori dove i giallorossi hanno commesso gli errori determinanti calciando male due dei tre rigori battuti. Di questo ovviamente non parla nessuno, tantomeno lo Special One che invece va a consolare i suoi e preferisce attaccare l’arbitro con offese verbali in campo, negli spogliatoi e, non contento, anche nel parcheggio dove lo manda letteralmente a quel paese.

Un pessimo esempio di sport, da colui che dovrebbe invece essere un esempio per l’intero movimento sportivo, se non altro per quello che guadagna da diversi anni a questa parte. L’indomani l’arbitro e la sua famiglia si recano in aeroporto ed anche li vengono coperti di insulti, anche da qualche strattone e sputo che si vede chiaramente in alcuni video girati nello scalo di Budapest. Atteggiamento vergognoso, al di là di qualsiasi prestazione più o meno negativa di un arbitro o di un calciatore che sia.

Perché non si possono e non si devono fare differenze. Da sempre mi chiedo: perché se un calciatore sbaglia grossolanamente viene consolato mentre un arbitro viene massacrato? La cultura sportiva, la serietà e l’etica non sono un optional caro Special One e cari tifosi romanisti che tornate a casa sconfitti, più negli atteggiamenti che nel risultato. Auspico che vi siano sanzioni per l’allenatore, al quale farebbero bene un paio di mesetti di relax, e ai tifosi, non solo a quelli di Bergamo per i cori contro lo juventino Vhlaovic.

Facciamo che stavolta puniamo anche i romani? Oppure loro hanno una qualsivoglia sorte di immunità parlamentare? Spero vivamente di no perché i video di Mou che insulta l’arbitro nel parcheggio e quelli dei tifosi che strattonano l’arbitro sotto gli occhi spaventati della figlia e della moglie in aeroporto non devono ripetersi. Non si parla di razzismo stavolta, ma di fatti altrettanto gravi che portano poi al pericoloso spirito di emulazione nelle serie inferiori dove settimanalmente assistiamo a pestaggi di giovani arbitri. Lo sa questo il caro Special One? No lui si gode il suo sontuoso stipendio, si gode le sue conferenze stampa dove nessuno gli chiede nulla di spigoloso per evitare di essere platealmente deriso e va avanti, protestando ad ogni fallo, anche quelli più scontati. Ci sarà qualcuno che gli mette un freno stavolta? In campo ci ha pensato il Siviglia, speriamo ora nel giudice sportivo.

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