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Sono 600 i bambini che nel territorio di 18 Comuni della Bassa (seguiti da Risorsa Sociale Gera) si trovano in condizioni di situazioni di disagio familiare e ai quali proviamo a dare assistenza e supporto“. Queste parole, pronunciate da Daniela Cremonesi assistente sociale del comune di Fara Gera D’Adda, sintetizzano in modo estremamente concreto gli spunti emersi dall’incontro di presentazione del mio libro Il Trenino organizzato dall’amministrazione comunale all’interno di un percorso di tre giorni promosso in occasione della Giornata internazionale per l’elimanazione della violenza contro le donne. L’avvocato Laura Rossoni (esperta in diritto di famiglia e dei minori) ha poi rimarcato come la violenza domestica perpetuata nei confronti di una donna ha sempre anche altri bersagli ovvero i più indifesi: bambini che assistono impotenti a gesti scellerati che lasciano delle ferite nella loro crescita.

Traumi che, come ha rivelato Marco Diotalevi (psicologo e psicoterapeuta di Risorsa Sociale Geradadda), mettono gli adulti che prestano assistenza in queste situazioni a sperimentare, comunque, un senso di impotenza perché a volte, nonostante il grande impegno profuso, la soluzione a queste circostanze familiari disgregate non si realizza compiutamente. Eppure, come apostrofava acutamente nel suo intervento l’assessore Giuseppina Modanesi (con delega alla Cultura e Tempo libero, Promozione del Territorio, Politiche Giovanili e Diritto allo studio/Istruzione) la speranza può essere più forte e la certezza che la bellezza salverà il mondo può dare la spinta a non arrendersi provando così a fare tutto quello che si può come, ad esempio, organizzare un percorso di consapevolezza su questa tematica oppure, concedere ad una associazione del territorio, uno bellissimo spazio dove invitare i bambini a dire che cos’è per loro la gentilezza. Tanti gli spunti e le riflessioni emerse anche grazie alla disponibilità organizzativa del Sindaco e del vice Sindaco di Fara Gera D’Adda: Raffaele Assanelli e Gianpaolo Borellini.

Porre una domanda ad un bambino ha un profondo valore umano perché vuol dire comunicargli che un adulto si è accorto che lui c’è, esiste e il suo parere è importante: il mondo si cambia anche così. Infatti, la prima e vera forma di violenza nei confronti dell’infanzia è negargli la possibilità di avere una voce (quella di ogni singolo bambino o bambina) e, pertanto, il primo e vero gesto rivoluzionario è proprio quello di andare incontro a queste piccole grandi presenze. Il periodo d’Avvento ci ricorda, a tal proposito, che l’attesa accogliente e curiosa della presenza di un semplice bambino può generare un movimento capace di lasciare solchi importanti nella storia e se questo viene moltiplicato per i 600 bambini della Gera d’Adda allora può nascere davvero una straordinaria onda d’amore.

Se si guardano le foto che raffigurano il deserto subito dopo una pioggia, si potrà rimanere sbalorditi nel vedere le dune ricoperte da piccoli germogli di innumerevoli piantine che tirano la testa fuori dalla sabbia… 600 piantine anche qui nella Bassa bergamasca potrebbero, quindi, avere l’opportunità di venir fuori in modo spettacolare dando un segnale concreto di speranza al mondo intero.

“Si rallegrino il deserto e la terra arida,
esulti e fiorisca la steppa.
Come fiore di narciso fiorisca;
si, canti con gioia e con giubilo.
Allora lo zoppo salterà come un cervo,
griderà di gioia la lingua del muto,
perché scaturiranno acque nel deserto”
(IS 35, 1 -2.6)

Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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