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Quale modo migliore di buttarsi alle spalle il 2020 appena passato, con tutti i suoi guai, le sue sofferenze e i problemi che ci ha lasciato se non “bruciandolo”? Probabilmente è la stessa cosa che hanno pensato il Comune di Bergamo e il Ducato di Piazza Pontida quando hanno deciso di mettere al rogo “la ègia” nella sera di San Silvestro, al termine di uno spettacolo organizzato secondo le norme di distanziamento sociale e senza pubblico al Lazzaretto di Bergamo. Si, quel “rasgamènt de la ègia” che solitamente avviene a metà Quaresima e che in questo caso è stato “spostato” a fine anno per la speciale occasione.

Uno spettacolo totalmente dedicato alla cultura popolare bergamasca, un inno alla città e alle sue virtù, a cui hanno preso parte alcuni personaggi noti del panorama bergamasco. Roby Facchinetti, Alex Esposito, Omar Fantini, Riccardo Onorato, il Bepi, il Vava, il Coro TheatrEvents guidato dal Maestro Bruno Santori e la fanfara di Treviglio hanno infatti portato il loro contributo in una serata che è culminata poco prima della mezzanotte con il “rogo della vecchia”, che incarna il 2020 appena passato.

A presentare la serata, la cui regia è stata curata da Mario Binetti, Simona Befani e Francesco Brighenti. Il pubblico era chiaramente assente: gli unici presenti al Lazzaretto, oltre agli artisti, il Sindaco Giorgio Gori e la moglie Cristina Parodi, madrina della serata, l’assessore alla cultura Nadia Ghisalberti, e il Duca di Piazza Pontida Morotti.

Durante la serata è stata presentata anche una versione inedita di Rinascerò Rinascerai, con arrangiamento per bande: sul palco con Roby Facchinetti anche Laura Baroni, presidente dell’Associazione Bergamasca Bande Musicali.

Dopo la parata di ospiti e poco prima della mezzanotte è arrivato il momento clou dell’evento: il rasgamento.

Anna Vanalli, l’ex studentessa del Liceo Fantoni che ha realizzato “la ègia” ha così raccontato la sua opera: “Ho cercato di rappresentare tutta la comunità, perché Bergamo ha vissuto un momento difficile ma grazie all’unità della nostra comunità abbiamo superato questo mondo”.

Verso mezzanotte è stata letta la sentenza di condanna a morte, scritta dalla poetessa Anna Rudelli e letta per l’occasione da Orietta Bertoli: con un gioco di luci e fuochi, il virus e la “ègia” è stato dato alle fiamme, con la speranza che l’anno in arrivo sia migliore di quello passato.

A concludere la serata di nuovo sul palco Roby Facchinetti, che, dopo un ricordo all’amico Stefano d’Orazio con cui l’ha scritta, si è esibito sulle note di Rinascerò Rinascerai.

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