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Dall’analisi della firma e della scrittura di Putin emerge un personaggio non facile da interpretare, almeno grafologicamente. La cultura senza dubbio influisce sulle dinamiche della personalità; tuttavia, il tratto marcato, le lettere tutte collegate tra loro e la grafia fortemente pendente verso destra sono tutti segnali di un carattere camaleontico, ossia non facile agli adattamenti, per cui agisce a seconda delle necessità e delle opportunità. Infatti, egli sa captare gli intenti altrui con sagacia agendo poi di conseguenza.

Possiede una notevole memoria, di tipo soprattutto fotografico, che gli permette di fissare e mettere insieme vari elementi utili per gestire a proprio modo e con abilità situazione e persone. Appare anche dotato di un’intelligenza di tipo manipolatorio e assimilativo che senza dubbio ha contribuito a sviluppare in lui una notevole abilità nel muoversi contro il pensiero altrui agendo di conseguenza. La grafia, così grande e avviluppata, quasi a proteggere oltre il limite il proprio credo, segnala come possano essere messe in serio pericolo le relazioni specie quando il soggetto adotti il dogmatismo.

La buona energia vitale gli permette di affrontare con astuzia e fermezza le difficoltà delineando in modo preciso i propri intenti; ma anche di saper gestire abilmente le contrarietà che necessariamente la sua posizione procura, compresa la contrarietà attuale che egli avrebbe forse potuto risolvere buttandosi alle spalle la fama di “ZAR” ossia Monarca assoluto della Russia. Occorre, in questo senso, tenere presente il vizio capitale che alberga in tanti politici cioè la “Superbia” inficiata di narcisismo: anche Putin non è esente. Forse sarebbe per i politici opportuno avere il coraggio di “rompere lo specchio”, costruito non solo dallo scacchista Putin, affinché l’immagine frantumata sciolga le ipertrofie dell’Ego, permettendo un confronto costruttivo per una sana mediazione e conseguente soluzione dei problemi.

La firma, così sciolta e allo stesso tempo avviluppata, mette in risalto un personaggio dotato di notevole carisma e fierezza; egli si sente appartenente alla cultura che storicamente ha inciso sul suo vissuto e lo ha portato a identificarsi con essa. Tutto ciò viene evidenziato dall’ascendenza della scrittura, che mette in prima linea le aspirazioni sociali e la voglia impellente di tenere alto il proprio prestigio di “novello Zar”. Egli non ama che vengano meno le tradizioni millenarie del popolo russo, sulle quali la caparbietà potrebbe ritorcersi svilendo e riducendo la Russia ad una condizione di bassezza spirituale.

dr.ssa Evi Crotti
psicopedagogista e scrittrice, esperta di grafologia

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