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Tra la fine del primo millennio d.C. e i primissimi secoli di quello successivo, anche le terre di Bergamo, al pari di tanti territori dell’Italia Settentrionale, ebbero un incremento molto marcato della popolazione. Tale fenomeno determinò la nascita di nuove comunità amministrative. Alcune si costituirono ex novo, altre, invece, si distaccarono dalla comunità precedenti. In questa cornice si coglie, pertanto, come in alcune zone si formarono comuni  con lo stessa denominazione distinguendosi, però, con le espressioni: sopra o sotto.

Questa dinamica è stata illustrata in uno studio di Aldo A. Settia pubblicato sulla rivista della biblioteca Civica della nostra città Bergomum n.104/105/(2009-2010) dal titolo Insediamenti geminati nella bergamasca alto medioevale. Un primo esempio indicato è relativo a Bonate che un tempo era indicato solo con questa denominazione; verso la fine del secolo comparvero le nuove titolazioni: Bonnate (sic) Superiore e successivamente Bonate subterior. Nel X secolo, quindi, esistevano le due comunità distinte seppur unite da tanti aspetti sociali e religiosi.

Un analogo processo si visse ad Osio; sempre in quel conteso storico, infatti, si costituì Osio Subteriore e, più o meno contemporaneamente, Osio “Superiore”. Anche ad Alzano nei decenni successivi si rintracciava Alzano Superior distinto da Alzano Subterior. Se in questi comuni l’aggiunta sotto e sopra è rimasta fino ai nostri giorni, in altri comuni tali differenziazioni sono scomparse; è, per esempio, il caso di Levate che, in quel periodo, era denominato anche Lavate Subteriore.

Un discorso del tutto simile è relativo a Calusco perché, intorno all’anno mille si trovano  documenti con l’espressione Calusco Supteriore ed altri con Calusco Subteriore. Analogamente non esistono oggi le località denominate Cene di Sopra o Cene di Sotto Restano invece, le differenze a Cenate perché tutt’ora si distingue Cenate di Sopra da Cenate di Sotto. A Verdello, invece, i documenti si esprimono con una diversa classificazione: Verdello Magiore e Verdello minore.

La situazione di Brembate, è, invece, più complessa; non si capisce, infatti, come le aggettivazioni relative alla posizione altimetrica siano state utilizzate in un contesto geografico che vede un comune distante dall’altro per circa una quindicina di chilometri. Ma altri sdoppiamenti avvennero con l’attribuzione di un diminutivo; in quei tempi, infatti, esistevano Covo e Covello, Brinianum e un Brinianellum

Questa modalità avvenne anche a Paderno di Seriate: Paternum, attestato come locus e vicus a sé dal 979 in poi, partorisce prima del 1061 il luogo di Paternellum che potrebbe corrispondere al luogo di Paderno Secco menzionato nel 1031; né basta, poiché sul territorio stesso di Paderno, troviamo nel 1092 due sortes (terreni avuti in eredità, probabilmente) poste in Brisiana; da questa già nel 1032 si era formato un locus e fundus Brisianella che però nel 1061 vediamo regredito a semplice locus qui dicitur. Sul territorio di Paderno il succedersi dei diminutivi testimonierebbe dunque, nel corso del secolo XI, una notevole vivacità del popolamento, destinata a non durare poiché Padernello scomparve dopo il secolo XII.

L’articolo poi si diffonde a illustrare il nome Trivilum che diede origine a Treviolo e Treviglio; alle vicende legate alla denominazione dei centri riferibili alla importante curtis regia di Lemine (Almenno); ai paesi che fanno riferimento all’aggettivo summus (alto-  volgarmente ridotto a Son) come, per esempio, Somendenna, Songavazzo, Sombreno.


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Autore

Mario Fiorendi

Studioso di storia locale in particolare del movimento cattolico bergamasco tra fino 800 e inizio 900. Tra le sue pubblicazioni: - "Vincenzo Bombardieri. Una storia civile"; "100 anni fa. Una storia ancora viva. Lo sciopero di Ranica"; un contributo al volume "Alle radici del movimento sociale cattolico a bergamasco".

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