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Ciao bambini e bambine mi chiamo Fiocco e sono il compagno di lavoro e di avventure del mio amico Alessandro! So che solitamente è lui che scrive gli articoli ma questa volta, trattandosi di una storia che rientra nel mio mondo, ha chiesto a me di farlo… e vedrete che saprò stupirvi… infatti scrivere da cani è un mio specifico dono! Probabilmente quest’ultima mia affermazione potrà avervi sorpreso e, se così fosse, non vi preoccupate: infatti anche a me, quando ero cucciolo e andavo a scuola, la maestra mi diceva “Fiocco, scrivi bene, non da umani!”… e il contrario sarà accaduto a voi quando vi hanno invitato a non scrivere come noi… quindi, tutto ok!

Artù, Enrica e Fiocco

Ci sono però delle volte in cui, per aiutarvi a conoscere di più le nostre emozioni, è necessario che anche noi animali impariamo il vostro linguaggio e siamo così bravi da arrivare a scrivere anche dei libri! Non mi credete? Allora vi presento il mio amico milanese Artù che, insieme al suo compagno di scrittura di nome Andrea Bertuzzi, ha appena finito di narrare una bellissima storia autobiografica dal titolo “ARTÙperTU con Enrica al Museo”. (copertina)

Posso immaginare che la parola museo vi possa richiamare alla memoria la scuola ma non vi preoccupate perché, a farvi da guida in questo viaggio, ci saranno proprio questi mie amici così speciali anche se diversi… e sì perché Enrica è un gatto!

Ma ora passiamo la parola ai protagonisti di questa storia senza spoilerare nulla…

Artù come mai hai voluto scrivere con Andrea questo libro?

«Ciao Fiocco, grazie per questa intervista innanzitutto. Il libro, scritto a sei zampe con Andrea, è nato dal desiderio di far sapere a tutti quanto sono fortunato, sensibilizzando i bambini, che sono gli uomini e le donne di domani, su temi molto importanti quali l’atto di responsabilità che comporta l’adozione o l’acquisto di un cane o di un gatto, l’importanza delle cure veterinarie, la tutela e la sicurezza degli animali da compagnia, la lotta all’abbandono, il pericolo del randagismo. Io e te siamo cani molto coccolati, ma purtroppo non a tutti noi capita la stessa fortuna. La mia ciotola è sempre piena di acqua fresca, tutti i giorni Andrea mi porta all’area cani per farmi rincorrere i sassi, il mio passatempo preferito, e un paio di volte all’anno andiamo dal veterinario per essere in regola con le vaccinazioni e controllare che io sia in ottima forma. Mi ha anche dotato di un microchip sottopelle, come prevede la legge. Mi rendo conto di avere solo bei ricordi. Non è da tutti. Tanti nostri simili, appena nati, vengono abbandonati in qualche angolo, altri trascorrono molti anni, se non una vita intera, in canile. Per questo con il libro aiutiamo tanti nostri simili in difficoltà. Il ricavato delle vendite sarà devoluto da Audens a favore delle attività di adozione a distanza effettuate da ENPA. Tu Fiocco lo hai già comprato? Se non lo hai ancora fatto lo trovi sul sito dell’ENPA, nella sezione Idee solidali, oppure al MUST Shop del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano, oppure online e da settembre anche nei migliori negozi di animali».

Siamo ormai nel pieno dell’estate e, purtroppo, alcuni nostri amici corrono il rischio di essere abbandonati: cosa possono fare i nostri piccoli lettori e lettrici se vedono un animale lasciato da solo?

«Se il nostro simile appare amichevole e ben disposto, puoi dire a un umano che può avvicinarsi con circospezione. La prima cosa da fare è cercare il suo padrone. Se indossa una medaglietta, si potranno contattare i suoi familiari con facilità. Altrimenti, bisogna chiamare l’ufficio preposto della Polizia Municipale locale, oppure a rivolgersi ai Carabinieri per la tutela dell’Ambiente. In alternativa, c’è il veterinario: se il cane è dotato di microchip, lui riuscirà a contattare i proprietari». 

Tu hai anche una medaglietta con dei super poteri, ti ricordi il giorno in cui te l’ha regalata Andrea?

«Te l’ho detto che sono molto fortunato… Andrea mi ha indossare sempre AIDmyPET, medaglietta salvavitaideata da Audens, che mi ha donato il giorno della presentazione del libro, che si è svolta alla Sala del Cenacolo del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano. In caso di emergenza o smarrimento dell’animale che indossa questa innovativa medaglietta, chiunque, avvicinando lo smartphone alla scritta AIDmyPET, può leggere i dati inseriti e riportare a casa l’amico a quattro zampe, senza la necessità di ricercare un veterinario nelle vicinanze in grado di leggere il microchip sottocute. La medaglietta è anche un prezioso passaporto sanitario dell’animale perché, oltre ai recapiti telefonici del proprietario e del veterinario, contiene anche informazioni relative a patologie, allergie, profilassi, vaccinazioni e molti altri importanti dati. Comunica con gli smartphone abilitati senza bisogno di App: necessita solo del lettore NFC in modalità ON tra le impostazioni del telefono e di una connessione attiva».

Enrica, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano è un luogo ricco di meraviglie: qual è quello che preferisci?

«Vivo al Museo a moltissimi anni, prima ancora che arrivasse il sottomarino Enrico Toti, costruito in Italia dopo la Seconda guerra mondiale. Il suo compito era pattugliare le acque del Mediterraneo per individuare il passaggio di sottomarini sovietici. Nel 1997 compì il suo ultimo viaggio e dal 2005 è qui al Museo. I visitatori che lo desiderano possono salire a bordo per rivivere le emozioni dei marinai durante la navigazione… e anche io ci salgo spesso. A battezzarmi Enrica, quando ero già grandicella, fu infatti l’ammiraglio Sergio Biraghi in persona, all’epoca capo di Stato Maggiore della Marina militare. Il sottomarino Enrico Toti fu trasportato a Milano per suo volere. In una successiva visita al Museo mi trovò nella plancia di comando e da allora fui per tutti Enrica, la custode del Toti. Prediligo poi il padiglione ferroviario, soprattutto nei mesi estivi, in quello aeronavale in inverno».

Andrea, cosa vuol dire avere un amico come Artù?

«Caro Fiocco, è un grande privilegio. Lo stesso di cui può vantarsi Alessandro, che ha un amico come te. Artù ci insegna ogni giorno a essere sensibili. Lo insegna non solo a Tommaso e Nicole, i due piccoli di casa, ma anche a noi adulti. Per questo, qualche anno fa ho chiesto ad Artù di accompagnarmi nel mio lavoro, quello di giornalista. Insieme abbiamo ideato il format di interviste “ARTÙperTU” perché la presenza di un cane stimola la sensibilità e le emozioni degli interlocutori, consentendo loro di aprirsi maggiormente. Così, “ARTÙperTU” è diventata anche la mia filosofia di vita, che consiste nell’essere sempre “in ascolto” nei confronti degli altri, grato per quello che ricevo e rispettoso verso il prossimo, che si tratti di una persona o di un animale».

Quindi quest’estate tutti al Museo grazie al libro di Artù ed Enrica!

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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