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Nella giornata di ieri, martedì 16 febbraio, il Comune di Arcene ha emesso un comunicato con gli aggiornamenti relativi all’andamento dell’epidemia nel proprio comune. Sembra infatti che sia scoppiato un focolaio ad Arcene: la metà dei positivi attuali (50 in tutto) sarebbe tra l’altro costituito da giovanissimi. Proprio per questo nei giorni scorsi era stata disposta la chiusura a tempo indeterminato delle scuole medie.

Le lettera del sindaco: “innalzare la guardia”

A comunicare l’andamento e le misure prese per limitare i contagi è stato lo stesso sindaco, Roberto Ravanelli, in una lettera indirizzata ai suoi concittadini. Che il focolaio derivi dalla variante inglese non è ancora chiaro. Quello che sembra certo è sia da ricondursi alle scuole medie che sono state al momento chiuse. Continuano invece per ora le attività legate alle scuole elementari. Condividiamo la lettera del sindaco Ravanelli:

“Cari arcenesi, oggi, martedì 16 febbraio, contiamo 50 concittadini positivi al Covid, di cui circa il 50% è costituito da adolescenti che frequentano le nostre scuole. Nel volgere di poche settimane abbiamo subito un’esplosione di casi che ci ha costretto a interrompere le lezioni in presenza nella secondaria, mentre alla primaria sembra sufficiente tenere in quarantena quelle classi in cui vi sono degli alunni positivi. Almeno per ora, anche se il numero dei contagi continua ad aumentare. Gli accertamenti sanitari in atto confermeranno o meno se si tratta della variante inglese del Coronavirus già presente in Italia e caratterizzata da una trasmissibilità più elevata, ma che è prevedibile diventi dominante nello scenario italiano ed europeo”.

Ravanelli: “per ora niente zona rossa”

Una raccomandazione da parte del sindaco anche a continuare se non ad innalzare la guardia e le misure di prevenzione da parte di ciascun cittadino. Al momento il focolaio ad Arcene non sembrerebbe portare il comune all’interno di zona rossa, cosi come è stato invece per altri comuni lombardi.

“Da qui deriva la raccomandazione a innalzare la guardia e a rafforzare le misure di prevenzione. Nel contesto italiano in cui la somministrazione del vaccino alla popolazione più fragile sta prendendo faticosamente l’avvio solo in questi giorni, la variante a maggior trasmissibilità può avere un impatto importante se non vengono adottate misure di mitigazione adeguate.

Siamo perciò alle solite: dobbiamo perseverare in tutti quei comportamenti che rimangono per ora l’unico baluardo contro un incremento incontrollato dei casi, con tutte le conseguenze che conosciamo e che vanno dall’impatto non sostenibile sul sistema sanitario, a quello di un’ulteriore e più drastica sospensione delle attività di ogni specie nel transito della classificazione da “zona gialla” a quella “arancione” o “rossa” della nostra Regione. Precisiamo tuttavia che, in questo momento, dagli enti superiori preposti non ci risulta la possibilità di inserire il nostro paese in un contesto di “zona rossa” analogo a quelli istituiti in altri Comuni”.

Continua il sindaco: “rimane attivo il COC (Centro Operativo Comunale), istituito per ordinanza del Prefetto l’inverno scorso e in grado di supportare tutti i cittadini costretti al proprio domicilio per la quarantena e per il disbrigo delle incombenze fuori casa. Il Comune mantiene interamente la propria operatività grazie anche al supporto delle associazioni di volontariato arcenesi e con i propri uffici aperti al pubblico. Si può chiamare per qualsiasi esigenza in Comune al numero 035 4199270 oppure allo 0354199216 o inviare un messaggio di posta elettronica all’indirizzo [email protected].”

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