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Grandine, carrozzieri e assicurazioni. In un’estate segnata da fenomeni meteorologici estremi sempre più intensi e frequenti, la grandine ha assunto un ruolo prepotente nella scena mediatica della Lombardia. Nel territorio lombardo, gli ultimi giorni sono stati segnati da eventi meteorologici estremi e violenti, con un notevole aumento della frequenza dei sinistri da grandine, +30% nel mese di luglio. Numerose automobili sono state colpite duramente, causando danni molto ingenti, specialmente ai tetti e ai parabrezza dei veicoli. L’investimento medio per la riparazione e il ripristino delle lamiere, inclusi cofano e tetto, si aggira infatti tra i 5.000 e i 6.000 euro.

In molte località interessate da questi eventi, il numero di veicoli danneggiati è notevole, ma le compagnie di assicurazioni si stanno organizzando con sistemi di rilevamento dei danni effettuati su vasta scala e con rilievi fotografici che rendono difficile una stima precisa dei danni subiti. Di conseguenza, gli automobilisti danneggiati possono vedersi recapitare offerte di risarcimento a stralcio che in alcuni casi non superano neanche un quarto del valore reale del danno. Questa pratica mette in grave difficoltà l’autoriparatore, costretto a giustificare al proprio cliente le ragioni di un divario così ampio tra l’offerta della compagnia e il reale costo dell’intervento riparativo.

“Le assicurazioni stanno cercando di trasformare una Calamità Naturale in una nuova opportunità di speculazione ai danni degli assicurati e delle imprese dell’autoriparazione – commenta Andrea Lopane, Presidente di CNA Lombardia Carrozzieri e Servizi alla Comunità -. Esercitano costanti pressioni sulle imprese di riparazione, costringendole ad anticipare i costi dei ricambi necessari alla prima messa in sicurezza dei veicoli, come cristalli, fanaleria, specchi, e negano una prima liquidazione, addirittura congelando il sinistro fino al completamento della riparazione.”

Tuttavia, queste richieste potrebbero comportare un dilatarsi dei tempi di gestione della mole di lavoro per diversi mesi, creando un serio problema di liquidità che non tutte le imprese sono in grado di sopportare.

“Stiamo nuovamente facendo da Banca alle imprese di assicurazione e questo non è tollerabile – afferma Lopane -. Si tratta semplicemente di usare strumenti eccezionali per far fronte a un evento di portata ed intensità eccezionali. Esistono infatti meccanismi simili nei risarcimenti dei danni a persona, per esempio con una liquidazione che può essere suddivisa in acconto e saldo. Le nostre imprese faranno la loro parte per garantire agli utenti e ai cittadini di continuare ad utilizzare le loro automobili in sicurezza. Tuttavia, è essenziale che le imprese di assicurazione agiscano con responsabilità e facciano la loro parte dopo aver incassato premi consistenti per anni a fronte di risarcimenti ridicoli. Per affrontare questa situazione critica in modo responsabile e solidale – conclude – riteniamo fondamentale che vi sia una collaborazione tra tutti gli attori coinvolti.”

“Nei territori che sono stati particolarmente colpiti dagli ultimi episodi grandinigeni , Lombardia compresa – afferma Daniele Tarenzi, Presidente Nazionale di CNA Carrozzieri – si è registrato un incremento di oltre il 30% nelle operazioni effettuate nell’ultimo mese rispetto agli interventi standard. Il ripristino delle lamiere, inclusi cofano e tetto, richiede un investimento medio che varia tra i 5.000 e i 6.000 euro, ma stabilire un preventivo preciso è complesso, poiché il costo è influenzato da variabili diverse che rendono gli interventi altamente personalizzati e intricati.”

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