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In Facebook circola un manifesto che dà visibilità a un evento nel cuore della città fissato per il 18 aprile. Il nome dell’evento non sembra destare preoccupazione anche se nasconde, a voler ben guardare, una valenza di primo acchito poco trasparente: “No paura day, per la libertà di pensiero e di parola”. Ci si chiede quali siamo le motivazioni che possano generare angoscia. Tra le personalità che presenzieranno l’evento, un nome svela le fondamenta ideologiche di quanto organizzato, aprendo di fatto un derby tra fautori e denigratori. Il nome si declina con il togato della Corte d’Appello di Messina Angelo Giorgianni salito agli onori della cronaca per aver firmato a due mani con il dottor Pasquale Bacco (assai critico sul Covid) il pamphlet “Strage di Stato. Le verità nascoste del Covid-19”. Nel libro si evidenzia che l’emergenza sanitaria è una manovra di destabilizzazione planetaria messa in piedi da un’oligarchia di potere, che il virus non procura la morte, che l’El Dorado sanitario di Astrazeneca & company sono solo “acqua di fogna” e che l’immagine che ritraeva la fila dei mezzi dell’esercito che attraversava Bergamo con i morti della città era solo una messa in scena per terrorizzare i cittadini.

Solo pochi media ne hanno parlato e senza approfondire troppo. Il libro porta sorprendentemente la prefazione di Nicola Gratteri, il Procuratore di Catanzaro protagonista di affondi clamorosi alla criminalità organizzata. Il manifesto dell’evento è apparso sui gruppi social locali. Chi ha provato a esprimere civilmente il suo disappunto per l’evento (come per esempio il caporedattore dell’Eco di Bergamo Andrea Valesini) è stato subissato da obiezioni molte delle quali, purtroppo, ingiuriose e irrispettose del dettame democratico espresso dall’articolo 21 della nostra Costituzione. Non sono mancati persino attacchi di verbosità insultante indirizzata al nostro personale sanitario. Un tizio avanza l’ipotesi che per aumentare le statistiche dei positivi al Covid si siano conteggiati anche i defunti. Il resto potete rintracciarlo con una semplice ricerca online. La circostanza riporta in mente la vicenda di Eleonora Leoncini, in numero alla Lega toscana di San Casciano, quando dichiarò che “i camion di bare erano una fake news”.

Un’uscita che mosse il sindaco Giorgio Gori a decidere per una denuncia presentata all’autorità competente. C’è da chiedersi se un simile atto sia stato prodotto anche contro Giorgianni per le sue parole sulla nostra città. Resta anche un mistero sulle identità organizzative dell’evento del 18 aprile e resta ancora da capire se si siano presentati al protocollo di Palazzo Frizzoni per poter “usare” il suolo pubblico del Quadriportico del Sentierone. Sono in molti che rifiutano l’idea di far parlare a Bergamo chi ha gettato fango sulle vittime della pandemia trasportate dai mezzi dell’Esercito facendosi beffe della sofferenza dei parenti. Ci si chiede con quale audacia Giorgianni sia stato chiamato a esprimersi nella nostra città. “E per dire che cosa? È una provocazione?si chiede Valesini su FacebookLa libertà (e ciò vale anche per le affermazioni che si scrivono o si dicono e per il pensiero) senza responsabilità è pericolosa“.

Al marcato scetticismo del giornalista di punta del giornale locale sull’evento in programma risponde sempre su Facebook (alla pagina No Paura Day Bergamo) Pierre Andrè Farhat:
Egregio Dott. Valesini, partecipo ad un gruppo di cittadini di Bergamo che, da tempo, si scambia opinioni sulla situazione in atto e sui tragici eventi che sta vivendo l’Italia e la nostra provincia in particolare. Personalmente NON SONO NEGAZIONISTA perché, a marzo 2020, come molti altri nostri concittadini, sono stato colpito dalla polmonite interstiziale venendone fuori, con fatica, dopo molti giorni di febbre alta. NON SONO NO VAX in quanto, proprio nell’ultimo semestre del 2019, ho fatto un richiamo contro la febbre gialla, resosi necessario per i frequenti viaggi in Africa. Il mio profondo scetticismo è relativo al VACCINO SPERIMENTALE, ovvero privo della dovuta verifica a medio e lungo termine, che ci viene propinato come salvifico e senza particolari rischi futuri. Essendo scettici sulla narrazione in atto, propagandata in modo martellante a reti unificate e senza dare spazio a posizioni diverse, riteniamo opportuno, nel nome del pluralismo e della democrazia, offrire con pacatezza ai cittadini che fossero interessati un’opinione diversa sulla situazione in corso. Considerati i forti disagi lavorativi, economici e psicologici che la situazione ha ingenerato, riteniamo irrinunciabile un confronto ampio e condiviso sulle passate e future modalità di gestione politica dell’emergenza lavorativa ed economica che sta colpendo, con conseguenze sempre più gravi, ampie classi sociali. Certi della necessità di far sentire una voce diversa e rispettosi della tragica situazione nella quale ci troviamo, invitiamo a partecipare al NO PAURA DAY di domenica 18 aprile alle ore 17 di fronte al quadiportico sul sentierone. Rigraziando per lo spazio concessoci, auspichiamo un confronto libero e costruttivo, al servizio della cittadinanza e secondo i principi della libera e corretta informazione. Cordialmente“.

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