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Nel suo discorso di insediamento, la nuova sindaca di Bergamo Elena Carnevali ha delineato le priorità del suo mandato, con un focus sulla parità di genere, la sicurezza, il benessere dei cittadini, la sostenibilità ambientale e il dialogo con l’Europa. Carnevali ha evidenziato il suo impegno per una Bergamo inclusiva e innovativa, promettendo di lavorare per migliorare la qualità della vita e rispondere alle sfide contemporanee.

Il discorso integrale di Elena Carnevali

Signora Presidente, Care Colleghe e Cari Colleghi Consiglieri,
prima di ogni altra riflessione desidero dare il benvenuto a voi e al pubblico presente in quest’aula, dove abbiamo l’onore di trovarci per la prima seduta del Consiglio comunale.

Come nel 2019 il sindaco Giorgio Gori vi omaggiò con il fascicolo del primo Consiglio comunale del 1950, così oggi ho pensato di farvi dono di una copia del verbale del primo Consiglio comunale eletto con libere elezioni. In realtà questo fascicolo non sarebbe una novità per l’amministrazione comunale, perché questo lavoro fu realizzato nel 2016, dall’allora presidente del consiglio Marzia Marchesi, ma ho ritenuto importante riproporvelo per l’attualità dei valori che contiene.

Si tratta del verbale della prima riunione del Consiglio comunale del 3 aprile 1946, il primo eletto liberamente. Quella riunione non si svolse in quest’Aula, ma in quella ottocentesca di via Tasso, dove, dal 1874 il Consiglio era convocato.

Quel primo Consiglio segnò l’inizio della “rinascita democratica” e della “rinascita municipale”: i due fondamenti sui quali quegli amministratori costruirono la ripresa culturale, economica e sociale della Città.

La lettura di queste poche pagine ci aiuta a capire quanto profonde, diffuse e forti fossero ancora le “radici” del nostro popolo, che il fascismo non era riuscito a scardinare del tutto. E proprio su queste “radici” il sindaco di allora, Ferruccio Galmozzi, fondò il programma di “rinascita” democratica della Città, che stava vivendo una profonda crisi e aveva bisogno di costruirsi un futuro.

Certamente le condizioni culturali, economiche e sociali di oggi sono radicalmente cambiate (in meglio) rispetto a quelle di allora, ma anche oggi stiamo dando vita ad un “nuovo inizio”.

Dal luglio del 1950 quest’Aula è “uno spazio sacro” (senza alcuna retorica) perché qui i Consiglieri, da allora, hanno sempre liberamente discusso, e deciso, su come risolvere i problemi che la Città quotidianamente incontra e creare le opportunità e le condizioni per cui i cittadini possano vivere sempre meglio.

Con questo stesso intento di governo, lavorerò insieme a una squadra motivata, coesa, preparata, alla quale voglio già dire grazie. È una Giunta composta da donne e uomini in assoluta parità, di grande serietà e competenza, che hanno la mia più completa fiducia e che si dedicheranno con grande dedizione ai compiti che sono stati loro affidati. Tutti, in questi anni, hanno maturato esperienze: chi nell’ambito amministrativo chi in quello professionale, chi nell’impegno politico e chi nel volontariato. A tutti rivolgo un pensiero di gratitudine per aver accettato di mettersi, insieme a me, al servizio della città. Ecco i nomi e le deleghe dei componenti della Giunta che ho nominato: Sergio Gandi, vicesindaco, deleghe: cultura, rapporti con l’Università, bilancio, tributi e commercio. Giacomo Angeloni, deleghe: sicurezza, protezione civile, innovazione e semplificazione, servizi demografici ed elettorale, servizi cimiteriali. Marco Berlanda, deleghe: politiche della mobilità, sviluppo della rete di trasporto pubblico locale. Claudia Lenzini, deleghe: politiche della casa, partecipazione e reti di quartiere. Marzia Marchesi, deleghe: servizi per l’infanzia educativi e scolastici, politiche giovanili, tempi e orari, pari opportunità̀, educazione alla legalità, intercultura, pace. Marcella Messina, deleghe: politiche sociali, longevità, salute e sport. Ferruccio Rota, deleghe: lavori pubblici, edilizia scolastica e sportiva, reti e impianti tecnologici. Oriana Ruzzini, deleghe: transizione ecologica, ambiente e verde. Francesco Valesini, deleghe: rigenerazione urbana, pianificazione urbanistica, edilizia privata, patrimonio. In capo alla Sindaca restano le deleghe relative alla comunicazione, alle politiche sovracomunali, al personale, alle società̀ partecipate, al turismo e alla food policy.

Sono scelte che ho compiuto con uno sguardo sempre rivolto alla città che mi ha eletta.

Signora Presidente, Care Colleghe e Cari Colleghi Consiglieri,

Voglio subito ringraziare il sindaco uscente Giorgio Gori, per aver dedicato dieci anni di costante lavoro alla guida della città, che si è profondamente trasformata. Ringrazio le assessore Nadia Ghisalberti e Loredana Poli e gli assessori Marco Brembilla e Stefano Zenoni, che con passione, competenza e generosità hanno svolto gli incarichi assegnati nella precedente Giunta.

Voglio, inoltre, indirizzare un saluto all’avvocato Andrea Pezzotta, che siede in quest’aula, e anche al professor Vittorio Apicella: con loro ho condiviso la lunga corsa elettorale, in un confronto dialettico e sempre schietto.

Desidero salutare voi, che sedete nei banchi da consigliere e consiglieri. Ciascuno è qui perché il voto popolare vi ha scelto e vi ha delegato a rappresentarli.

Mi auguro di avere con voi, consiglieri di opposizione, un dialogo sincero e costruttivo, basato sul reciproco rispetto e sul fondamentale principio della leale collaborazione, pur nella diversità di visione. Ho già detto, ma voglio ribadirlo, che sarò la sindaca di tutte e di tutti: confido che, insieme, collaboreremo e saremo all’opera in modo costruttivo.

Desidero, inoltre, rivolgere un saluto a tutti i dipendenti e ai collaboratori del Comune di Bergamo, che rappresentano una parte fondamentale della squadra con cui affronteremo il compito di garantire, in ogni ambito, un buon servizio ai nostri concittadini.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso alla 40° assemblea dell’Anci ha sottolineato come «il senso della parola “Municipio” si traduce nell’assumere un compito, un dovere, un obbligo nei confronti dei cittadini. I Comuni sono l’articolazione della Repubblica, espressione dei valori costituzionali come ogni altra istituzione democratica. (…) Passa da qui la tenuta della coesione sociale e, aggiungo – dice Mattarella –, lo sviluppo dell’Italia. Questa caratteristica ne fa istituzioni dinamiche, non statiche. Istituzioni in movimento».

Per noi oggi questo movimento inizia con l’insediamento istituzionale: ci apprestiamo a governare la città, nella piena consapevolezza del ruolo che ci è stato affidato, facendo nostro il valore profondo delle parole del presidente della Repubblica.

Non vi nascondo di essere particolarmente emozionata e fiera del compito che mi è stato affidato. Sono la prima donna Sindaco: a 78 anni dal suffragio universale una Sindaca è chiamata a guidare questa città, segno di un cambiamento culturale che a Bergamo, come in altri Comuni, e non solo in ambito politico, si sta progressivamente realizzando. È un fatto storico di cui avverto appieno l’importanza e, al contempo, la grande responsabilità. Bergamo è una città con una forte presenza femminile, dove le donne rappresentano la maggioranza della popolazione: ascoltarne la voce, valorizzarne lo sguardo, supportarne l’azione, garantirne la parità e pari opportunità per tutti significa restituire alla città il suo intero potenziale.

Siamo stati investiti del nostro ruolo dalle cittadine e dai cittadini bergamaschi che, con il loro ampio consenso e l’elezione al primo turno, ci hanno dato fiducia: è nostro dovere ricambiare tale fiducia, impegnandoci fino in fondo. Dobbiamo essere all’altezza dell’amore, dell’orgoglio e del rispetto che i bergamaschi nutrono per la propria storia e le proprie radici: offrendo risposte ragionate e soluzioni concrete, creando un futuro positivo per tutti.

Icittadini e le cittadine hanno scelto di dare continuità politica all’amministrazione di Bergamo per tre mandati consecutivi: è un dato che conferma la bontà di un lavoro avviato dieci anni fa e che intendiamo valorizzare innovandolo, ponendo, al centro delle nostre scelte, la persona e la comunità.

Lavorerò mettendo a disposizione la mia competenza, maturata in quattordici anni di amministrazione della nostra città e in dieci anni da parlamentare della Repubblica. Proprio in quest’Aula ho iniziato nel 1999 il mio percorso politico, dopo un impegno nel civismo, come consigliera di minoranza durante l’Amministrazione di Cesare Veneziani e come Assessora alle Politiche sociali nella Giunta guidata da Roberto Bruni e capogruppo PD nella giunta di Franco Tentorio. Un patrimonio di esperienze che ho portato con me in Parlamento, senza mai interrompere il legame con Bergamo, collaborando con il Sindaco Giorgio Gori e la sua giunta.

Concedetemi, in questo momento per me così significativo, di rivolgere un pensiero riconoscente a Roberto Bruni, esempio virtuoso di uomo giusto e amministratore capace, che mi ha dato e insegnato moltissimo e a cui sono stata legata da una profonda amicizia. Di lui oggi, in questo inizio, tengo come guida lo stile garbato, la determinazione gentile, la precisione scrupolosa unita alla capacità di riconoscere ciò che è essenziale, l’autorevolezza che sa ascoltare e accogliere, la sapienza della mediazione politica.

Ho ricevuto un lascito prezioso, un metodo di buon governo, da chi mi ha preceduto alla guida di Bergamo: Giorgio Gori, un caro amico, una persona per la quale nutro una profonda stima e un amministratore lungimirante, che ha saputo risvegliare la nostra città, sprigionando le enormi potenzialità dei Bergamaschi, proiettando Bergamo verso un orizzonte di respiro europeo.

Il contributo che Giorgio Gori ha saputo dare allo sviluppo e alla crescita della nostra città non verrà meno: l’impegno da europarlamentare a cui è stato chiamato gli permetterà di continuare sulla strada intrapresa, mantenendo sempre uno stretto legame con Bergamo. Ha detto di essere «determinato a continuare questo lavoro, non solo a beneficio di una parte, ma nell’interesse del Paese»: lo conosciamo bene, sappiamo che sarà di parola. 

Il risultato elettorale appena conseguito a Bergamo e in Europa assume per la nostra città una doppia valenza, perché ci permetterà di avere un rapporto stretto e privilegiato con il Parlamento europeo, in una fase cruciale per le nostre comunità e per gli Stati membri.

Bergamo e l’Europa si trovano ad affrontare, infatti, le stesse grandi sfide: la crisi demografica, la transizione climatica, l’innesto delle nuove tecnologie che incidono sull’organizzazione del lavoro e sulle relazioni sociali, oltre che sulla nostra quotidianità.

Ed è l’Europa l’istituzione alla quale i Comuni italiani devono guardare, perché – facciamo ancora una volta nostre le parole del presidente Mattarella, questa volta da un discorso tenuto a Roma il mese scorso – «Con lo stesso coraggio e la medesima determinazione di cui diedero prova i Padri fondatori dell’Europa unita dobbiamo prendere nelle nostre mani il destino della civiltà europea, per contribuire a rendere più giusto il mondo in cui viviamo».

Il contesto internazionale è gravato dalle cosiddette policrisi: da una crisi economica, da conflitti internazionali, da un’instabilità istituzionale e politica. Questo genera insicurezza e disincanto nelle persone. I cittadini possono però ritrovare speranza e fiducia proprio nella dimensione più piccola, quella prossima a loro. Sta a noi, nel ruolo di amministratori locali, il compito nevralgico di delineare obiettivi certi e orizzonti tangibili, di lavorare alla costruzione della pace, promuovendone la cultura e partecipando a progetti di cooperazione internazionale.

Abbiamo un obiettivo importante da realizzare in questo mandato: consolidare i traguardi raggiunti in questi dieci anni, migliorare ancora di più la qualità della vita. Qualche giorno fa una ricerca condotta da Commissione europea e Istat ha collocato Bergamo al quarto posto tra le città italiane proprio per qualità della vita: il 91% dei bergamaschi si è dichiarato soddisfatto di vivere a Bergamo. Ma vogliamo fare ancora meglio.

E lo faremo ponendo al centro la persona, puntando la nostra attenzione su coloro che ancora si sentono esclusi dalle opportunità di cui altri cittadini godono già pienamente. È di nuovo il presidente Mattarella ad invitarci a «intraprendere percorsi di sviluppo, (…) unire obiettivi ambientali, di transizione nei modelli produttivi, con le politiche di equità sociale». Proseguiremo così sulla strada delle alleanze con istituzioni, enti, associazioni, forze economiche e produttive, parti sociali e terzo settore, per costruire un modello che presti attenzione ad ogni singolo cittadino e alla comunità tutta.

Bergamo, al centro della Lombardia, una delle quattro regioni motori d’Europa, è già l’esempio concreto di come l’innovazione, le imprese (piccole, medie e grandi) e la cultura possano convivere in armonia, creando un sistema sociale ed economico dinamico e solidale.

Un territorio attrattivo come il nostro può garantire opportunità sia per le imprese sia per tutti coloro che qui vogliono affermarsi e realizzare le proprie aspirazioni, ma possiamo lavorare ancora di più in questo senso: Bergamo ha già un tessuto economico solido, centri di ricerca eccellenti, sia pubblici sia privati sia all’interno delle sue aziende, che vanno sostenuti, anche con un sistema infrastrutturale in parte in via di realizzazione, grazie ai progetti finanziati da risorse europee, nazionali e regionali; in parte in via di progettazione, ma non ancora finanziati.

La prima alleanza tra maggioranza e minoranza mi auguro possa avvenire sulla necessità di sostenere il completamento di un sistema ferroviario organico ed efficiente. Faccio riferimento in particolare al “salto di montone”, ovvero allo scavalco dei binari della linea da Bergamo, rispetto a quelli della linea Venezia-Milano, che già nel 2021 è stato trattato in uno studio di fattibilità, e successivamente è stato inserito nel Contratto di programma delle Ferrovie, insieme al raddoppio della tratta Montello-Rovato, ottenendo il parere favorevole del Cipe, Comitato interministeriale programmazione economica, durante il governo Draghi.

Alla luce dei rapporti, non solo economici, sempre più stretti tra Milano e Bergamo, è indispensabile che il collegamento ferroviario tra le due città sia strutturato per rispondere alle esigenze di mobilità delle migliaia di persone che, per motivi di lavoro, studio, o residenza, ogni giorno si spostano lungo la tratta, riducendo e rendendo certi i tempi di percorrenza.

Bergamo può contare su buoni servizi, da rendere sempre più efficaci e innovativi, oltre che su un ecosistema fertile che favorisce la creazione di nuove aziende qui più che altrove: una ricchezza da coltivare, in dialogo con le imprese, per aumentarne la competitività in un sistema sostenibile, investendo nella formazione di personale qualificato e lavorando anche con le altre città – prima fra tutte Brescia – per avere più peso in Italia e all’estero.

Da sempre i bergamaschi sono campioni di intraprendenza, operatività e solidarietà: è da questi valori che ci faremo guidare.

Il lavoro, del resto,è una leva strategica fondamentale per lo sviluppo della persona e della comunità. Se è vero che il tasso di disoccupazione totale è sceso al di sotto del 3%, le persone che non lavorano sono ancora 214mila, per la maggior parte donne (60%), e il numero di coloro che né studia né lavora è sì in miglioramento (-30%), ma ancora critico: 22mila sono i ragazzi tra i 15 e i 29 anni in questa situazione.

La crisi demografica peggiora il quadro, perché diminuisce il numero di lavoratori reperibili, soprattutto qualificati: oggi alcune figure professionali stanno diventando introvabili, altre necessitano di adeguata formazione, altre di una formazione permanente. Pensiamo di nuovo in numeri: nel primo trimestre del 2024 le imprese hanno cercato 30mila lavoratori. Eppure, sono dati della Camera di Commercio, nel settore del terziario, per esempio, 6 imprese su 10 faticano a reperire personale. In particolare, l’industria ha un’esigenza di circa 20mila tecnici intermedi all’anno, mentre gli iscritti negli ITS sono circa 1500.

Per agevolare l’incontro tra domanda e offerta, soddisfare le esigenze di chi cerca lavoro e le necessità delle imprese, è importante che il sistema formativo sia potenziato e posto in stretto dialogo con il mondo del lavoro. È importante anche che si sperimentino progetti volti a favorire l’integrazione dei giovani stranieri e dei nuovi cittadini nel mondo del lavoro, attraverso una nuova normativa per la loro regolarizzazione, oltre ad una formazione linguistica e professionale.

Porre al centro la persona significa poi porre al centro i quartieri, lo sguardo di chi li vive. Vogliamo proseguire investendo ancora di più nelle “periferie”, essere inclusivi e pronti ad affrontare e ricucire le frammentarietà e le criticità. Andremo nei quartieri, staremo tra i cittadini, rafforzeremo le reti di partecipazione: daremo risposte studiate, concrete e il più possibile condivise.

Porre al centro la persona significa anche garantirne la sicurezza.

Una città più sicura è una città in cui sarà maggiore il presidio delle forze dell’ordine; in campagna elettorale abbiamo promesso più presenza di polizia locale e manteniamo il nostro impegno: la prossima settimana verrà pubblicato il bando per la prima tranche di assunzioni dei nuovi agenti per costituire i nuclei appiedati di prossimità. Fondamentali sono la collaborazione, mai venuta meno, e un sempre maggiore coordinamento con Prefettura, Questura e forze dell’ordine, che ringrazio fin d’ora per la grande disponibilità e tempestività, nelle azioni e nelle attività volte al presidio e alla prevenzione; un impegno concreto che ho già avuto modo di sperimentare nel Comitato per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica a cui ho partecipato stamattina.

Una città più sicura è una città che sa anche affiancare al presidio le politiche sociali ed educative, sa creare occasioni affinché le persone che vivono ai margini ritrovino contesti a sostegno della loro dignità e i giovani abbiano opportunità di riscatto. Così come importante è garantire che gli spazi pubblici siano vivi e curati.

Bergamo ha l’enorme ricchezza di un tessuto culturale fittissimo di enti, fondazioni, teatri, biblioteche, associazioni e gruppi che intendiamo sostenere. E ha grandi istituzioni culturali: la Fondazione Teatro Donizetti, che avrà un festival innovativo; l’Accademia Carrara e la GAMeC sempre più internazionali, che stanno già progettando il proprio futuro; un patrimonio museale di grande prestigio e valore; le fondazioni e le accademie che operano per rendere popolari i rispettivi linguaggi costruendo un fitto contatto con le scuole e i giovani per crescere talenti sul territorio e costruire una rete di soggetti che operano in ambito culturale. A queste importanti realtà, si aggiungerà il Nuovo Polo delle Arti con focus dedicato al cinema, all’interno del Palazzo della Libertà.

La cultura sarà sempre più diffusa nei quartieri.

Uno dei lasciti di BG-BS Capitale della Cultura è la ricchezza di esperienze che partono “dal basso” e, diffondendosi, diventano occasione di partecipazione e coinvolgimento. Per questo, lavoreremo per promuovere il Festival dei Quartieri, che non è un evento a sé stante ma un percorso di progettazione durante l’anno, e rilanciare il Festival della Musica.

Vogliamo anche coinvolgere i giovani, valorizzando tutte le forme artistiche ed espressive, e promuovendo il Teatro dei ragazzi. Amplieremo gli orari di disponibilità delle biblioteche, che non saranno più solo luogo di studio e lettura, e faremo in modo che diventino spazi di incontro e di relazione. Facendo della cultura una delle leve sociali per la crescita delle persone e delle comunità.

Nei quartieri tuteleremo anche il commercio: sarà per noi fondamentale mantenere vitale il tessuto commerciale della città, che prova a rigenerarsi nonostante la mancanza di ricambio generazionale e la concorrenza dei mall e dell’e-commerce. È una questione di storie da preservare, di economie da innovare e proteggere, di dinamiche sociali da tutelare. Daremo sostegno e strumenti per competere, riproporremo le Notti Bianche e dello sport.

Porre al centro la persona significa anche promuovere politiche a favore della longevità e della salute. Ci prenderemo cura dei nostri concittadini, lavorando su stili di vita e alimentari sani, in modo che chiunque cresca e invecchi bene e meglio e possa essere una risorsa per gli altri e per la città, facendo leva anche sulle “competenze di comunità”, perché pensiamo che rappresentino un valore.

Una città inclusiva è una città per tutte e tutti, dove chiunque, indipendentemente dalla propria condizione di disabilità, di svantaggio o di rischio di esclusione, possa trovare le opportunità per emanciparsi e immaginare e desiderare una vita indipendente e il più possibile autonoma. Questo non significa non ricevere sostegno o aiuto, ma poter coltivare legami e relazioni, anche convivenze abitative, dentro le comunità in cui vivono e per ogni ambito dell’esistenza.

La complessità dei bisogni emergenti richiede oggi una capacità di innovazione in un nuovo welfare di comunità, che promuova l’inclusione e la coesione. In questo quadro, per esempio, realizzeremo il Villaggio di Comunità del Sacro Cuore, un modello nuovo di partenariato pubblico-privato con il terzo settore; co-progetteremo, insieme all’Asst HPGXXIII, la realizzazione della nuova Casa di Comunità; continueremo a dare il massimo sostegno ai Centri per tutte le età, allargando il coordinamento dell’azione sul territorio.

A Bergamo, gli over 65 sono quasi 29mila, di cui 10mila anziani soli e in condizioni di fragilità fisica ed economica: il nostro impegno è prendercene cura, per consentire loro il più a lungo possibile di vivere nelle loro case, tramite una rete sempre più capillare di servizi potenziati, come ad esempio l’assistenza domiciliare gratuita, il rafforzamento sul territorio degli infermieri di famiglia e comunità, l’ampliamento dei servizi di prossimità per l’assistenza di base.

Abbiamo la consapevolezza di dover sollevare il carico delle famiglie che affrontano sacrifici ancora troppo grandi per garantire una vita dignitosa ai loro cari.

Per accrescere il benessere di tutte e tutti è fondamentale anche promuovere la pratica dello sport e dell’attività fisica per ogni fascia d’età. Per questo vogliamo proseguire e completare il grande piano di rinnovamento delle strutture sportive cittadine promosso dalla precedente Amministrazione. Nei prossimi cinque anni completeremo il nuovo Palazzetto dello Sport e la nuova Arena, il Centro universitario sportivo di Loreto e la riqualificazione delle Piscine Italcementi e del Campo Utili. Vogliamo, inoltre, riqualificare la pista di atletica di via delle Valli, sistemare l’impianto sportivo Rosolino Pilo e rendere antisismiche le palestre scolastiche. Proseguiremo con la sistemazione dei campi da calcio comunali nei quartieri e vogliamo estendere il modello del coach di quartiere per appassionare i giovanissimi e le persone di tutte le età alla motricità di base e alle attività sportive.

La salute è un bene comune fondamentale, va tutelata con ogni mezzo. Chi governa i Comuni sa quanto il tema dell’integrazione sociosanitaria sia fondamentale. Attualmente a Bergamo vediamo criticità rilevanti, ne cito alcune: le liste di attesa, i posti letto insufficienti per quanto riguarda la salute mentale, la mancanza di medici di base e un sistema informatico che non riesce a garantire il minimo dei servizi richiesti dai medici e dai pazienti. Sarà fondamentale fare rete, condividere problemi e soluzioni, anche con gli altri Comuni, per avere voce e sollecitare lo Stato e la Regione.

Ci spenderemo contro ogni forma di discriminazione e violenza, sostenendo i centri antiviolenza, attuando il protocollo Di.Re di Anci, strutturando percorsi formativi nelle scuole e nei luoghi giovanili, promuovendo azioni e politiche per le pari opportunità e la sensibilizzazione culturale.

Le nuove tecnologie ci saranno alleate: valorizzeremo l’utilizzo del digitale a supporto della domiciliarità, e per ridurre il senso di solitudine delle persone, soprattutto anziane.

Ma più in generale, le nuove tecnologie saranno al servizio dell’intero sistema economico, sociale e ambientale: per erogare servizi sempre più efficienti e decentrati, riducendo ancora di più gli spostamenti e semplificando le procedure e per costruire modelli di utilizzo della città smart, per sostenere il commercio, o supportare il mondo del lavoro.

Porre al centro la persona significa anche rilanciare il sapere e il saper fare, attirando nuovi talenti e nuove imprese, ma anche trattenendo il prezioso capitale di conoscenze e persone sempre più qualificate che già abbiamo.

Significa riconoscere l’importanza cruciale che assumono l’istruzione e l’apprendimento per lo sviluppo del singolo e della comunità e sostenere tutti i giovani nell’orientamento, nella formazione tecnica, professionale, nella formazione di alta specializzazione tecnologica (ITS) ed Universitaria e nell’alta formazione artistica, oltre che nell’apprendimento permanente, perché trovino la propria strada, possano far fiorire le proprie aspirazioni, con la vitalità e la creatività che li caratterizza e che vogliamo proteggere e incentivare.

Vorremmo fare in modo che, pur non essendo una delega diretta, che la formazione fosse un diritto sostanziale di tutte e di tutti. Le statistiche riportate dai giornali in questi giorni ci dicono che la povertà educativa torna ad essere ereditaria: è un dovere irrinunciabile occuparsene, perché nessuno rimanga vittima del contesto in cui nasce, perché si riducano le disparità di accesso all’educazione e perché la conoscenza e la competenza diventino occasione umana e professionale di emancipazione e realizzazione di sé.

I giovani sono stati il cuore della nostra campagna elettorale e saranno centrali nel nostro quinquennio. A loro abbiamo dedicato il Fondo Abitare Giovani, un contributo per l’accessibilità ad affitti agevolati insieme ai progetti di housing sociale e in nuove forme dell’abitare. Del loro desiderio di protagonismo nella costruzione della città futura ne abbiamo bisogno, mostrando anche un po’ più di tolleranza alle loro richieste di spazi dove potersi ritrovare e trascorrere il tempo libero e dove realizzare eventi per dare forma alla loro creatività. Sappiamo bene che chiedono anche i servizi di co-working e gli spazi per lo studio: lavoreremo per far fronte alle loro esigenze.

Bergamo, come l’Italia e molti Paesi europei, vive una crisi demografica dalle conseguenze drammatiche, non solo per l’insostenibilità dei sistemi previdenziale e sanitario non più in equilibrio, ma per la perdita di generatività, di dinamismo, quindi di futuro.

Per invertire questo trend demografico non dobbiamo inventarci nulla. Le ricette sono più che note e Bergamo ha già messo in campo azioni mirate: da più posti negli asili nido, 140, con i fondi del PNRR, perché vogliamo azzerare le liste di attesa, anche con il sostegno del privato accreditato. Non solo: ha avviato politiche a supporto delle famiglie e delle donne, per consentire loro di realizzare la propria carriera professionale o lavorativa conciliandola con il desiderio di genitorialità. Il Consiglio delle Donne è un organismo prezioso dove condividere indirizzi ed azioni.

Tutti i Comuni affrontano con strumenti inadeguati e insufficienti la competizione con l’eccessivo sviluppo degli affitti brevi e delle foresterie; pensiamo a Città Alta, e non solo. Serve, senza se e senza ma, una norma nazionale che ci permetta di governare i fenomeni. Non si tratta di colpire la libertà di impresa, ma di consentire un reale equilibrio tra le esigenze residenziali degli abitanti e le attività legate all’ospitalità.

Porre al centro la persona significa anche tenere larghi gli orizzonti: guidare bene una Bergamo già capace di dialogare alla pari con le città europee; una Bergamo accogliente e aperta.

Una Bergamo con un turismo moderno e forte, che è fattore di competitività del territorio, di trasformazione e motore di sviluppo economico, e che si aprirà a un’utenza sempre più internazionale, a permanenze più lunghe e al turismo legato all’arte, alla cultura, all’enogastronomia e al patrimonio di bellezze naturali non solo di Bergamo ma di tutto il territorio provinciale. Questo grazie anche all’aeroporto: ci siamo però presi l’impegno di essere coerenti con l’ODG approvato in Consiglio comunale nella scorsa amministrazione, affinché sia minore l’impatto sui quartieri limitrofi, rispettando le nuove norme introdotte con la recente zonizzazione acustica.

Se parliamo del domani dobbiamo di nuovo parlare di giovani, di Bergamo città universitaria: vogliamo accompagnare la nostra Università nel suo percorso di espansione, con la realizzazione delle nuove strutture per la residenzialità universitaria nelle ex caserme Montelungo e Colleoni, con la ristrutturazione dell’ex sede della Guardia di Finanza di via Statuto, e con gli interventi previsti nell’ex Gres. Sosterremo inoltre la forte vocazione all’internazionalizzazione dell’Ateneo, che ha stipulato 365 accordi con università in tutto il mondo, che ha in attivo 17 accordi di Double Degree con università europee e finanzia Borse di studio Erasmus o borse dell’ateneo stesso per offrire esperienze di mobilità all’estero degli studenti.

Generare futuro ponendo al centro la persona significa anche lavorare a tutela dell’ambiente e del paesaggio per affrontare i cambiamenti climatici e ridurre l’inquinamento, anche proteggendo ed espandendo il verde. Non dimentichiamoci che la precedente amministrazione, con la firma del Climate City Contract, il patto territoriale siglato da 112 città europee, di cui 9 italiane, ci consegna l’ambizioso traguardo di azzerare entro il 2030 le oltre 460mila tonnellate di CO2 disperse ogni anno nell’atmosfera della città e portare a compimento le 41 azioni previste al momento. Un impegno particolarmente ambizioso e sfidante che può rappresentare anche un volano di significativo sviluppo economico per il territorio.

Tra i nostri obiettivi vi sono anche quelli di estendere la rete di teleriscaldamento, ampliare la raccolta differenziata, creare isole verdi e viali alberati nei quartieri e lungo le strade per mitigare le temperature, promuovere l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e gruppi di autoconsumo collettivo.

Dal punto di vista ambientale e paesaggistico il nostro progetto più strategico è l’ampliamento del Parco dei Colli, accorpando all’esistente altre aree verdi tutelate e per un totale di 640 ettari e promuovendo l’agricoltura periurbana. Intendiamo poi lavorare per il miglioramento dei parchi e dei giardini pubblici.

Il sistema di mobilità sostenibile avrà un ruolo strategico nella transizione ecologica e nella lotta all’inquinamento. La mobilità è stata tra i temi protagonisti della campagna elettorale e sarà un tema nevralgico, in particolare, per i prossimi due anni: è stato già dato il via a cambiamenti strutturali, che la città aspettava da decenni, che oggi sono finanziati e si concluderanno entro il 2026. Dovremo coordinare al meglio questi interventi a livello di viabilità e accompagnare la cittadinanza nell’affrontarli, a partire dalla realizzazione della nuova Stazione Europea.

Per questo Bergamo si doterà di grandi infrastrutture di mobilità collettiva, moderne, rapide e capillari, che sgraveranno Bergamo del traffico delle 40mila auto in ingresso ogni giorno in città: mi riferisco alla nuova e-BRT, linea di trasporto elettrico su gomma; e alla nuova tranvia T2 della Val Brembana, che insieme alla T1 della val Seriana, avrà 14 fermate urbane. A questi interventi affiancheremo la creazione di nuovi parcheggi di interscambio, a Chorus Life, a Porta Sud, in via Spino, alla Fiera e alla ex Reggiani.

Fondamentale sarà anche garantire una mobilità dolce e strade più sicure, potenziando la ciclabilità urbana e tutelando i pedoni.

Porre al centro la persona significa anche proseguire il lavoro di rigenerazione urbana e di trasformazione fisica della città, che è stato un tratto distintivo dell’azione amministrativa degli ultimi dieci anni, e farlo ascoltando la voce dei cittadini.

Continueremo a lavorare sugli strappi – urbanistici ma anche sociali – creati dalle aree dismesse, nella piena valorizzazione dei contenuti e delle novità del PGT approvato da poco, cioè a consumo di suolo zero, senza alcuna espansione su aree libere e verdi. Del PGT applicheremo gli strumenti più innovativi e verificheremo costantemente sul campo la sua reale efficacia e portata.

Attueremo i contenuti del suo documento più strategico, il Documento di Piano, proseguendo la trasformazione dello scalo ferroviario con il progetto di Porta Sud, arrivando in tempi il più brevi possibile all’approvazione del piano attuativo per le aree a sud della Stazione Europea, con il conseguente avvio dei cantieri. Daremo avvio ai progetti di riqualificazione dell’ex Reggiani e dell’ex Gres, previa la necessaria disponibilità dei privati proprietari delle stesse.

Porteremo poi a termine i numerosi cantieri già avviati, relativi a importanti funzioni sportive, dal nuovo Palazzetto dello Sport alla riqualificazione delle piscine Italcementi. E a importanti funzioni culturali, come la nuova GAMeC, di cui affronteremo anche, già nei prossimi mesi, il tema della sua futura gestione; o come la nuova Arena convenzionata di Chorus Life e Palazzo della Libertà, dando definitivamente piena concretezza al nuovo ruolo di polo culturale del centro della città bassa.

Come è stato fatto negli ultimi anni, continueremo a prestare grande attenzione anche al tema dello spazio pubblico aperto e a portare a compimento il lavoro già intrapreso in questa direzione. Sia nel centro cittadino, con particolare riferimento a piazza della Repubblica, che nei quartieri più periferici, per dotarli di luoghi che rispondano al bisogno di ritrovarsi delle persone.

Questa è la Bergamo di domani per la quale lavoreremo senza risparmiarci, dedicandole competenza, tenacia e passione per i prossimi cinque anni: una Bergamo di tutte e di tutti, piena di cura, di vivacità, di bellezza, di cultura, di verde, di respiro internazionale. Una Bergamo dove è bello e facile vivere. Una Bergamo solidale che crede nel futuro.

Sappiamo che le linee programmatiche saranno messe a punto tra qualche mese, come prevede lo statuto, e in quest’aula saranno presentate e dibattute.

Ma in questo discorso vi ho presentato la visione dei prossimi cinque anni. Si tratta di impegni importanti, onerosi, e non vi nascondo le preoccupazioni per i tagli previsti dal Governo nella spending review, che rischiano di gravare sugli enti locali e quindi anche sulla nostra capacità di realizzare appieno i nostri intenti.

Ho condiviso con voi gli obiettivi che ci proponiamo di raggiungere, perché è insieme che dobbiamo guidare la nostra città, promuovendone i valori, interpretandone le necessità, supportandone le aspirazioni, con tempismo, energia, competenza. È insieme che dobbiamo essere aperti alla critica, dirci le cose come stanno, avere voglia di migliorare. È insieme che dobbiamo creare modelli innovativi e visioni positive, e portarli a compimento. È insieme che possiamo costruire nella nostra città qualcosa di grande e bello, che argini questi tempi del disincanto, del cinismo, del rancore, che rimetta in circolo la fiducia e magari faccia affezionare qualche cittadino in più alla politica.

Signora Presidente, Colleghe e Colleghi Consiglieri, questo è il mio augurio per voi di un buon lavoro. Ci dice il presidente Mattarella che «società e istituzioni possono vincere soltanto nella chiarezza di obiettivi e valori comuni». Auguro allora a tutti noi di tenere vivo nel lavoro, giorno per giorno e fino al 2029, il punto di condivisione che ci ha portato qui, in quest’Aula, oggi: l’impegno per il bene comune e della nostra Bergamo.

L’elenco dei consiglieri è il seguente:

Partito Democratico (10)Lista Pezzotta (5)
BARBO’ REGINADELEUSE BONOMI ANTONIO
CARSANA BARBARADI CINTIO CESARE
CHINOTTI STEFANOMINUTI DANILO
DE BERNARDIS ALESSANDRONOSARI LUCA
GADDA SILVIA PATRIZIAPEZZOTTA ANDREA
MILESI VIVIANA 
PREVITALI MARCOFratelli d’Italia (4)
RICCARDI FRANCESCABIANCHI FILIPPO
RUSSO ROMINALAGANA’ CRISTINA
SERRA MASSIMILIANOTENTORIO IDA
 TREMAGLIA ARRIGO
Lista Carnevali (3) 
AIROLDI LUIGILega (2)
FACCHETTI ENRICOCARRARA ALESSANDRO
SPITALIERI GIOVANNI LUCARIBOLLA ALBERTO
  
Lista Gori (4)Forza Italia (1)
AMADDEO DIEGOCECI GIULIA
EYNARD NICOLA 
POLI LOREDANA 
TIRABOSCHI SARA 
  
Futura – Verdi e Sinistra (2) 
BREVI LAURA 
LAZZARI ALDO 
  
Bergamo Europea (1) 
ROSSI PAOLA 
  

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