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È arrivato in Italia oggi, martedì 12 gennaio 2020, il primo carico di vaccini della casa farmaceutica Moderna. 

Dopo aver attraversato il Brennero attorno alle 2 di questa notte, il furgone è arrivato all’Istituto Superiore di Sanità (Iss) a Roma. Successivamente la distribuzione avverrà in 4-5 Regioni individuate dal commissariato all’emergenza di Domenico Arcuri. Il lotto potrebbe essere ripartito tra le Regioni ‘virtuose’, che smaltiscono più rapidamente le dosi.

I vaccini di Moderna sono distribuiti alle Regioni con i mezzi messi a disposizione da Poste Italiane dando priorità a quelle con un maggior numero di abitanti sopra gli 80 anni.

Al momento guida la Campania con il 101,7% (oltre la dotazione perché da una fiala Pfizer si possono ricavare 6 dosi invece di 5), poi Umbria 90,7%, Veneto 87,9% delle dosi. All’altro capo della classifica Trentino Alto Adige 34,8%, Calabria 42,7%, Lombardia poco più del 44%. La Campania non tiene una riserva per il richiamo, la seconda dose, mentre ad esempio il Veneto, ma anche il Lazio, lo fa per fronteggiare eventuali ritardi nelle forniture.

Il vaccino Moderna dovrebbe proteggere dal coronavirus per almeno un anno. Ad affermarlo di fronte agli investitori un alto funzionario della stessa società, secondo quanto riporta la Cnn. “La nostra aspettativa è che la vaccinazione duri almeno un anno”, ha detto Tal Zaks, direttore medico di Moderna. La società dovrà ora verificare se è possibile estendere la protezione del vaccino con l’eventuale aggiunta di una terza dose. Anche in questo caso, come il vaccino Pfizer, le dosi da somministrare sono infatti due, a circa un mese di distanza.

Due vaccini approvati, con la prospettiva di altri: le parole di Brusaferro

Soddisfatto dell’andamento dei vaccini contro il Coronavirus, Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità.

“Appena un anno fa questo virus era sostanzialmente sconosciuto, e ora abbiamo già due vaccini approvati, con la prospettiva a breve che se ne aggiungano altri, un traguardo impensabile frutto di uno sforzo senza precedenti nella storia. Ora le istituzioni, in Italia come nel resto del mondo, sono chiamate ad un’altra sfida epocale, quella di portare il vaccino a tutti i cittadini”.

“Ci auguriamo tutti che entro la fine di gennaio l’Ema autorizzi anche il vaccino di AstraZeneca, ma la strada per arrivare all’immunità di gregge è ancora lunga e impone a tutti di non abbassare la guardia sulle misure di contenimento del virus”. Queste le parole invece del commissario straordinario Domenico Arcuri.

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