Biondi immobiliare

Quando si era piccoli all’oratorio capitava spesso che chi stava sotto 2-0 ad un certo punto si imputava prendeva il pallone e affermava: “… il pallone è mio. Adesso basta vado a casa“. A chi non è mai capitato di assistere ad episodi di questo tipo?  Sto vincendo: ergo vado avanti fino a notte, se invece perdo, prendo la prima scusa e me ne vado. Ecco la sinistra italiana e il Pd in generale sono ancora lì a scimmiottare queste dinamiche. Infatti, le fuoriuscite di membri illustri alle quali stiamo assistendo nell’ultimo periodo sanno molto di bagarre da oratorio. Quante ne abbiano viste? È da tempo immemore che la sinistra italiana soffre di un relativismo politico mascherato da termini glorificanti come pluralismo e differenti sensibilità che sul piano pratico non possono coesistere.


Chi prova a far riflettere i propri colleghi di partito su tali assurde scissioni è subito visto come “un totalitarista intellettuale” che prende a prestito una metodologia dialettica affine alle destre fasciste per imporre la propria idea sugli altri e, dunque, farli tacere. Ma fin dai tempi antichi qualsiasi organizzazione collettiva e plurale – che sia la canottieri lago Endine o il colosso dem USA – passa attraverso un regolamento e una disciplina di partito. Il tutto declinato con primarie, congressi, elezioni. C’è chi vince e c’è chi perde. Purtroppo la sinistra italiana non sa accettare le sconfitte tirando in ballo giustificazioni da ragazzini da oratorio durante una partita di calcetto. Con un panorama del genere cosa può pensare la base del partito?

Poi ci sono gli scaltri, i “tagliati” della politica, i carrieristi… Pare da rumor attendibili che ci siano militanti pronti a fare la doppia tessera, in attesa di vedere come si evolve la situazione. In sintesi il partito è solo un mezzo. Un contenitore da usare per arrivare in cima. I più ottimisti parlano di separazioni consensuali, per poi allearsi prima delle elezioni. Ma quante ne abbiano viste in passato di queste alleanze fatte da tanti partiti da percentuali a una cifra far stallare e ricattare governi che durano si e no una mezza legislatura? Di fronte a questo panorama Salvini può tranquillamente mettersi a bordo del fiume ed aspettare i cadaveri altrui passare.


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Autore

Davide Bettinelli

Nato a Trescore nel 1982. Diplomato alla "Pesenti". Occupazione operaio metalmeccanico. Membro del consiglio di fabbrica per la CISL dal 2006 al 2014. Calcio CSI dal 2003 al 2009. 1° posto Endenna gruppo di campionato 2007-2008 Arbitro CSI dal 2009 al 2011. Presidente calcio a 5 CSI dal 2010 al 2013 della Mirafiori. 1° posto gruppo E nella stagione 2011-2012. 1° posto torneo Epifania a Berbenno nel 2011. Tennis a livello amatoriale dal 2013 al 2017. Miglior risultato quarti di finale torneo Quarenga 2016. Iscritto al PD dal 2010

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