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La Fondazione Credito Bergamasco si inserisce nei programmi di “Bergamo Brescia Capitale della Cultura 2023” ricordando uno dei più grandi personaggi e artisti del nostro tempo: Giacomo Manzù. Lo fa con la mostra “1944 – 1441 – Oltre il Tempo” che espone trenta studi di erbe e fiori in dialogo con Guarnerino da Padova.

Sarà aperta al pubblico, nel Palazzo del Credito Bergamasco in Largo Porta Nuova a Bergamo, dal 2 ottobre al 24 novembre. A tal proposito si è ricordato che nella Civica Biblioteca “Angelo Mai” di Bergamo, si conserva un prezioso codice di Guarnerino, di contenuto botanico-farmacologico, che è un eccellente testimone dell’alta considerazione in cui nel Quattrocento si teneva l’erboristeria, coltivata con interesse scientifico.

La Mostra è stata presentata questa mattina dal Presidente della Fondazione Creberg Augusto Piazzoli e dalla Vice Presidente Marina Fratus che hanno voluto evidenziare l’importanza di questa esposizione nell’abito dell’Anno della Capitale della Cultura. Ad approfondire l’aspetto culturale sono intervenuti Giulia Manzù (Presidente della Fondazione Giacomo Manzù), Barbara Cinelli (Responsabile Comitato Scientifico Fondazione Giacomo Manzù) e Fernando Noris (storico dell’Arte).

Nella mostra vengono esposte 36 opere del grande scultore bergamasco: 4 sculture, due teleri e 30 disegni, studi di erbe e fiori, acquisiti dalla Fondazione Creberg. I 30 studi di Manzù sono presentati in un interessante confronto a distanza di 500 anni con le riproduzioni dell’Opera Botanica di Guarnerino da Padova. Per la mostra sono previste aperture straordinarie nei sabati 7 – 14 e 21 ottobre dalle ore 10 alle ore 19 con ingresso libero e con visite guidate gratuite. L’accesso è consentito anche nei giorni feriali da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 13 (orari apertura della Banca).

La Fondazione Creberg, oltre all’importante esposizione su Manzù, sempre dal 2 ottobre al 24 novembre, espone al pubblico un importante dipinto di Giuseppe Maria Crespi (detto lo Spagnoletto, 1665-1747) conservato nella Cappella Colleoni e interamente restaurato a carico della Fondazione. Il quadro rappresenta “Giosuè che ferma il sole” come descritto nella Bibbia. Il Presidente della Fondazione ha voluto evidenziare che Creberg ha restituito finora alla città ben 108 opere e per questo lavoro di restauro si è avvalso della presenza di Angelo Loda (Responsabile settore-artistico della Sovraintendenza di Bergamo e Brescia), di Alessio Agliardi (Presidente del Luogo Pio Colleoni, uno dei più antichi Istituti di Carità d’Europa tutt’ora operativi) e della restauratrice Delfina Fagnani (Studio Sesti).

L’opera, prima del suo ritorno nella Cappella Colleoni potrà essere ammirata sempre presso Creberg tutti i giorni da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle ore 13, mentre, con visita guidata nei giorni di sabato 7 – 14 – 21 ottobre dalle ore 10 alle ore 19 con gruppi ogni mezz’ora. Sabato 30 settembre, dalle ore 16 alle ore 20, Fondazione Creberg organizza un intenso pomeriggio di arte e cultura con autorevoli interventi, spazi di visita libera, intermezzi musicali con concerto finale. Circa il dipinto restaurato è prevista alle ore 17,30 una conversazione con Daniele Benati, professore Ordinario delle Arti dell’Università di Bologna. Creberg, in occasione della Mostra di Manzù ha redatto un Catalogo con le opere dell’artista bergamasco che è a disposizione dei visitatori.

Comunicato Stampa Manzù
Comunicato Stampa Crespi

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