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Il 22 ottobre è stato il primo giorno di coprifuoco in Regione Lombardia. L’ordinanza 623 del 21 ottobre 2020 firmata da Attilio Fontana (in vigore fino al 13 novembre) impone ai cittadini lombardi il divieto di spostarsi dalle 23 alle 5 se non per “esigenze lavorative, situazioni di necessità, situazioni di urgenza o motivi di salute”. Giustificazioni da apporre sull’autodichiarazione (o autocertificazione) che abbiamo cominciato a conoscere nei mesi bui di marzo. La violazione del coprifuoco non giustificata è punita con una multa da 400 a 3 mila euro.

Di prassi i cittadini scaricano il modulo, lo compilano e lo stampano. Sulla autocertificazione occorre scrivere nome, cognome, e spiegare dove si sta andando. Se si esce per recarsi al lavoro oppure dal lavoro si stacca è necessario indicare il datore e l’indirizzo. Se si esce per altre urgenze: si scrive dove si va e a che ora si torna. Da notare, ha specificato Franco Gabrielli (Capo della Polizia) che il modello di autodichiarazione può essere consegnato direttamente dagli operatori al cittadino qualora ne sia sprovvisto. Informazione pubblicata anche sul sito del Ministero dell’Interno.

Luciana Lamorgese, ministro dell’Interno, in un’intervista al Corriere della Sera ha detto che “è meglio avere il modulo compilato sempre in tasca piuttosto che dover essere costretti a perdere tempo per strada a compilarlo. Così, con la collaborazione di tutti, si possono ridurre al minimo i disagi provocati inevitabilmente dai controlli”. Il regolamento regionale prevede che anche scontrini, ricevute fiscali di ristoranti e bar e biglietti di teatri e cinema potranno essere accettati come giustificativo di uno sforamento dell’orario d’inizio del coprifuoco. A patto che l’orario di emissione sia stampato sulla ricevuta e sia compatibile con il percorso per il rientro all’abitazione di residenza.

Per facilitare il compito SICUREZZA INFORMA raccomanda di utilizzare la versione dell’autocertificazione compilabile direttamente su computer, tablet e telefonino. Anche qui però alla fine va stampata e tenuta a portata di mano in caso di controlli.

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Valentina Vavassori di Sicurezza Informa risponde alle domande più frequenti intorno a situazione reali che possono generare dubbi: 

Come si calcola il tempo di rientro alle proprie abitazioni dei clienti alle 23.00, orario fissato per lo stop dei pubblici esercizi?
I clienti ancora presenti alle ore 23.00 nel pubblico esercizio devono recarsi senza indugio alle proprie abitazioni seguendo la strada più breve.

Se un cliente esce dal ristorante o da un teatro prima delle 23, ma nel rientrare a casa “sfora” tale orario, prende la multa?
In questo la faq di Regione Lombardia sono chiare. Testualmente dicono: il cliente che esce dal locale prima delle ore 23.00 e che, per percorrere il più breve tragitto necessario a rientrare a casa, “sfora” il suddetto orario, non è perseguibile in quanto secondo l’art. 1 dell’ordinanza del Ministro della Salute del 21 ottobre 2020, adottata d’intesa con il Presidente della Regione, è sempre consentito il rientro presso il proprio domicilio, dimora o residenza.

Gli spostamenti di viaggiatori che hanno voli/treni già prenotati (e/o i loro accompagnatori in aeroporto o stazione) sono consentiti?
Sì, in quanto gli spostamenti da e verso l’aeroporto costituiscono una situazione di necessità, idonea a giustificare lo spostamento anche nelle ore comprese tra le 23.00 e le 5.00. Tali spostamenti possono essere giustificati anche da comprovate esigenze lavorative. Resta a carico dell’interessato l’onere di produrre adeguata autodichiarazione.

Se devo portare fuori il cane o l’animale domestico dopo le 23, posso incorrere in sanzioni?
No, se mi trovo in prossimità dell’abitazione. Sì, negli altri casi.

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