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Divertimento in Caissa n. 18

Tra poche ore comincia a Chennai, in India, l’Olimpiade degli scacchi 2022. Una delle più grandi feste mondiali di questo sport, cui partecipano 350 squadre Nazionali di tutto il mondo, di cui 188 nella sezione open e 162 in quella femminile – come si può vedere online sul sito ChessResults, al link: https://chess-results.com/tnr653631.aspx?art=33).

Non ci sono mai state, nelle precedenti 43 edizioni, così tante squadre. E nemmeno così tanti giocatori e giocatrici – 1˙737 in totale.

Eppure. Mi sento a disagio. E va bene che il mio disagio conta poco, però… c’è qualcosa che non quadra. Per esempio la sede è cambiata rispetto a quella designata dalla Fide, la Federazione internazionale. Che doveva essere Mosca, capitale della Russia. Ma la Russia ha dichiarato guerra all’Ucraina, e quindi anche il suo sistema sportivo è stato escluso dalle manifestazioni e dai campionati che continuano a disputarsi in tutto il mondo.

Così la Fide ha trovato la disponibilità dell’India.

Negli scacchi la Russia è tutt’altro che secondaria. Per quasi tutta la seconda parte del secolo scorso i campioni del mondo individuali e le squadri vincitrici delle Olimpiadi sono state russe. Cioè, ok, dell’Unione Sovietica. Nell’ultimo decennio due russi, Sergej Karjakin e Ian Nepomniachtchi, hanno acquisito per 3 volte il diritto di sfidare il campione del mondo in carica. Per 2 volte hanno perso. La 3ª sfida non ci sarà.

Cioè, Nepomniachtchi ha vinto il torneo dei Candidati al titolo mondiale, ma il campione in carica, Magnus Carlsen, non lo incontrerà per difendere il titolo: dopo un decennio di vittorie nei match mondiali, ha perso motivazioni. Così la Fide ha designato come sfidante al titolo mondiale un cinese, Ding Liren. Ding ha fatto parte, nell’ultima edizione dell’Olimpiade scacchistica disputata in presenza nel 2018, della squadra cinese che ha vinto il titolo. Anche nella sezione femminile la Cina ha vinto il titolo.

Ma a Chennai le squadre cinesi non ci saranno. A causa della pandemia da Covid 19, che le autorità sanitarie dei paesi del mondo affrontano in modi diversi. E il modo dei cinesi è tra i più prudenti, con livelli di lockdown più severi rispetto ad altre nazioni. Insomma, a Chennai mancheranno 2 nazionali fortissime, con alcuni dei giocatori più forti al mondo.

Intendiamoci, i presenti saranno comunque scacchisti di altissima qualità (una sintesi si può trovare sul blog UnoScacchista al link: https://unoscacchista.com/2022/07/25/chessolympiad-2022-a-chennai-grandi-numeri-ma-molte-le-assenze-importanti/).

Nell’open ci sono gli Usa, con una media elo di squadra di 2771 (!). 22 nazionali hanno una media elo superiore a 2600 (!!). L’India padrona di casa ha il diritto di schierare più squadre tra cui una di ragazzini – la quale ha un elo medio di 2619 (!!!). Tra gli iscritti c’è anche Carlsen, che farà tentare l’impresa alla sua nazionale norvegese.

Sembra ci sia tutto, insomma, affinché la festa sia grande, lo spettacolo agonistico sia memorabile, la qualità sia la massima possibile.

Eppure… Boh, sarò io a essere incontentabile. Comunque sarò tra coloro che si guarderanno le partite online, sul sito Chess.com. A cominciare da oggi, 29 luglio, alle 11:30 ora italiana.

Autore

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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