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Quando, con l’Epifania, si chiudono le feste natalizie riportando un clima ordinario nelle vita delle comunità parrocchiali, Bruntino, al contrario, prolunga i festeggiamenti con la ricorrenza di San Mauro in programma per mercoledì 15 gennaio. Un appuntamento sentito che smuove lo spirito dei cittadini della frazione di Villa d’Almè che sentono questa festa come un qualcosa di insostituibile che qualifica il loro Dna comunitario. Anche se la storia dell’arrivo di San Mauro a Bruntino è ancora avvolta da un alone di mistero, la santità del primo discepolo di San Benedetto, ha contagiato la frazione. L’episodio che lo rese celebre nella storia dell’ascetica cristiana riguarda la sua illimitata obbedienza. Nei «Dialoghi» di San Gregorio Magno, si racconta che un fanciullo di nome Placido, che rischiava di annegare in un lago, fosse stato tratto in salvo da San Mauro che riuscì, miracolosamente, a camminare sulle acque mosso da un «ordine» perentorio di San Benedetto. Il caratteristico santuario, sulle colline di Bruntino, dedicato al grande santo del VI secolo, ogni anno a metà gennaio, richiama frotte di pellegrini anche dai paesi vicini dove la venerazione del Santo è ancora fortemente radicata. Dare un bacio alla reliquia di San Mauro può garantire un preziosa intercessione contro i mali delle ossa e del nervo sciatico.


La festa entra nel vivo il 13 gennaio con il santuario aperto dalle 15 alle 17 per dare la possibilità ai fedeli di una preghiera personale ai piedi della statua. Il 14 gennaio le Messe saranno celebrate alle 16,30 e alle 20, mentre mercoledì (festa liturgica di San Mauro) le Messe saranno alle 7, 8, 9 e 10,30, quest’ultima presieduta da don Pietro Biaggi, prevosto di Sant’Alessandro della Croce in Bergamo. Dopo la Messa alle 14,30 sarà possibile baciare la reliquia del santo e ottenere la benedizione. La festa si concluderà con le ultime due Messe alle 17 e alle 18,30. Anche quest’anno, il giorno di San Mauro, nella sala al pianterreno del santuario, sarà allestita una pesca di beneficenza per raccogliere fondi da destinare al sostegno di progetti d’aiuto nei paesi poveri dove sono impegnati missionari di Villa d’Almè. «Come comunità cristiana – ricorda il  parroco don Fabio Carminati – siamo chiamati a ritrovare nella testimonianza del monaco Mauro un invito a
crescere in una fede obbediente all’amore del Padre e al Vangelo inserito nella realtà del nostro tempo. Quest’anno in particolare vogliamo riscoprire l’importanza del dono della Parola di Dio per costruire la comunità, ma più in profondità per poter comprendere che solo in questa Parola hanno un senso ultimo una speranza il nascere e il morire, l’amare e il donarsi , il lavoro e la società.». A caratterizzare la festa non mancheranno anche bancarelle disseminate lungo il pendio che conduce al santuario con la tradizionale vendita di vino moscato e «biligocc.

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