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E anche per quest’anno, nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre è previsto il ritorno dell’ora solare: alle ore 3 di questa notte dovremo quindi mettere le “lancette” dei nostri orologi indietro di 60 minuti.

Dormiremo un’ora in più ma farà buio prima, avviandoci verso quella fase dell’anno che ci regalerà giornate più corte e con meno ore di sole.

L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo week end del mese di marzo, ovvero tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021 e soprattutto potrebbe essere l’ultima volta: ad aprile infatti sapremo se il 2021 sarà la fine dell’ora legale, che accompagna le nostre vite da oramai 54 anni. L’Italia dovrà scegliere, stando a una direttiva europea, se continuare con l’alternanza o rimanere fissi sull’ora legale.

Le ragioni che hanno portato alla decisione dell’introduzione dell’ora legale per un determinato territorio, vanno da ricercarsi sia nel potenziale risparmio energetico dato dalla possibilità di concentrare le attività nelle ore di luce solare riducendo l’utilizzo dell’illuminazione artificiale, sia nella possibilità dei cittadini di beneficiare di un maggior numero di ore di luce solare.

Anna Lo Bue, neuropsichiatra infantile dell’Istituto per la ricerca e l’innovazione biomedica del Cnr (Cnr-Irib), elenca in un video per Cnr Web Tv, alcuni dei principali problemi connessi con il cambio dell’ora: disturbi del sonno transitori, mal di testa, stanchezza cronica, difficoltà di concentrazione o dell’attenzione, alterazioni della frequenza cardiaca e della pressione arteriosa.

“Sposteremo di un’ora indietro le lancette dell’orologio” ha dichiarato la neuropsichiatra “questo ci porterà a dormire un’ora in più, ma con la conseguenza che le giornate saranno più corte. Il cambiamento, seppur minimo, porta il nostro l’organismo nel suo insieme di corpo e mente, a dover affrontare, per quattro o cinque giorni, un mini jet lag”.

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