Silvia Colombo
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Nuova aggressione presso l’Ospedale di Treviglio: a essere malmenato un’infermiere picchiato sabato sera per aver chiesto ad un senza tetto di indossare la mascherina.

Protagonista della triste vicenda è Luca Carminati, 53 anni, un infermiere del reparto di cardiologia dell’Ospedale di Treviglio, che è stato picchiato sabato sera, poco prima di iniziare il turno, da un uomo di 40 anni, originario del Piemonte ma senza fissa dimora che da tempo “vive” nell’ospedale cittadino.

Il tutto è accaduto attorno alle ore 21.30 di sabato 5 dicembre: l’infermiere si era recato nell’area dei distributori automatici per prendere una bottiglietta d’acqua, quando è stato avvicinato dal 40enne, oramai noto a tutti coloro che lavorano all’Ospedale, che ha chiesto all’infermiere se poteva offrirgli un caffè.

Il 40enne pare però non aver gradito Carminati che, con tono pacato gli ha semplicemente risposto che gli avrebbe offerto anche una cena, se solo avesse indossato la mascherina: in preda ad un raptus ha infatti preso per il collo l’infermiere colpendolo al viso. Un’aggressione ha freddo che è costata la rottura del mignolo della mano destra all’uomo.

A dare il primo soccorso all’infermiere un’operatrice dell’impresa che si occupa delle pulizie, che ha poi allertato la guardia giurata in servizio all’ospedale.

Carminati ha immediatamente denunciato il fatto al Commissariato di Polizia di Treviglio: per lui una prognosi di 21 giorni a cui seguirà una riabilitazione che lo terrà lontano dal lavoro per almeno 7/8 settimane.

Non si sono più avute tracce invece dell’aggressore, che dopo il fatto non si è più fatto vivo all’Ospedale.

Un episodio che va ad aggiungersi a quello delle scorse settimane dove un operatore del check point è stato picchiato anch’esso per aver chiesto ad un giovane di indossare la mascherina all’ingresso del nosocomio.
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