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Il generale Roberto Vannacci, a 54 anni, è stato destituito dal suo ruolo a capo dell’Istituto geografico militare di Firenze). per aver oltrepassato le norme del “politicamente corretto” nel suo libro “Mondo al contario“.

Il libro, pubblicato autonomamente su Amazon, è rapidamente diventato un bestseller. Ma il suo contenuto ha scatenato un’incredibile reazione, mettendo Vannacci sotto il fuoco incrociato di molte figure pubbliche, inclusi i suoi superiori. Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, lo ha criticato duramente, sostenendo che Vannacci aveva espresso opinioni dannose per l’esercito e la nazione. Per altri, Vannacci ha semplicemente esercitato il suo diritto alla libertà di espressione, mettendo in luce opinioni che, sebbene possano non piacere, sono inalienabili in una democrazia.

Ricordiamo che il generale destituito Roberto Vannacci ha un curriculum di tutto rispetto, un modello di lealtà verso lo Stato. Ha comandato la Task Force 45 durante la guerra in Afghanistan e ha diretto il contingente italiano durante la guerra civile in Iraq. È stato anche a capo del 9° Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Folgore” e le sue azioni nell’esercito sono innumerevoli.

Scrive Vittorio Feltri, oggi, nel suo editoriale su Libero: “Il suo libro può piacere. E può anche non piacere. Ma non si può stroncare la carriera di un uomo perbene in quanto ha esercitato semplicemente il suo diritto inviolabile di pensiero, di parola, di espressione. Ecco perché vorrei fare notare al nostro Crosetto che a screditare la Costituzione non è mica Vannacci. A screditare la Costituzione sono quanti ogni volta, puntualmente, davanti alla verità si stracciano le vesti solo perché essa non corrisponde ad una certa visione considerata valida, sono quanti difendono la libertà di pensiero ma soltanto di quelli che la pensano come loro, è un po’ “la libertà di pensiero unico”, sono quanti si dicono pronti a morire per la libertà di opinione altrui e poi redarguiscono e condannano a morte chi la estrinseca, sono quanti si definiscono “liberali” e poi l’unica libertà che conta è quella di conformarsi, pena la censura“.

Dal canto suo il generale destituito continua per la sua strada non curante di quello che hanno causato le sue parole: “Non mi aspettavoquestopolverone.Nonfaccio un passo indietro, io combatto il pensiero unico“.

UN ESTRATTO DEL LIBRO

Disponibile su Amazon il libro Mondo al Contrario del generale destituito Roberto Vannacci

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