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ARCHETTO, IL VIOLINO DEL RISVEGLIO
con un disegno originale di Sara Stradi

Ogni volta accade misteriosamente così; non appena la persona chiude gli occhi, il suo Angelo Custode ed io arriviamo e, ponendoci al suo fianco, iniziamo a risvegliarla. La prima corda a suonare è quella che maggiormente ha caratterizzato la sua vita e, per chi non mi conosce, preciso che sono composto da 4 corde: una si chiama Fede, una Speranza, una Carità e l’ultima, ma non meno importante, Amore.

E’ sempre un momento ricco di magia e novità perché prima di addormentarsi il o la destinataria di questa musica celestiale non sa esattamente cosa accadrà e mi colpisce sempre l’attaccamento che dimostrano verso la vita perché, temendo di perderla per sempre, faticano a lasciarsi andare. E’ come quando i bambini e le bambine, ancora ricchi di desiderio di vivere la giornata e le emozioni, “lottano” con i genitori ribellandosi per andare a fare la nanna ad una certa ora.

Non sono mai stato un essere un umano ma ricordo la prima volta che ho incrociato la profondità del vostro sguardo; era la mattina di Pasqua ed ero stato appena creato da una luce potente all’interno di un sepolcro rimasto vuoto e fu proprio li che due uomini, alzando il lenzuolo che era stata la mia culla, mi aprirono alla vita senza però potermi vedere talmente ero pieno di splendore.

L’emozione che vidi nei loro occhi penetrò dentro di me al punto tale che, anche non volendo, furono i primi a far vibrare le mie corde e, subito dopo, l’angelo dell’annuncio mi prese e mi portò con sé.

Scusate non mi sono ancora presentato: il mio nome è Archetto e sono il violino del risveglio.

Delle persone che ho contribuito a ridestare nel corso della storia ricordo sempre una cosa: il sorriso che nasce sui loro volti ogni volta che, subito dopo aver riaperto gli occhi, ascoltano la mia musica e nel loro primo nuovo respiro avverto tutta l’energia di amore del Creatore.

Vi chiederete: e dopo il sorriso cosa accade? Semplice: guardando me e l’Angelo, dicono: “Grazie, non me l’aspettavo, ho avuto tanta paura!”.

Cosa accade dopo non saprei perché sono troppo impegnato a portare la mia musica in tutto il mondo e, come potrete immaginare, specialmente quest’ultimo anno è stato un periodo in cui ho assistito al risveglio di tante persone specialmente quelle con i capelli argentati.

So che vi mancano e voi mancate a loro però non abbiate paura: i vostri cari sono misteriosamente ma, realmente, sempre con voi e non è un caso se, da tanti secoli, gli angeli nei vostri dipinti vengono ritratti con in mano un violino perché, anche i miei fratelli terreni, hanno la capacità di toccare le corde delle vostre anime.

Pertanto, quando sentite la mancanza dei vostri cari, fate cosi: fermatevi, chiudete gli occhi, ascoltate la musica di un violino e, dopo qualche respiro, aprite gli occhi e guardatevi in torno: in quella sensazione di rinascita potrete sperimentare l’eterna vicinanza dei vostri cari.

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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