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Almanacco Bergamo 20 dicembre 2021 (Lunedì)

51° settimana – Giorni inizio/fine anno 354/11BUONA SETTIMANA
AUGURI di BUON COMPLEANNO e di BUON ONOMASTICO a tutti coloro che oggi lo festeggiano

SEI NATO OGGI? Il lavoro è il centro della tua vita. Sei attivo, instancabile e molto creativo. Potrai occuparti di scienza, commercio e antichità. A volte la tua impazienza ti porta a trascurare i consigli degli altri, compresi quelli che sarebbe invece bene ascoltare. In amore devi imparare ad essere più disponibile e a riservare più tempo ed attenzione al partner.

AFORISMA del GIORNO
Non giudicare le scelte delle persone. Non sai quali erano le opzioni tra cui potevano scegliere

GIORNATA MONDIALE …
… della solidarietà umana

PROVERBI
Poca brigata vita beata
Nacque per nulla chi vive sol per sé
Oggi a me, domani a te
Il tempo è denaro
Il tempo da consiglio
Chi ha tempo non aspetti tempo
Il tempo è galantuomo


I MORTI DEL GIORNO A BERGAMO E PROVINCIA (clicca qui)

I SANTI del GIORNO

San LIBERATO martire. Fu Patrono del Patriarcato di Venezia durante la Repubblica. Ai tempi era giorno festivo in tutti i territori della Repubblica compresa la città di Bergamo – San VINCENZO ROMANO Sacerdote. Patrono dei Parroci e degli ammalati con tumore alla gola. Patrono dell’Uganda e del Guatemala – San ZEFIRINO Papa  – San DOMENICO Abate patrono delle partorienti – La Chiesa celebra la festa di altri 16 SANTI e 2 BEATI

IL PENSIERO del GIORNO (a cura di Mons. Antonio Donghi)

L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea chiamata Nazareth. I contesti della nostra esistenza determinano gli stili della vita quotidiana. Nazareth è una città ai confini che non ha alte valenze sociali poiché la bellezza della propria storia si costruisce nella ordinarietà nascosta di fronte a grandi strutture economiche, politiche o religiose. Nella piccolezza si ama il vero sereno e semplice gusto della propria vicenda storica. Padre, per dare la vera novità al mondo hai scelto un contesto di povertà per educare la creatura umana a costruire nella verità e nella semplicità la vita di tutti i giorni. Donaci di imitare nello Spirito il tuo Verbo incarnato perché nella scelta della povertà evangelica possiamo regalare ai fratelli la tua vera gioia in una meravigliosa comunione fraterna. Amen

LOMBARDIA: CAPODANNO in ZONA GIALLA?

La Lombardia è ancora zona bianca e il weekend di Natale e Santo Stefano per Bergamo e company sarà all’insegna della massima libertà disponibile, secondo l’attuale quadro normativo anti covid. L’incremento continuo dei casi, che va avanti già da diverse settimane in tutto il Paese, rischia però di mandare in zona gialla l’intera regione proprio in vista del Capodanno, già dal 27 dicembre. La strategia di Regione Lombardia per scongiurare l’entrata in zona gialla e far sì che la Lombardia rimanga zona bianca dopo Natale, anche a fronte del recente aumento dei contagi, è quella di aumentare i posti disponibili per i pazienti covid negli ospedali lombardi. Una strategia che si è dimostrata finora vincente ma che potrebbe non bastare. Palazzo Lombardia – come evidenzia l’aggiornamento trasmesso al ministero della Salute sui posti letto disponibili in area medica per pazienti covid – ha aggiunto altri 1.752 posti letto con l’obiettivo di ridurre la percentuale di pazienti covid ricoverata rispetto al totale di letti a disposizione (che attualmente è di circa il 14%). Il nuovo valore è di 10.237, vicino al tetto massimo di 10.500 posti letto. Non ci sono invece variazioni nel numero di posti in terapia intensiva che rimane 1.530

IL GIORNO PIU’ CORTO dell’ANNO

Martedì 21 dicembre torna a trovarci il solstizio d’inverno. Nell’emisfero boreale, che è quello dove è collocata l’Italia, l’appuntamento segna l’inizio dell’inverno astronomico e coincide con il giorno più breve dell’anno e di logica la notte più lunga. , nonostante la tradizione attribuisca erroneamente quest’ultimo primato al 13 dicembre, Festa di Santa Lucia . Il solstizio invernale non ha una data fissa, per via della leggera discrepanza tra il nostro calendario e il tempo che la terra impiega davvero a girare intorno al Sole. Il più delle volte capita insomma il 21 dicembre, ma a volte può anticipare di un giorno oppure slittare in avanti, fino addirittura al 23 dicembre. La parola solstizio deriva dal latino solstitium, unione di sol, ‘Sole’ e sistere, che significa ‘fermarsi’. Il fatto che il solstizio coincida con il giorno più breve dell’anno può generare l’equivoco che si tratti di un evento che copre l’intero arco della giornata. In realtà avviene in un istante ben circoscritto: il 21 dicembre 2021 cadrà per la precisione alle 16:58, ora solare italiana. Senza entrare in ulteriori dettagli tecnici, la conseguenza di questo fenomeno astronomico è che l’emisfero Nord della Terra riceve pochissima luce, e proprio la scarsa illuminazione è alla base del giorno più corto dell’anno; in sostanza un vero trionfo del buio. Al contrario, durante il solstizio d’estate (21 giugno) la declinazione tocca il suo massimo e si ha così il giorno più lungo dell’anno. Scollinato il solstizio di dicembre le giornate riprendono ad allungarsi in modo progressivo, anche se ovviamente le variazioni sono minime e soprattutto all’inizio il cambiamento è difficile da apprezzare

1971 – FONDAZIONE di MEDICI SENZA FRONTIERE

Cinquanta anni di aiuti medici, guidati dai principi di neutralità, imparzialità e indipendenza. Questo è il lavoro di Medici Senza Frontiere, che solo nel 2020 ha portato avanti più di 10 milioni di visite mediche, ha fatto nascere circa 300 mila bambini in condizioni mediche sicure, ed ha trattato più di 2 milioni e mezzo di casi di malaria. Cifre enormi se pensate in un contesto di crisi sanitaria globale, in cui MSF ha avuto un ruolo fondamentale per il supporto delle attività sanitarie in Italia, in Europa e in circa 70 Paesi nel mondo, grazie alla sua esperienza nella gestione delle epidemie e nella risposta alle emergenza. L’idea dell’organizzazione nasce nel 1968, da un piccolo gruppo di medici, inviati dalla Croce Rossa nella guerra del Biafra, provincia secessionista della Nigeria, e da un gruppo di giornalisti. Fino a quel momento non esisteva un’organizzazione medico umanitaria che fornisse cure mediche in situazioni di emergenza: la Croce Rossa forniva aiuti e beni di prima necessità, ma non garantiva cliniche, interventi sanitari o medicinali. Formalmente, la fondazione di Medici Senza Frontiere avvenne nel dicembre del 1971; venne posta l’azione medica come centro della sua missione e si dichiarò “libera e indipendente”, con l’intenzione di fornire soccorso alle popolazioni in difficoltà senza alcuna discriminazione

A DICEMBRE NASCONO I BAGNI PUBBLICI

Era il 20 dicembre del 79 d.C. e l’Imperatore Vespasiano era stanco di vedere che gli uomini in giro per Roma urinassero in tutti gli angoli della città; fece così installare quelli che oggi chiamiamo i bagni pubblici ma fino poco tempo fa erano i famosi vespasiani. Ma non si limitò solo a questo. Sotto ogni vespasiano era posta una vasca di raccolta delle urine perché queste venivano usate per sbiancare la biancheria e i vestiti perché le urine hanno un alto contenuto di ammoniaca. Alla lavanderie dove venivano consegnate dovevano pagare una tassa all’Imperatore. Da qui il detto le urine puzzano, il denaro ricavato no.

La STORIA dell’ ALBERO di NATALE

Si pensa sia nata in ambito pagano: poiché l’abete è una pianta sempreverde, i Druidi – i sacerdoti celti – fecero di quest’albero un simbolo di vita e lo onoravano in varie cerimonie. Anche i Romani, alle calende di gennaio (il primo giorno di quel mese), usavano regalarsi un rametto di una pianta sempreverde come augurio di buona fortuna. L’idea dell’abete come rappresentazione della vita eterna venne, poi, ripreso dai  cristiani, che ne fecero il simbolo di Cristo stesso oppure, secondo altre leggende, dell’albero della vita di cui parla la Bibbia o di quello del bene e del male, che crescevano entrambi nell’Eden. Tuttavia, il primo vero albero di Natale, così come lo conosciamo noi, fu introdotto in Germania nel 1611 dalla Duchessa di Brieg che, secondo la leggenda, aveva già fatto adornare il suo castello per festeggiare il Natale, quando si accorse che un angolo di una delle sale dell’edificio era rimasto completamente vuoto.Per questo, ordinò che un abete del giardino del castello venisse trapiantato in un vaso e portato in quella sala. In Francia, invece, il primo albero di Natale fu addobbato nel 1840 dalla duchessa d’Orleans. I cattolici, infatti, dopo la riforma di Martin Lutero (1483-1546), consideravano un’usanza protestante quella di decorare alberi per celebrare il Natale.Inizialmente c’era un po’ di diffidenza. Furono soprattutto i prussiani, i “predecessori” dei tedeschi, a contribuire alla sua diffusione anche all’interno dei paesi non toccati dalla riforma di Lutero.

LE VIE E LE PIAZZE DI BERGAMO. GUGLIELMO OBERDAN

nato con il nome di Wilhelm Oberdank a Trieste, 1º febbraio 1858 – morto a Trieste, 20 dicembre 1882. La Città di Bergamo gli ha dedicato il “Piazzale Oberdan”. E’ stato un patriota ed esponente dell’irredentismo italiano. Guglielmo Oberdan nacque a Trieste che in quel momento apparteneva all’Austria. Dal 1877 Oberdan si prestò a studiare scienze ingegneristiche presso l’Università Tecnica di Vienna; iniziò così a farsi conoscere come sostenitore dell’indipendenza dei singoli gruppi nazionali, rifiutando di fatto l’occupazione della Bosnia-Erzegovina da parte dell’Austria. Sempre per questo stesso motivo Oberdan rifiutò di svolgere il servizio militare nel 1878, scegliendo di non partecipare ad una divisione militare austriaca in Bosnia-Erzegovina. Oberdan quindi scappò a Roma, dove continuò gli studi e si unì al movimento irredentista italiano. Il suo obiettivo era liberare la sua città natale, Trieste, vista come area di lingua italiana occupata dall’Austria-Ungheria e permetterle così di aderire allo Stato nazionale Italiano. A questo punto Oberdan decise che Trieste poteva essere separata solo dal proprio martirio. Una possibilità era colpire l’imperatore Francesco Giuseppe I che avrebbe visitato Trieste nel 1882 in occasione dei 500 anni di dominio asburgico sulla città. Oberdan approfittò quindi della data per pianificare due attentati con il farmacista istriano Donato Ragosa per uccidere l’imperatore austriaco. L’imperatore Franz Joseph I arrivò a Trieste il 17 settembre 1882. Il progetto di assassinio di Oberdan venne rivelato da due conoscenti alla polizia austriaca che lo arrestarono a Ronchi il 16 settembre 1882 e trovarono due bombe in suo possesso. Il secondo attentato progettato tuttavia avvenne ma Francesco Giuseppe I sfuggì all’attacco, nonostante due persone caddero vittime delle due bombe. Ragosa riuscì a fuggire in Italia, dove venne arrestato ma poi rilasciato da una giuria di Udine. Oberdan invece venne condannato a morte dalla magistratura austriaca per il tentato assassinio e venne giustiziato il 20 dicembre 1882. Subito dopo la sua morte, Oberdan fu reso martire dai patrioti italiani. Grazie agli eventi che si svolsero con Oberdan, il movimento irredentista guadagnò un afflusso più forte di sostenitori e la lotta contro l’occupazione dell’Austria si rafforzò. Trieste rimase tuttavia sempre in lotta nazionale ancora a lungo fino alla Prima Guerra Mondiale.

L’ANGOLO della CULTURA A BERGAMO

  • BERGAMO – Creberg Teatro – 22 dic. ore 21 – “”Dennis reed and the god’s appointed people” Concerto Gospel
  • BERGAMO – Auditorium “Mascheroni” Via Da Rosciate – 21 dic. ore 20 “Thauma e conflitto” Relatore Edoardo Tallari dell’Universiotà San Raffaele di Milano.

MOSTRA DEI PRESEPI A ALME’ DAL 24 DICEMBRE AL 9 GENNAIO

L’ANGOLO della LETTURA

Titolo: ADRENALINA «Quando sono in campo, sentire di essere amato mi dà una carica impressionante. Ma anche l’odio mi trasmette tanto. Quando mi fanno incazzare, vado a un livello superiore: sono più attento, più concentrato, più forte, più desideroso di dimostrare qualcosa. Se mi odiano, mi migliorano. Per questo, partite come i derby mi caricano a mille e mi riempiono di una rabbia speciale che mi porta più in alto. Ma oggi ho molto più controllo di un tempo, quand’ero giovane. Anche perché i figli mi hanno dato una calma e un ritmo che prima non avevo. Fino alla nascita del primo, portavo in casa il calcio e tutta la mia rabbia. Poi sono cambiate le cose. Tornavo a casa, guardavo i bimbi e dimenticavo tutto. Ecco, loro sì che mi hanno rovesciato. Sono entrati nella mia vita e il calcio all’improvviso ha smesso di essere la cosa più importante. Contava solo che stessero bene.» Cosa rappresenta la rovesciata per il giocatore al quale viene attribuita la più bella ed esaltante della storia del calcio? Che valore ha oggi un gol per il calciatore che festeggia i suoi quarant’anni in piena attività? E cosa significano per lui il dribbling o il passaggio? Zlatan Ibrahimovic´ non ha più bisogno di dimostrare la sua forza o ricordarci i grandi successi sportivi che lo hanno reso un campione unico al mondo, così decide di mettersi a nudo, in maniera sincera e onesta, per raccontarci come un dio del pallone cambia e affronta gli anni a venire senza ipocrisie, con la maturità e i dubbi da imparare ad accettare. In costante equilibrio tra Adrenalina e Balance, si svela in una narrazione piena di confidenze e aneddoti, dove anche la paura trova spazio tra le pieghe del fuoriclasse, insieme alla dolcezza e alla fragilità, sentimenti che si aggiungono alla forza, alla determinazione e al coraggio che hanno portato il ragazzino di Rosengård sulla vetta del mondo, da dove ora ci parla di allenatori e calci di rigore, spogliatoi, avversari e pallone, oltre che di felicità, amicizia e amore.

L’ANGOLO del CINEMA

“ILLUSIONI PERDUTE” – Critica **** – Durata 144 minuti – Film consigliato: +13 anni – Trama: Lo scandalo provocato dalla loro relazione, lo spinge a lasciare la provincia per Parigi e la fama letteraria. Ma la capitale non fa sconti a Lucien, che passa dalle braccia di Madame de Bargeton a quelle di Coralie, attrice plebea a cui si consacra. A cambiargli la vita sarà l’incontro con Étienne Lousteau, redattore corrotto e corruttore di una piccola gazzetta di successo, che lo inizia al mestiere: fare il bello e il cattivo tempo sul mondo del teatro e dell’editoria. Fresco nel suo stupore, Lucien impara presto ‘la commedia umana’ e supera il maestro in perfidia. A colpi di penna abbatte l’aristocrazia che lo ha rifiutato e gli nega il titolo nobiliare che vorrebbe dannatamente riprendersi. A sue spese imparerà che tutto si compra e tutto si vende, la letteratura come la stampa, la politica come i sentimenti, la reputazione come l’anima

L’ANGOLO della CUCINA. PANFORTE DI SIENA

Fino al 1800, panforte e panpepato sono praticamente la stessa cosa. Enrico Righi nell’agosto del 1879, in occasione della visita a Siena della regina Margherita e in suo onore, elaborò un panforte con canditi non fermentati, ma ottenuti secondo le moderne tecniche di canditura, senza “popone” che sostituì con il cedro candito, più raffinato, il pepe fu eliminato ed aggiunta la vaniglia, ma soprattutto fu ricoperto di zucchero a velo. Nacque così il Panforte Margherita uno dei dolci simbolo della città di Siena.

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