Il manovale che invece di usare una semplice carriola si porta in spalla un sacco di cemento. Oppure un artigiano che trascina a mano un involucro incellofanato di due metri per due trascurando l’utilizzo di un transpallet. Soltanto due esempi, tra i molti che si possono reperire visitando i cantieri, di come un modo diverso di lavorare (per l’appunto una carriola oppure un transpallet) possano velocizzare i processi produttivi e nel contempo garantire sicurezza al lavoratore.
Sicurezza sul lavoro o produttività?
Purtroppo per soddisfare le esigenze in continua evoluzione della forza lavoro, le aziende trascurano spesso la sicurezza in favore di una percezione di maggiore resa produttiva. C’è l’idea che i due concetti, sicurezza sul lavoro e produttività – siano come binari paralleli non destinati a incontrarsi. Niente di più sbagliato. Proteggere la sicurezza e la salute dei lavoratori e allo stesso tempo massimizzare la produttività possono convivere costituendo un’alleanza formidabile. Va da sé che l’alleanza funziona quando entrambe sono considerate priorità alla pari negli investimenti aziendali. Il principale obiettivo del RSPP (Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione) è mettere i dipendenti nelle condizioni di essere produttivi, efficienti ed efficaci nello svolgere le proprie attività. Per questo le nuove soluzioni in materia di sicurezza sul lavoro hanno un grande potenziale per migliorare l’efficienza complessiva di un’impresa. Succede che una mancanza di equilibrio o semplicemente un fai-da-te nel coniugare sicurezza e produttività influisca negativamente sulla vita di un realtà aziendale. In questi casi capita che i dipendenti lamentino frustrazione proprio perché sono partiti a credere che le policy di sicurezza sul lavoro ostacolino la produttività. Da qui parte il pregiudizio esiziale che la sicurezza sia una barriera all’innovazione. Come affermato prima: trovare il giusto equilibrio tra sicurezza sul lavoro e produttività è la chiave.
Brutte valutazioni dei rischi
Partiamo da un dato concreto: brutte” valutazioni dei rischi sono spesso indice di spreco di risorse. Molte volte capita di effettuare delle valutazioni di rischi fisici o relativi alla movimentazione manuale dei carichi che hanno un grado di rischio medio o medio/alto (dove la “normalità” sarebbe un basso rischio) e questo per una cattiva organizzazione o per l’assenza di investimenti in macchinari adeguati (anche una semplice carriola!). In questo caso, a volte capita spesso di fornire delle soluzioni complesse, dei cambiamenti nelle procedure di lavoro e che, una volta adottate, permettono addirittura di aumentare la produttività.
Sicurezza & Industria 4.0
Con l’avvento della quarta rivoluzione industriale, l’automatizzazione dei processi è in corso un’adeguamento. Industria 4.0 spinge sull’aumento dell’efficienza grazie al miglioramento della funzionalità operativa e all’introduzione di sistemi di controllo elettronici e informatici. L’aspetto della sicurezza ha due fondamentali valenze sottolineate da Stefano Patelli di Headvisor, portale che si occupa di digitalizzazione dei processi di transizione 4.0. Il controllo di sistemi di sicurezza e condivisione delle informazioni inerenti il personale: l’aumento della qualità del lavoro e la riduzione dei rischi inerenti sicurezza del personale. Non ultimo le industrie virtuose, attente alla qualità della vita dei loro dipendenti, attirano e trattengono a sé le risorse umane. Di fatto un patrimonio importantissimo.
E’ importante sottolineare che i vari documenti istituzionali su Industria 4.0 sottolineano che l’adozione delle nuove tecnologie e la loro integrazione, favorite anche dai benefici fiscali, possono migliorare il lavoro non solo nelle sue varie implicazioni economiche, ma anche in termini di salute e sicurezza, configurandosi come un’opportunità per trasformare i costi della prevenzione in un investimento. Pertanto non possiamo che auspicare che questa visione accompagni tutto il processo innovativo: un miglioramento complessivo del lavoro in grado di apportare benefici non soltanto economici, ma anche in termini di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro che, a loro volta, implicano una serie di ulteriori, significativi benefici economici. Infatti migliorare le condizioni di salute e di sicurezza sul lavoro, significa innanzitutto mettere le persone nelle condizioni di lavorare meglio. I benefici che ne derivano non riguardano soltanto la salute fisica, mentale e sociale dei lavoratori, ma anche il miglioramento di vari indicatori economici come la produttività, la qualità della produzione e quindi la competitività.
Cambiamenti nei profili di rischio
Peraltro l’innovazione comporterà anche dei rilevanti cambiamenti nei profili di rischio. In generale, il processo di progressiva scomparsa dai cicli lavorativi dei rischi professionali storici del settore secondario, di cui siamo già stati testimoni negli ultimi decenni con il passaggio al terziario, potrà avere un’ulteriore accelerazione In particolare la maggiore informatizzazione ed automazione dei processi produttivi potrà innanzi tutto comportare un importante e positivo impatto sul controllo dei rischi da sovraccarico biomeccanico i cui effetti sulla salute costituiscono ormai da anni la principale causa di disagio e di riconoscimento di malattia professionale. Pertanto la stretta interconnessione tra sistemi fisici e sistemi informatici, migliorando l’interfaccia uomo-macchina, migliorerà anche le condizioni di lavoro in termini di ergonomia e di sicurezza, determinando una serie di riflessi positivi sul sistema.
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