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L’intervista al candidato sindaco Mauro Brambilla  (33 anni, collaboratore del Consigliere Segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Fontanella con la lista civica #UnSindacoFraLaGente sostenuta dalla Lega.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Ho deciso di mettermi a disposizione partendo dalla costruzione di una squadra che con me condivida la passione per il nostro paese, la determinazione nel saper ascoltare e risolvere le esigenze dei nostri compaesani e la voglia di rilanciare Fontanella. Da settimane lavoriamo insieme a progetti concreti, nella certezza che grazie a una squadra unita e coesa, animata da passione, buonsenso e concretezza, si possa realmente far tornare a vivere il nostro splendido paese.

Cosa rimprovera all’amministrazione Lucca in questi anni? Ravvisa errori importanti?
Sono una persona abituata a guardare avanti, alle critiche preferisco proposte, concretezza e fatti. Rispondendo alla sua domanda, rimprovero la totale assenza da parte di questa amministrazione per ben 4 anni e mezzo del loro mandato. Sono stati calendarizzati lavori, eventi e manutenzioni magicamente negli ultimi 3 mesi utilizzando la scusa dei debiti. Debiti che però non sono stati saldati. Anzi, hanno attivato due mutui che si chiuderanno nel 2028 e nel 2036. E’ la chiara dimostrazione che i lavori vengono realizzati in questi mesi solo per un semplice motivo: campagna elettorale. Sono state attuate scelte che ritengo non prioritarie soprattutto per le spese sostenute. Ultimi due esempi sono lo spostamento della biblioteca che già aveva una sede (costato oltre 100.000 euro) e ancor più grave, senza prima prevedere una sede definitiva per la nostra Protezione Civile che dovendo lasciare spazio alla biblioteca è stata trasferita a Barbata. Assurdo! Altra questione riguarda le due mostre organizzate in una villa privata, per le quali il Comune, come da delibere, ha stanziato per la loro realizzazione oltre 25.000 euro, per non parlare dell’affitto della villa che ancora non è chiaro da chi viene pagato ma soprattutto non si comprende lo scopo. Bene le iniziative culturali, personalmente, però, le organizzerei in ambienti già di proprietà del Comune, in modo da evitare inutili costi.

Quale sarà la sua azione amministrativa in caso di vittoria?
Massima presenza e lavoro di squadra con i nostri dipendenti comunali e le nostre importantissime associazioni. L’obiettivo primario è far tornare Fontanella ad essere un paese pulito, in ordine e vivo. Per realizzarlo sono molti gli obiettivi che ci siamo posti: metteremo in campo azioni programmate, di buonsenso e soprattutto realizzabili.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Cuore, buonsenso e concretezza.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
Manca un punto fondamentale, ovvero un’amministrazione presente, che viva il paese, che sappia coinvolgere la nostra comunità e che sia in grado di ascoltare problematiche e priorità dei nostri compaesani. Manca una programmazione seria dei lavori e delle manutenzioni, che sia effettuata valutando attentamente le priorità.

C’è un ruolo strategico che Fontanella potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Il nostro è un territorio stupendo per valorizzarlo è necessario attuare progetti di sviluppo a lungo termine. Fondamentale è fare rete con altri amministratori e sindaci locali per valorizzare le nostre eccellenze.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Stupendo ma troppo trascurato. Dall’età di 17 anni frequento e vivo Fontanella grazie al fidanzamento con Elisabetta Ravani, la s-cèta del mülinèr. Fontanella è il paese in cui siamo cresciuti insieme, Fontanella è il paese che amo: per questo ho deciso di mettermi a disposizione. E’ inaccettabile vedere sporco e disordine, è inaccettabile vedere che le nostre tradizioni pian piano stiano scomparendo. Un progetto che posso annunciare e al quale stiamo lavorando da due mesi è quello di riportare come da tradizione la sagra in paese: le nostre tradizioni vanno difese a tutti i costi.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Il sindaco che ha a cuore il proprio paese e i propri compaesani, si sveglia ogni mattina con la priorità di fare qualcosa in più del giorno prima e risolvere il prima possibile le loro richieste. Purtroppo la mancanza di fondi e la burocrazia spesso rallentano questi obiettivi.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Fondamentale è il confronto tra amministratori, fare rete con altri sindaci e tra associazioni di volontariato per affrontare al meglio e dare risposte alle parecchie difficoltà che quotidianamente vengono segnalate.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perchè?
L’esempio è Matteo Salvini, un politico concreto che mette sul tavolo progetti di buonsenso. Apprezzo molto la sua disponibilità nell’ascoltare ed essere una persona con i piedi ben saldi a terra: insomma, uno di noi.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
Spero con tutto il cuore di riuscire a trasmettere ai fontanellesi l’entusiasmo con cui la nostra squadra da mesi lavora unita a progetti concreti: solo così, con un gruppo coeso e presente, si può realmente ridare al nostro paese ciò che merita. Decoro e vita!

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it




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