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Un quartetto di amici (Luigi Signorelli, Egidio Cardinali, Franco Barcella e Piera Signorelli) con la passione per il teatro e tanta allegria in corpo fondarono la compagnia ” Franco Barcella ” di San Paolo D’Argon. Con tonnellate di entusiasmo e fantasia, s’improvvisarono mattatori, cercarono un testo in bergamasco doc e portarono in scena “Gioanì Castigamacc”. Siamo nel 1972. Fu così che si ufficializzò “La compagnia dialettale di San Paolo d’Argon” (nata sull’eredità della compagnia “Gli Instabili”) e oggi dedicata al compianto fondatore Franco Barcella. Sono passati gli anni, ma quell’idea, nata più per sfida che per scelta, è stata coltivata e fatta crescere ed è oggi una splendida realtà del teatro nostrano.
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La “Franco Barcella” non teme di sganciarsi dai testi “storici” di Renzo Avogadri, Luigi Gnecchi, Angelo Pedrali, Ennio Carrara (solo per citare alcuni degli autori più rappresentativi della commedia dialettale) bensì abbina la ruspante spontaneità del bergamasco a copioni contemporanei della tradizione anglo-americana così come qualche anno fa (grazie ad Egidio Cardinali e alla sua passione per i testi classici della drammaturgia europea interpretati da un funambolico Osvaldo Signorelli), riuscì nell’impresa di portare al Donizetti “Il malato immaginario” di Molière nella versione “La pura de èss malàt”.
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Negli ultimi anni l’attuale regista Davide Bellina (46 anni) si avventura con successo nel mettere in scena, sempre in bergamasco, “Rumors” del newyorkese Neil Simon, “Accade in famiglia” di Ray Cooney, “Rumori fuori scena” di Michael Frayn. “Adesso – precisa Bellina – abbiamo in calendario “Chiave per due” di John Chapman e Dave Freeman. Un’opera ambientata in quel di Brighton che narra le vicende di Henrietta, una donna divorziata che non ha la minima intenzione di cercare ancora l’uomo della vita preferendo prenderne per i fondelli un paio, facendosi mantenere da loro”.
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Punto d’orgoglio sono le scenografie, affidate a Tomaso Bena e a Claudio Speranza, mentre i costumi sono nelle mani di Anna Parsani. La “Franco Barcella”, grazie alla sua vocazione di ingaggiare sempre nuove giovani leve, ha fatto da trampolino di lancio a Manuel Signorelli, un attore bergamasco che la scorsa stagione ha raccolto entusiastici consensi al festival di Borgio Verezzi recitando accanto ad Alessandro Marrapodi, Giorgio Caprile, Debora Caprioglio e Lorenza Guerrieri nella commedia brillante “Toc Toc” di Laurent Baffie.
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“Avevo 13 anni quando affrontai la platea di San Paolo d’Argon in occasione della festa patronale di San Mauro. Mi avevano affidato solo due battute: “Papà, papà”. La Compagnia è come una famiglia, sono cresciuto con lei. Che dire: “Ga ole be”. Quando mi libero dagli impegni delle tournée in giro per l’Italia è sempre un piacere sedermi in teatro e gustarmi le imprese dell’amico Bellina anche se ricordo sempre con immenso piacere le regie di Cardinali imbastite su tessuti drammaturgici importanti. Uno su tutti  “La Locandiera” di Goldoni (adattata nel 1995 da Roberto Zanotti) dopo una “prova generale” in italiano undici anni prima per inaugurare l’auditorium nel nuovo municipio”.

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