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Viene rinvenuto nella sua modesta dimora il cadavere di un nobile caduto in miseria; è il primo delitto di un giallo fitto fitto, dal titolo ” Il Signore di Notte, che ha come sfondo la Venezia alle soglie del Barocco scritto con prosa sicura dallo scrittore Gustavo Vitali, milanese di nascita e bergamasco d’adozione da oltre 30 anni.

La trama non lascia spazio alla noia. Il succedersi degli eventi è incalzante. Un libro coinvolgente e appassionante, ricco di elementi storici e informazioni curiose riguardanti Venezia, le sue usanze, i costumi e la vita sociale dell’epoca barocco. Subito dopo il ritrovamente del cadavere sul luogo si precipita il protagonista del racconto, Francesco Barbarigo. Il titolo del giallo Il Signore di Notte richiama espressamente la magistratura incaricata dell’ordine pubblico: sei giudici e insieme capi della polizia. Barbarigo è uno di questi uomini di potere. Si tratta di una persona realmente vissuta ai tempi così come i principali personaggi della storia che, al contrario, sono di pura invenzione. Questo particolare ha comportato un copioso lavoro di ricerca come documentato nella bibliografia del libro.

Nel giallo di Gustavo Vitali sono coinvolte le figure più varie, da quelle di primo piano, a quelle defilate nei contorni. L’autore apre così un’ampia carrellata su aristocratici ricconi e quelli che vivacchiano malamente: mercanti, usurai, bari, prostitute e altri. Nella vicenda tutti recitano i rispettivi ruoli contestualizzando una società veneziana che si era appena lasciata alle spalle un secolo di splendore per infilarsi in un lento declino. Compaiono anche personaggi sgradevoli, come i “bravi”, perché il tempo del declino è anche il loro, accomunati agli sgherri da una violenza sordida e sopraffattrice.

Un discorso a parte merita la figura del protagonista. Se qualcuno spera nello stereotipo dell’eroe positivo, resterà deluso. Il Barbarigo è un uomo contorto che affronta le indagini con una superficialità pari solo alla sua spocchia. Vorrebbe passare come chi sa il fatto suo, spargere sicurezza, ma nel suo intimo covano ansie e antichi dolori. Non sa come cavarsi dagli impicci, cambia idea e umore da un momento all’altro, insegue ipotesi stravaganti e indaga su persone del tutto estranee al delitto. Il linguaggio è spiccio, crudo, spesso beffardo e dissacratorio, mette in ridicolo difetti e difettucci del protagonista e insieme quelli della società del tempo.

Sull’onda dell’improvvisazione e di una acclarata incapacità non si fa mancare nulla, nemmeno una relazione disinvolta, o quella che lui vorrebbe tale, con una dama tanto bella, quanto indecifrabile. Non capisce nulla neppure di questo strambo amore che gli causa presto nuovi turbamenti. Cosicché nelle indagini, come pure nel letto, finisce con il collezionare una serie di disfatte clamorose fino a quando in suo aiuto accorre un capitano delle guardie che ha tutta l’esperienza e l’astuzia che mancano al magistrato. Tuttavia i due dovranno faticare ancora un bel pezzo per scrivere la parola fine a tutto il giallo che nel frattempo si è infittito di colpi di scena, agguati e delitti, compresi quelli che riemergono dal passato. Il finale sarà inaspettato e sorprendente.

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BREVE BIOGRAFIA DI GUSTAVO VITALI

Gustavo Vitali è nato a Milano il 4 agosto. Non dice l’anno perché al riguardo è un tantino ritrosetto … Da oltre trent’anni vive nella Bergamasca. Ha due figli, Federico e Claudio. Istruzione: liceo scientifico e scienze politiche. E’ appassionato di parapendio, cosa che l’ha portato a ricoprire da anni il ruolo di ufficio stampa nella FIVL (Associazione Nazionale Italiana Volo Libero – parapendio e deltaplano). E’ un assiduo studioso di storia, attività che l’ha portato a scrivere “Il Signore di Notte”. Da ragazzino preferiva i sussidiari ai fumetti e leggeva la storia antica come fosse un romanzo d’avventura. Il vizio è rimasto in giovinezza e poi oltre, fino a oggi. Però come sia sorto l’interesse per la storia dell’antica Serenissima in particolare non saprebbe dirlo. Fatto sta che ha cominciato a leggere autori come Alvise Zorzi e altri storici che si sono occupati della sua storia lunga undici, forse tredici secoli. Quindi è un lettore a senso unico: storia e ancora storia con qualche deviazione per la letteratura gialla.

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