Ero stato il dono per la Festa di Santa Lucia e ricordo ancora quando, per la prima volta, vidi la gioia nei suoi occhi. Era un bambino con i capelli castani, le guanciotte e gli occhi grandi e, dentro una letterina, aveva espresso il suo desiderio di avermi. Giocavamo sempre insieme viaggiando per il mondo sugli infiniti binari della sua fantasia. D’un tratto, però, smisi di essere un trenino e diventai qualcosa di brutto.
Ricordo ancora l’impatto contro la gamba di quella giovane mamma, la sua, che non conoscevo bene ma nel cui cuore lascia, senza volerlo, una eterna ferita. Non fu colpa mia, ero solo un trenino che, purtroppo, un uomo malato e violento trasformò in un’arma insensata. Ricordo che, da qual giorno, non giocammo più insieme con il mio amico e d’un tratto la mia vita di plastica divenne un rifiuto.
Come per magia, però, qualcuno ha deciso di rigenerarmi e così, l’altro giorno, mi sono svegliato nuovamente trenino sopra uno scaffale e ho riconosciuto il mio vecchio amico, orami cresciuto, davanti a me. Nei suoi grandi occhi ho rivisto la luce della vita di un tempo e, al suo fianco, oltre ad esserci dei nuovi bambini, ho rivisto quella mamma, non più giovane, ma ritornata ad essere bella.
Non so chi ci abbia rigenerato tutti e non so che fine abbia fatto quell’uomo ma, come in un favola, ci siamo riconosciuti e ora attendo di rivederli per sempre visto che nella lista di Santa Lucia il mio nome è stato nuovamente indicato.
