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Un libro che racconta le emozioni del cuore vissute in un viaggio dentro il villaggio kenyota di Nyagwethe, patria d’adozione per oltre trent’anni del compianto missionario laico di Ponteranica, Franco Pini. “Una Promessa” è il titolo del volume edito da “Lubrina e Bramani” scritto da Raffaello Teani (40 anni), dirigente d’azienda originario di Suisio. La prefazione è firmata da Stefano Golfari, giornalista e conduttore tv. Pagine che esprimono il desiderio di condividere un’esperienza forte, non scontata, dentro un capolavoro di umanità che il villaggio di Nyagwethe plasmato dallo spirito caritatevole di un bergamasco che di fronte al bisogno del prossimo non si è girato dall’altra parte. Franco Pini, infatti, in un pendolarismo della solidarietà tra Bergamo e l’Africa ha trasformato Nyagwethe in una cittadella di 4000 abitanti con un ospedale, un acquedotto di 5 chilometri, una scuola elementare, una foresteria, un asilo, una chiesa, un mercato, un istituto tecnico di sartoria, agricoltura e edilizia, un liceo, un ostello per gli studenti dei villaggi più lontani. Adesso che l’alpino Franco non c’è più la sua missione è stata accettata dalla moglie Rosetta Damiani (ora presidente dell’associazione Franco Pini) e dai figli Susanna, Davide, Simone e Isacco.

Il libro – precisa Teani – intende concretamente dare una mano alla famiglia Pini che ha deciso con determinazione e coraggio di proseguire sulle orme del papà”. Teani racconta due settimane estive viste e vissute a Nyagwethe. L’aveva “promesso” a Franco che ci sarebbe andato in Africa, durante l’adunata delle Penne Nere ad Asti nel maggio 2016. Di lì a pochi mesi Franco sarebbe morto. Ma tra alpini le promesse sono indelebili e vanno rispettate. E così ha fatto Teani l’estate scorsa: “Franco era un amico. Ma era soprattutto un esempio da seguire, una consapevolezza che si è maggiormente radicata quando ci ha lasciato.  A Nyagwethe mi sono seduto sulla sua seggiola nell’ufficio al villaggio, ho sfogliato i suoi ricordi ma soprattutto ho dato una mano, seppur piccola, a quello che lui ha costruito in tanti anni di vita: la prova terrena di quanto averlo avuto qui con noi sia stato un grande dono”. Franco ha “giocato” una FarmVille tutta particolare, non con gli occhi al display di un cellulare, ma fisicamente in un villaggio vero e povero portando, con persistente costanza, opere e ottimismo. “Sono molto felice di questo libro – testimonia la figlia Susanna Piniperché traspaiono concetti profondi sia sull’Africa in generale e, nello specifico, su un villaggio che ha visto una nuova primavera, grazie all’impegno amorevole e costante di mio padre. Ha donato la sua vita per la gente di Nyagwethe facendoli evolvere in modo dignitoso e puntando all’autonomia”. I proventi del libro andranno al sostegno dei progetto educativi del villaggio.Il libro – conclude Teani – ha la sua genesi proprio in questo, nel voler raccontare per appassionare, per fa conoscere, per avvicinare, ma soprattutto per trasmettere il messaggio che ognuno di noi può fare qualcosa di grande e utile agli altri”.

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