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Il mantra nel buddismo è una recitazione ripetitiva di una parola o di una frase sacra che ha lo scopo di aiutare a concentrarsi e a calmare la mente. I mantra sono diventati popolari nel buddismo tibetano, dove vengono usati in varie pratiche meditative e rituali.

Uno dei mantra più famosi è l’Om Mani Padme Hum. È un mantra sacro del Buddhismo tibetano. È composto da sei sillabe e ogni sillaba ha un significato simbolico:

  • Om: rappresenta il corpo, la mente e la parola, che sono le tre porte della liberazione;
  • Ma: simboleggia la purificazione dell’orgoglio;
  • Ni: rappresenta la purificazione dell’attaccamento e del desiderio;
  • Pad: simboleggia la purificazione dell’ignoranza e dell’intolleranza;
  • Me: rappresenta la purificazione delle gelosie;
  • Hum: simboleggia la purificazione dell’odio e dell’agitazione mentale.

Il mantra Om Mani Padme Hum viene spesso cantato o recitato in meditazione o in altre pratiche spirituali, con l’obiettivo di sviluppare la compassione e la saggezza. Si ritiene che recitarlo possa portare benefici spirituali e aiutare a superare le difficoltà della vita.

Questo mantra è dedicato al bodhisattva Avalokiteshvara, il cui nome significa “Colui che guarda verso il mondo con compassione”. Una divinità che rappresenta la compassione e la saggezza nella tradizione buddhista, ed è spesso rappresentata con più braccia e occhi, che simboleggiano la capacità di vedere e aiutare tutti gli esseri viventi. Si dice che la recitazione di questo mantra possa portare pace e compassione nella mente e nel cuore di chi lo recita.

Altri mantra buddisti includono il Nam-myoho-renge-kyo, che viene utilizzato nella pratica del buddismo Nichiren e il Buddho, che è un mantra molto popolare tra i buddisti thailandesi.

Nam-myoho-renge-kyo significa letteralmente “Omaggio al Sutra del Loto” ed è una formula di preghiera e meditazione utilizzata dai buddisti Nichiren. Essa rappresenta la fede nella legge cosmica dell’universo, la saggezza e la compassione degli esseri illuminati e la potenzialità divina che risiede in ogni essere umano. La recitazione di Nam-myoho-renge-kyo è considerata un mezzo per manifestare la propria natura di Buddha e realizzare la propria missione di vita.

C’è poi il Gate Gate Paragate Parasamgate Bodhi Svaha: un mantra tratto dal Cuore della Perfezione della Saggezza e significa “andate, andate, andate oltre, andate completamente oltre, illuminazione Sia!”. Parole che indicano il cammino del praticante buddista che cerca di superare ogni limite e di raggiungere la piena realizzazione e consapevolezza. Questa frase fa parte del Sutra del Cuore, un testo sacro del buddismo Mahayana. È una mantra o una preghiera che si recita per raggiungere l’illuminazione e la liberazione dal ciclo di nascita e morte.

Un altro mantra ancora è l’Om Tare Tuttare Ture Svaha:  è un mantra usato nel buddismo tibetano che viene spesso recitato per invocare la benedizione e la protezione di Tara, un’importante divinità femminile buddista. Tara è conosciuta come la madre di tutti gli esseri che mostra la via verso l’illuminazione e aiuta a superare le difficoltà della vita. Come la madre, si prende cura dei suoi figli e li protegge dalle insidie e dalle sofferenze del mondo. La recitazione del mantra “Om Tare Tuttare Ture Svaha” viene considerata una potente pratica per ottenere la sua benedizione e protezione.

Questo è il significato delle parole:”Om” è un suono sacro che rappresenta l’essenza primordiale dell’universo, “Tare” significa “salvami” o “libera me dalle sofferenze”, “Tuttare” si traduce con “libera da ogni paura”, “Ture” significa “libera dall’ignoranza” e “Svaha” è un’esclamazione di offerta e un augurio di successo.

La recitazione del mantra può essere praticata in qualsiasi momento e luogo, ma è particolarmente potente durante lunghi periodi di meditazione o in occasione di momenti di difficoltà. La sua recitazione costante e concentrata può purificare la mente e il cuore, proteggere da influenze negative e aprire la strada verso la verità ultima dell’esistenza.

Infine, ma ce ne sono molti altri bellissimi, qualche parola sul Om Ami Dewa Hrih: viene recitato principalmente nella tradizione Mahayana. La parola “Om” rappresenta l’inizio di ogni cosa, “Ami” significa compassione, “Dewa” si riferisce al Buddha Amitabha e “Hrih” sottolinea l’importanza dell’energia e dell’illuminazione. La recitazione del mantra è considerata un’invocazione per ottenere il benessere spirituale e la liberazione dal ciclo di rinascita e morte, così come la dimora in Amitabha Pure Land, dove le anime possono ottenere il nirvana.

Molti buddisti credono che la recitazione di un mantra possa anche influenzare le proprie energie spirituali, consentendogli di entrare in un stato di profonda pace interiore e di maggiore apertura al mondo esterno. In altre parole, i mantra possono aiutare a migliorare la propria salute spirituale e il benessere generale.



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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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