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L’orso M49, ribattezzato in Papillon dal ministro dell’ambiente Sergio Costa, è evaso per la seconda volta del centro faunistico del Casteller. La prima volta è scappato a luglio dell’anno scorso, aggrappandosi alla rete elettrica e scavalcandola. Nove mesi dopo (28 aprile) è stato ritrovato e rinchiuso nello stesso recinto.

Anche questa volta è scappato a luglio (il giorno 27 ), sempre dallo stesso punto della gabbia, ovvero quello non coperto dalle telecamere, ma questa volta con una tecnica differente. Papillon dopo essere stato spostato da pochi giorni dallo spazio di contenimento, nell’area più ampia del centro faunistico, all’alba di ieri ha piegato l’inferriata spessa 12 millimetri fino a ricavare lo spazio sufficiente per guadagnare la libertà.

E’ scappato verso i boschi, risalendo il monte che sovrasta la città, la Marzola. Ad accorgersi dell’evasione è stato il personale di guardia del recinto. Si sono resi conto della fuga dell’orso grazie al radiocollare. Dunque rintracciare l’animale è risulta più facile ai forestali che ricevono la posizione del plantigrado ogni 10-15 minuti.

Il presidente della Provincia autonoma del Trento Maurizio Fugatti  ha interrotto la seduta del Consiglio provinciale per informare l’aula della nuova fuga dell’orso ormai leggenda difeso non solo dal ministro competente, ma anche da tutte le associazioni ambientaliste/animaliste italiane e dai forestali trentini.

Ora su Papillon c’è la stessa ordinanza dell’anno scorso, che dice che l’animale deve essere catturato e in caso di pericolo soppresso. Ma come continua a sostenere il ministro dell’ambiente Costa, ogni animale deve essere libero di vivere in base alla sua natura. Papillon ha il radiocollare e quindi sempre rintracciabile e monitorabile facilmente. L’orso Papillon non ha mai fatto male a nessuno. Solo danni.

Vittoria Brambilla, presidente della Lega italiana per la difesa degli animali e dell’ambiente attacca Fugatti: “Non si azzardi a toccare M49, reo soltanto di amare la libertà. Basta con gli atteggiamenti da Rambo“.

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