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Nessuno pare ascoltarli sul serio nonostante gli abboccamenti, le molte raccomandate, i documenti e il materiale fotografico spedito, dal 2008 a più riprese, al Comune di Paladina, al sindaco di Almè e alla sua Polizia Locale, alla Provincia (prima con Pirovano e adesso con Rossi) e in ultimo, ma non meno importante, alla Prefettura. Una sorta di muro di gomma che sperimentano gli abitanti di via Francesco Nullo a Paladina (una striscia di asfalto che collega la Villa d’Almè-Dalmine alla frazione di Sombreno) alle prese con un “grave e perdurante” problema viabilistico che si ripercuote anche sulla storica via Roma.

“Via Nullo, situata in zona residenziale ai piedi del Santuario della Madonna di Sombreno, – scrive una residente, F.R. – è interessata da anni da un intenso traffico di mezzi pesanti (camion, tir, autoarticolati) provenienti da una decina di ditte dislocate a sud di Almè al confine con Sombreno. Una situazione che mina la qualità della vita, compromette la salute, il riposo, e mi ha fatto sprecare tempo e denaro per segnalare il disagio”.

In sostanza camion e tir percorrono la via Francesco Nullo con l’intento, diurno e notturno, di raggiungere la Villa D’Almè-Dalmine. A questo punto i mezzi, allo stop di Via Nullo, dovrebbero svoltare obbligatoriamente a destra, ritornando ad Almè, per poi fare dietrofront alla prima rotonda utile se intendono raggiungere l’autostrada. Molti, però, preferiscono non stare alle regole è attraversare comunque la provinciale nonostante il divieto.

C’è poi il problema inverso: qualche autista, nonostante i cartelli stradali non manchino, pensa di poter raggiungere Almè passando per via Nullo, ma una volta che si trova di fronte il divieto di transito è costretto a imboccare la stretta via Roma creando non pochi rischi alla sicurezza per reimmettersi ancora sulla provinciale. Non è raro, anche in quel caso, vedere camion che risalgono in contromano la strada per qualche decina di metri per raggiungere i cancelli della propria ditta.

“Nel 2008 un monitoraggio congiunto dei due Comuni – precisa la residente – rilevò un transito di 112 mezzi pesanti al giorno. Uno ogni dodici minuti. Con il senso unico di marcia, introdotto due anni più tardi, il traffico continua ad essere abbondante.

Tuttavia – continua la lettera – pur avendo più volte lamentato il continuo disagio, l’inquinamento acustico, il pericolo dovuto alla ristrettezza della strada, nessuno ha risolto nulla. L’anno scorso sono state raccolte una quarantina di  firme dei residenti del comparto. Risultato? La situazione è rimasta immutata. Un passo avanti sarebbe che Paladina tolga l’autorizzazione al passaggio dei camion che caricano e scaricano ad Almè e si intervenga attrezzando il passaggio del Ponte Regina (ora troppo basso) al transito dei mezzi pesanti”.

Il problema è stato anche oggetto di un’interpellanza in Consiglio comunale. “Le problematiche evidenziate – si legge nella risposta – non coinvolgono profili di semplice viabilità interna. Si ritiene che debbano essere affrontate necessariamente in un contesto che non riguarda l’assetto viario solo di Paladina, ma coinvolgendo l’ente sovracomunale preposto alla viabilità extraurbana ed in particolare la Provincia di Bergamo. Inoltre, la risposta mette in risalto l’alacre lavoro della Polizia Locale nell’interrompere le situazioni illegali di transito di mezzi con specifiche contravvenzioni nei confronti degli utenti trasgressori”.

“Sulla carta sarà pure così – conclude la residente – Fatto sta che immancabilmente ogni venerdì tra le 20.30 e le 21.30 si notano camion che vanno in contromano. (Bruno Silini)

01 02

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