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Dopo il successo riscosso la scorsa estate, vincendo il contest “Deejay On Stage” con il brano “Trastevere” premiato da Linus, Daniele Coletta inaugura l’anno nuovo pubblicando il singolo “Piove Sulla Luna”, una ballad profonda e intima che esplora le emozioni contrastanti di una storia giunta al capolinea. L’artista, che grazie alla forza di questa storia d’amore è riuscito a sentirsi libero con se stesso, con gli amici e la famiglia e dopo tanti anni a fare coming out, racconta la sensazione di vivere una storia disequilibrata e a senso unico e descrive la sensazione di perenne vulnerabilità di chi è disposto a farsi sempre calpestare per amore dell’altra persona.

«“Piove Sulla Luna” è stato cronologicamente il primo brano scritto dopo la fine della relazione con il mio compagno, la mia prima vera storia d’amore – racconta Daniele – Quando è finita non è stato per nulla facile: ero disposto a tutto per questa storia, ho combattuto con ogni parte di me per non mostrare la mia vulnerabilità. Ma chi è disposto a farlo, in fondo? Ho iniziato un percorso di conoscenza e connessione con le mie emozioni, che auguro ad ognuno di intraprendere prima o poi nella vita, e poi mi sono circondato di amici e professionisti che, grazie ad un intenso supporto e ad una conversazione molto aperta e profonda, mi hanno insegnato a tradurre in musica il groviglio di emozioni che viveva in me».

Il videoclip ufficiale del brano, diretto dal duo catanese Giulio Cannata e Cage Moss, è una metafora sulla ciclicità della vita, sulla consapevolezza e sulla forza che ognuno di noi possiede. Interamente girato nella provincia di Catania, il connubio fra il vulcano Etna e la costa lavica di Aci Castello ci traghetta fra sogno e realtà in un loop immersivo ed emozionante che vede Daniele Coletta protagonista universale di un viaggio che mette a confronto l’uomo e la natura.

Come Socialbg abbiamo la straordinaria opportunità di conoscere meglio questo talento della musica italiana, ponendogli alcune domande.

Quando e come è cominciato il tuo percorso artistico?

La musica è nata con me. Sono sempre stato circondato dalla musica e mi sono fatto rapire molto presto. Quando a 8 anni ho preso la mia prima lezione di canto ho capito che quella era e sarebbe stata la mia voce.

I riferimenti artistici e culturali che ti hanno maggiormente influenzato nel corso del tempo?

Lo studio in diversi paesi del mondo mi ha messo sin da giovanissimo a confronto con stili e culture diverse. Mi sono innamorato del mondo e negli ultimi anni ho viaggiato davvero tantissimo e mi sono sentito vivo come mai prima. Mi sono immerso e lasciato ispirare dalla diversità del mondo che ci circonda, ho imparato ad osservare e a memorizzare con gli occhi e questa è stata la mia più grande scuola, personalmente e artisticamente. Gli artisti che mi hanno influenzato sono tanti, non basterebbero poche righe per elencarli tutti. Ti menziono Freddie Mercury in quanto per me è sempre stato il numero uno: innovatore, animale da palcoscenico e anima rivoluzionaria e tormentata.

Come nasce il tuo progetto musicale? Cosa vorresti ispirare nelle persone visto anche il periodo di pandemia, così provante, che stiamo vivendo?

Il mio progetto musicale nasce dall’esigenza di comunicare con qualcuno tutto il groviglio di emozioni che provavo dentro. All’inizio ero impaurito, poi il processo è diventato terapeutico. Ho iniziato a scrivere tutto quello che provavo: emozioni, sensazioni, frasi che mi avevano segnato il cuore, proprio come su un diario. Poi è successo tutto in maniera molto naturale, sono andato in studio a Cantieri Sonori di Marco Canigiula e Valeria Leo, mi sono seduto con Marco e gli ho detto: “voglio parlare della mia storia, mi aiuti? ”.. e lui mi ha ascoltato senza giudicare e senza aggiungere nulla ha iniziato a scrivere tutto ciò che usciva dalla mia bocca… So che sembra assurdo ma vorrei davvero rassicurare tutte le persone che ascoltano la mia musica, perché quello che ho vissuto io l’abbiamo vissuto tutti e anche adesso la pandemia la stiamo vivendo tutti insieme. Siamo tutti legati da un unico filo e questa è la nostra forza. Questi avvenimenti, questi fatti di cui le canzoni parlano sono avvenuti e continueranno ad avvenire molto presto, a me e a tutti voi. So che torneremo a vivere e che nel frattempo potremo ritrovarci nella musica e nelle storie degli altri, nell’attesa di tempi migliori.

Come ti immagini tra 5 anni?

Non mi sono mai posto questa domanda, vivo l’ora e adesso. Posso certamente affermare di essere soddisfatto del mio percorso personale e artistico, sono molto sereno. Se guardassi indietro a 10 anni fa non avrei mai immaginato tutte le cose che mi sono successe in questi ultimi anni. Ero una persona totalmente diversa. Una cosa però non è cambiata: il mio amore per la musica.

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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