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Che cos’è veramente la Colletta Alimentare 2020? Essenzialmente, una sfida lanciata al cuore delle persone per provare a sperimentare qualcosa di eccezionale che, neanche il Covid, può fermare ovvero la conquista della consapevolezza che nessuno basta a se stesso. Già dalla sera del 21 novembre, iniziando il giro tra i vari store aderenti, è stato evidente che quest’anno vincere questa “partita del cuore” non sarà facile: l’assenza dei volontari in pettorina gialla, le tante persone anziane (da sempre grandi sostenitori del gesto) confinate comprensibilmente in casa, le difficoltà economiche che hanno colpito tante persone e famiglie.

Insomma, tutte queste premesse raccontano di un’impresa che però si può ugualmente vincere nonostante la tristezza emersa sabato e domenica davanti alle gift card invendute. Faccio mie le parole del grande Francesco Totti a conclusione del recente film dedicato al fuoriclasse giallorosso dal regista Alex Infascelli: “Più le sfide sò dure, più devi andare leggero, ti devi divertire”. Ripercorrendo la giornata di sabato, che ha coinciso con l’inizio della challenge di Socialbg #campionidi solidarietà, ho scoperto la verità di questa affermazione di Totti. Ho ripensato ai volti degli amici Carlo Pastori, Ermanno Rossi ma, soprattutto, a quelli del direttore dell’Iper di Orio al Serio (Claudio Rapizza) e del suo staff! Proprio in questo store la partita del cuore della Colletta Alimentare 2020 è stata giocata e vinta dal grande impegno profuso da tutti ed, in particolare, dal personale addetto alle casse.

Carlo Pastori

E’ vero non ci sono i volontari ma, al loro posto, ci sono persone parimenti speciali che conoscono bene questo gesto di carità e che possono realmente fare la differenza vivendo in modo, ancor più consapevole, il ruolo sociale del loro lavoro. Nelle cassiere dell’Iper di Orio ho visto la nuova versione dei “volontari in pettorina gialla e mi sono commosso nel riconoscere, nel loro impegno i tratti inconfondibili di quanti nelle edizioni precedenti lo avevano manifestato stando direttamente agli ingressi dei negozi invitando le persone a donare e sistemando gli scatoloni.

Un grazie va anche alle tante persone che hanno iniziato ad aderire alla Challenge di Socialbg che hanno attirato anche l’attenzione di una testata molto importante come Avvenire che, nella edizione di domenica 22 novembre, ha dedicato un bellissimo articolo (clicca qui). Ricordiamoci, quindi, che qualcuno ha bisogno di noi e che nessuno basta a se stesso per essere veramente felice. Ecco perché questo gesto è importante… perché ne abbiamo bisogno per toccare con mano le vette della nostra umanità!

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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