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La parrocchia di Stezzano chiede un sforzo di liberalità per i lavori di restauro già cominciati (termineranno dopo Pasqua) che interessano la facciata della chiesa parrocchiale dedicata a San Giovanni Battista. I possibile sostenitori del maquillage da 250.000 euro possono telefonare alla segreteria della parrocchia  (035-591070) oppure mandare una mail all’indirizzo [email protected]. Un invito alla generosità che ha l’obiettivo di “puntellare” economicamente l’intervento conservativo del luogo di culto di via Dante costruito nel 1673 caratterizzata da pietre del ceppo lombardo, arenaria e marmo di Zandobbio. L’operazione era divenuta improcrastinabile dopo che alcuni calcinacci e parte dei capitelli erano rovinati a terra nei mesi scorsi. I lavori (gestiti direttamente dalla Diocesi di Bergamo e diretti dall’architetto Lorenzo Pedrini di Ponteranica) conferiranno sicurezza alla facciata, al sagrato e permetteranno anche di rimuovere l’amianto che ricopre la Cappella della Decollazione.


Prosegue, con il restauro della facciata della chiesa, l’ammodernamento delle strutture parrocchiali che hanno interessano in questi anni la realizzazione del nuovo oratorio (inaugurato con il vescovo Francesco Beschi a metà giugno del 2012), il cineteatro “sala Eden” e la messa in sicurezza del campanile (edificato tra il 1739 e il 1764) terminata nel settembre 2017 con un investimento di 400.000 euro. Da segnalare anche la sistemazione dell’archivio della parrocchia a cura di dell’archivista Erika Francia con il coordinamento di Veronica Vitali dell’Archivio diocesano. Se per queste opere, oltre alla generosità dei privati, anche il Comune, la Fondazione della Comunità Bergamasca, la Fondazione Cariplo e la Fondazione Ubi Banca avevano garantito un contributo; per la facciata della chiesa, invece, la spesa complessiva sarà un onere (per ora) interamente a carico della parrocchia. Finora i parrocchiani nono sono stati con le mani in mano. L’associazione Madri Cristiane ha pensato ad una sottoscrizione a premi e privati cittadini hanno dato un prezioso aiuto per quanto riguarda il “benessere” delle statue che abbelliscono la chiesa.


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