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Quale momento migliore per leggere un libro che racconta la vita di un operatore dello spettacolo se non proprio quando quel settore è in crisi ? Proprio in quel momento in cui fondamentale è portare l’attenzione sul mondo dello spettacolo per ricordare a tutti che non è solo “svago e divertimento”? Quando Sebastiano Piccione ha iniziato a scrivere questo libro il Covid, le mascherine e il gel disinfettante non erano ancora parole con cui condividere la quotidianità. Forse anche questa è l’ennesima coincidenza perfetta.

Il libro si intitola “La mia Vita: Che Spettacolo” e ve ne avevamo parlato qualche mese fa, in un’intervista proprio a Sebastiano. Edito da Letteratura Alternativa Edizioni e con prefazione di Roby Facchinetti, racconta i primi passi nel mondo dello spettacolo di Sebastiano Piccione, attualmente uno dei più importanti direttori di produzione in Italia. Basti pensare che negli ultimi anni ha lavorato con i Pooh e Fiorello e che decisamente lunga è la lista degli artisti con i quali ha collaborato negli anni. Non li elenco solamente perché non voglio fare inutili spoiler, ma nelle pagine del suo libro Sebastiano li menziona tutti (o quasi).

Sebastiano Piccione e il suo La mia vita: che spettacolo!

Non posso negarlo: posso dire di conoscere personalmente Sebastiano, o meglio, posso dire di conoscere la sua grande professionalità e la sua infinità pazienza, ma non è di certo questo che mi ha spinto a leggere questo libro e ad apprezzarlo. Conoscerlo ha sicuramente però aumentato in me la curiosità: come arriva una persona a diventare un professionista del settore a livelli così alti? Cos’è che muove tutto?

La passione, l’umiltà, la costanza, e si, va ammesso, anche la fortuna di trovarsi al posto giusto nel momento giusto.

Foto: Silvia Colombo

Troppe volte ho sentito dire “non ci credi abbastanza”, eppure ci sono persone che ci credono ma semplicemente forse non sono “destinate” a quello. Perché leggendo tra le righe del libro di Piccione ci si rende subito conto di come nonostante la grande passione per il mondo della musica, lui stesso prima di fare quel salto finale che lo ha portato a essere quello che è oggi, abbia dovuto passare attraverso “momenti di pausa” da quel mondo.

E poi al momento giusto tutto si è incastrato, perfettamente. Si è incastrato e non solo per caso o fortuna, ma anche per quella qualità che spesso i giovani d’oggi non conoscono, l’umiltà di mettersi al servizio degli altri per imparare. Si è incastrato tutto anche grazie al coraggio di saper ammettere di aver sbagliato o di prendersi responsabilità immense perché consapevoli che in quel momento sono la decisione giusta, anche se incomprensibile agli altri. Tutti passaggi ed esperienze spiegate lungo le pagine del libro. Un libro da leggere tutto d’un fiato per assaporare ancora di più l’escalation di esperienze e di soddisfazioni raccolte da Piccione, ogni volta maggiori, ogni volta più grandi.

L’attenzione ai lavoratori dello spettacolo

Un libro che oltre a raccontare la sua vita vuole anche mettere un accento sulle figure che lavorano “dietro le scene”. Persone che lavorano e si muovono, silenziose, spesso senza essere mai nominate o magari nemmeno ringraziate. Persone che lavorano giorno e notte per fare in modo che tutto sia perfetto. Quelle che il governo si è dimenticato, e che vorrebbero solo tornare a lavorare, in sicurezza, come ogni altro lavoratore.

“Se tutto va bene nel live è merito degli artisti, se qualcosa va storto, il tecnico sarà il primo a essere messo alla gogna”

La mia vita: che spettacolo! – Sebastiano Piccione

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