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Atti di fisica violenza sugli arbitri sono purtroppo un problema ricorrente nel nostro paese. Fino a qualche tempo fa erano i polverosi e bollenti campi del Sud a rappresentare un pericolo per i miei ex colleghi, ma oggi il problema pare dilagare anche e soprattutto al Nord, dove ai miei tempi era decisamente più facile arbitrare.

Negli ultimi mesi gli episodi più gravi si sono verificati proprio nella provincia di Bergamo: fatti che devono essere combattuti e debellati. Sì, debellati ed eliminati alla fonte, perché uno “stupidotto” di 17 anni, in preda ad una crisi isterica dovuta alla constatazione del suo fallimento sportivo (succede spesso che i violenti siano quelli che scoprono di essere dei brocchi quando i genitori si aspettavano il nuovo Ronaldo della Pianura Padana) non può colpire un coetaneo, che in quel momento risulta essere il SIGNOR ARBITRO, con tre pugni, rompergli il naso e farlo uscire sanguinante dal terreno di gioco.

Leggo in settimana la ridicola sentenza: 5 anni di inibizione. Un provvedimento che fa ridere. Da sempre ritengo che chi colpisca un direttore di gara, senza sé e senza ma, dovrebbe sparire dal mondo del calcio (non ne sentirebbe nessuno la mancanza di questi talentuosi Lionel Messi in erba) e non metterci più piede, soprattutto se parliamo di ragazzini minorenni. Condivido il pensiero del Presidente della FIGC Gravina che parla di squalifica e radiazione, ancor più d’accordo con chi, da anni, sta lavorando ad un progetto di legge che vuole equiparare gli arbitri ai pubblici ufficiali.

Dai un pugno ad un vigile urbano? Ti arrestano, ti fai un paio di mesetti al fresco e soprattutto paghi, e paghi tanti soldi di risarcimento. Questi “idioti”, campioni mancati, vanno toccati nel portafoglio, e nel caso dei minorenni le loro famiglie, ovviamente disagiate perché un ragazzo ben educato non si permetterebbe di rompere il naso ad un arbitro in divisa che è lì per farlo divertire, per farlo sognare, per farlo credere importante quando in realtà è un FALLITO, di pessimo esempio.

Si arriverà a questa legge? Lo auspico perché stiamo andando verso una deriva pericolosa, dove tutto è permesso; a scuola con i professori, in campo con l’arbitro…. Manca totalmente il rispetto per il prossimo e per colui che rappresenta l’istituzione. Non parlo del ruolo fondamentale degli allenatori, dei dirigenti e dei genitori, rischierei di essere troppo pesante….

Mi è capitato di assistere a partite da oratorio ed il motivo per cui ho smesso di andarci sta proprio nel comportamento vergognoso di alcuni genitori, tecnici e dirigenti. “L’esempio non è la cosa che influisce di più sugli altri. E’ l’unica cosa!” diceva Albert Schweitzer.

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