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Udite, udite! L’Italia tiene davvero testa alla Germania nella campagna di vaccinazione. E lo fa pur avendo una popolazione inferiore e una proporzionale minore disponibilità di vaccini. Ci si può permettere di criticare, io credo, quando si ha l’onestà di riconoscere anche quel che va bene, anzi benissimo. La partenza è stata lenta e sofferta, ma ora il passo è deciso e i risultati si vedono. Questo non è un motivo per abbassare la guardia e l’attenzione, solo la pressione e il controllo consente alle autorità di non deflettere dallo standard che i cittadini meritano.

Le vere difficoltà nella campagna vaccinale arriveranno con la Fase 2, quando l’antidoto andrà portato a milioni di persone. Però, se il buon giorno si vede dal mattino possiamo ben sperare. Anche se qualche nube all’orizzonte si addensa, come la repentina decisione di Pfizer di ridurre arbitrariamente le consegne di settimana prossima. Le gioie del monopolio, problema che non si pone nel Regno Unito che ha già autorizzato senza tante cerimonie burocratiche anche il vaccino di Astra Zeneca. Purtroppo invece nell’Unione europea fino a fine gennaio dipenderemo esclusivamente da Pfizer, avendo Moderna deciso per accordi con il governo americano di privilegiare le consegne in Nord America.

Anticipare di 10 giorni l’autorizzazione del vaccino di Astra Zeneca può in alcun modo migliorarlo o peggiorarlo? Allora cosa aspettiamo? Facciamo subito come gli inglesi e autorizziamolo domani. Il vaccino alle categorie fragili e a rischio è vita, speranza e normalità per tutti!

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