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R-Estate a Valbrembo è lo slogan dell’opuscolo informatico distribuito a Valbrembo che pubblicizzava la proposta del Centro Estivo per i bambini dai 3 ai 13 anni. A un primo sguardo poteva essere un’iniziativa interessante soprattutto per quei genitori che lavorano e hanno difficoltà a trovare un “approdo” sicuro per i propri figli.



Un’idea lanciata dalla parrocchia di Scano, dal Pugno aperto, dall’associazione Geo, dalla cooperativa Alchimia e dall’oratorio San giovanni Bosco. Però i prezzi sono una follia. Se consideriamo che a Nembro per un Cre di tutto rispetto veniva chiesto alle famiglie 35 (leggi post) a settimana, a Valbrembo le cifre messe in locandina sono proibitive:

640 euro al mese per i bimbi dell’infanzia;
460 euro al mese per i bambini della primaria;
360 erro al mese per gli i ragazzi della secondaria.

Proposta considerata inaccettabile dalle famiglie che hanno disertato le iscrizioni (nonostante un primo incoraggiante interessamento fornito attraverso un sondaggio) tanto che il Comune, sul sito ufficiale, ha annullato la proposta non senza un certo imbarazzo. Anche perché un minimo di buon senso avrebbe portato a capire fin dall’inizio che simili cifre una famiglia media, magari gravata da mutui e dalle conseguenze del lockdown, non può sostenerle.



Una base di richieste – spiega il vice sindaco Attilio Castelli –  le abbiamo avute dal questionario che l’Azienda Sanitaria Consortile aveva diramato sul nostro territorio e al quale hanno risposto in 126 famiglie delle quali 85 famiglie avevano espresso la loro richiesta di un CRE che coprisse tutto il giorno. Da questi e su questi dati si è lavorato molto, anche nel rincorrere e rispettare le varie normative sanitarie che venivano emanate. Questo ha portato anche a dei prezzi totalmente diversi rispetto agli altri anni. Pur con il Contributo del Comune pari a 30.000 euro purtroppo, con rammarico, vi comunichiamo che il Centro Estivo #Re-Estate a Valbrembo è STATO ANNULLATO per il numero esiguo di  pre-iscrizioni e per il sopraggiungere in questa giornata, di alcuni ritiri”.

Abbiamo tentato, fino all’ultimo, – continua Castelli – di provare a trovare soluzioni ed alternative possibili ma, un’organizzazione così complessa dovuta dalle stringenti normative sanitarie, è in grado di abbattere i costi solo con un numero minimo di adesioni che purtroppo non ci sono“.

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