Biondi immobiliare

L’intervista al candidato sindaco Claudio Ferrini (64 anni, Informatico e traduttore-interprete tedesco, francese e russo – Laureato in Ingegneria Civile Trasporti) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Valbrembo con la Lega



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
La mia presenza in Consiglio Comunale ormai è ventennale e, dopo essere stato eletto sindaco per la legislatura 2009/2014, ho deciso, con l’aiuto di amici leghisti ed indipendenti, di riportare la filosofia di governo concreta e onesta della Lega alla guida di Valbrembo.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Onestà senza sconti, concretezza nell’operare, pazienza nell’ascolto di tutti.

Cosa rimprovera all’amministrazione Bonalumi in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Premesso che non intendo scendere nel insinuare subdolamente dicendo e non dicendo, caratteristica che altri esercitano a Valbrembo, posso solo dire che, come logico, non avremmo governato come loro, soprattutto per quanto riguarda l’invasione di cooperative a scapito delle ditte locali che, oltretutto, hanno una perfetta conoscenza del territorio. Sull’onestà del dott. Elvio Bonalumi non vi sono dubbi, come non ce ne sono mai stati. Semplicemente, la pensiamo in modo diverso, a volte molto diverso.

Che ruolo strategico potrebbe giocare Valbrembo per l’Hinterland di Bergamo?
Il primo problema di Valbrembo, così come di tutti i comuni che formano la cintura di Bergamo, è quello di non diventare un paese-dormitorio. Sarà molto importante valutare con sagacia la cosiddetta Grande Bergamo, onde evitare di essere una “provincia del regno” e non contare un bel niente, se non in campagna elettorale.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
In primis una nuova palestra che sostituisca quella ormai datata che sta dimostrando tutti i segni del tempo, presentando anche delle zone completamente inagibili. Nel campo del sociale intendiamo creare una rete di luoghi di prestazioni sanitarie (una “cittadella della salute”), in collaborazione con i nostri validissimi medici di base e con i professionisti del settore che già operano a Valbrembo, in modo da consentire alla popolazione di Valbrembo di avere questo importante servizio vicino a casa; dovremo essere così bravi da rendere il nostro paese attrattivo per l’installazione di tali operatività. Un altro obbiettivo importante è quello di creare un “punto di ascolto” ove associazioni (pensiamo, ad esempio, agli invalidi civili, a quelli del lavoro, all’irrinunciabile presenza dei Carabinieri…), esperti di problemi del vivere quotidiani (famiglie, giovani, anziani in difficoltà) siano disponibili, a rotazione secondo le disponibilità e le richieste, per fornire aiuti concreti ed efficaci.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Valbrembo è ancora un paese vivibile, dove si può ancora guardare dalle finestre e far spaziare lo sguardo, dove è possibile fare sport, avere tranquillità e sicurezza, essendo vicini al capoluogo.

Sulla fusione con Paladina cosa pensa?
Ritengo che non sia possibile ipotizzare una fusione tra i due paesi senza considerare, oltre agli aspetti storici di ognuna delle due parti, quelli finanziario e territoriale. Al di là delle interpretazioni forzatamente edulcorate dei portavoce dell’Associazione Valbreno, la solidità economica dei due non è minimamente paragonabile. Valbrembo, da sempre, ha avuto una gestione affidabile; Paladina ha subito una procedura fallimentare nel passato e, se ci riferiamo a tempi più recenti, non è possibile non considerare con estrema attenzione la Deliberazione n° 226 del 27.07.2017 della Corte dei Conti, Sezione Regionale Di Controllo Per La Lombardia, che riporta in maniera inequivocabile la ‘stranezza’ di come veniva gestita la parte finanziaria dalle amministrazioni precedenti a quella attuale del dott. Brignoli. Pertanto, parlare di “bilanci gemelli” non è assolutamente ammissibile, anche considerando, se proprio vogliamo scendere a contare gli euro, gli avanzi di amministrazione e tutto quanto contribuisce a far valutare ‘sano’ un bilancio. Pertanto non deve essere Valbrembo a coprire le magagne di Paladina, anche se qualche sospetto che lo abbia fatto negli ultimissimi anni esiste; nel caso vedremo di verificare. Un altro punto da considerare con attenzione è che Valbrembo durante le due ultime legislature, la nostra e quella presente, sia pure con diverse metodologie, ha saputo preservare le aree verdi dagli appetiti degli immobiliaristi, mentre Paladina non ha più un metro quadrato disponibile. Volendo pensar male, anche se si andrà all’inferno, non possiamo non considerare il fatto che rappresentanti della associazione Valbreno sono parte fondante della lista ‘misto frutta’ del Polo Civico, distintasi da sempre a Valbrembo per la bramosia di riempire il territorio di edificazioni. La collaborazione con Paladina, e non solo, è doverosa; fare di tutto un ‘pastone’ con la scusa di ricevere dallo stato centrale quattro palanche in dieci anni, sempre che non cambi la legge nel frattempo, è un’assurdità.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Sicuramente i problemi economici del Comune che, avendo io subito il periodo di più stringente dell’assurdo “patto di stabilità”, non può utilizzare, “cum grano salis” ovviamente, le proprie risorse con libertà in base ai bisogni effettivi. Solo ora, grazie al governo centrale con la Lega, questa situazione è stata modificata; speriamo che, con l’autonomia regionale, si vada sempre più verso l’utilizzo “onesto e giustificato” dei soldi pagati dai cittadini.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Già ho citato nelle risposte precedenti sia la “Cittadella della salute”, sia il “punto di ascolto”; in più sarà compito dell’Amministrazione vigilare che le risorse assegnate vadano alle persone veramente in bisogno e, ciò che è più difficile, essere così attenti da far emergere quelle situazioni di difficoltà che la modestia, la riservatezza e l’orgoglio non fanno apparire alla luce.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Non ho un politico specifico come riferimento assoluto: posso citare Almirante e Pertini per la conclamata onestà e per il rispetto di chi aveva un’idea diversa, Zamberletti per la concretezza e la validità del suo operare per la Protezione Civile e, ovviamente, Salvini per la capacità di arrivare al cuore della gente e perché sta lavorando incessantemente per realizzare sempre di più quello che ha promesso in campagna elettorale.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Gli potrei dire che nessuno dei componenti della mia lista, me compreso, ha interessi economici, proprietà terriere (a parte il giardino di casa propria) da difendere e incrementare, che facciamo politica per passione, che non calunniamo l’avversario di turno, mai l’abbiamo fatto, che abbiamo dimostrato (i più vecchi come me) e dimostriamo sul lavoro di tutti i giorni la nostra dedizione e affidabilità. In poche parole: siamo persone normali con cultura ed esperienza, abituate a lavorare con serietà e competenza, che hanno idee concrete e realizzabili per il costante miglioramento della qualità della vita, persone oneste e cristalline di cui ci si può fidare.

Tutti i candidati sindaci intervistati da socialbg.it




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