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L’intervista al candidato sindaco Simone Tangorra  (44 anni, avvocato) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Stezzano con la lista “Stezzano Futura



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Sono uno stezzanese appassionato del proprio paese, dove credo ci sia molto da fare per migliorare la qualità dei servizi ai cittadini. Senza stare sempre ad aspettare che sia qualcun altro a farsi carico delle problematiche, si sono create le condizioni ed è arrivato per me il momento di spendermi in prima persona per dare il mio contributo al rinnovamento, attraverso la possibilità di amministrare il paese.

Partiti di riferimento della lista?
Si tratta di una lista civica. Non è sostenuta da partiti, ma da persone che, principalmente, provengono dagli attuali gruppi di minoranza: la lista civica “Persone e Impegno”, la lista civica “Stezzano Bene Comune” e il Movimento 5 Stelle

Nella sua squadra figura Gigi Bresciani, ex leader della Cgil bergamasca. Un pezzo da novanta non solo per la sua esperienza ma anche per la sua preparazione culturale. Come è riuscito a convincerlo? Quale sarà il suo contributo in caso di vittoria?
Non si è trattato di convincere nessuno. E’ stato condiviso un progetto al quale tanti cittadini di Stezzano, tra cui Gigi Bresciani, hanno aderito con entusiasmo. Per quanto mi riguarda, tutti sono pezzi da novanta e ciascuno darà il suo contributo in base alle proprie competenze.

La sua azione amministrativa se verrà eletto?
Ascolto e condivisione. Queste saranno le linee guida della mia amministrazione se verrò eletto. Un’amministrazione diventa efficiente se è in grado di ascoltare e raccogliere i bisogni dei cittadini. E’ poi compito dell’amministrazione assumersi responsabilità e rispondere nella maniera più adeguata, stabilendo delle priorità in base alle risorse a disposizione. Posso da subito dire che ritengo prioritaria l’attenzione ai servizi sociali, alle politiche volte ad aumentare il senso di sicurezza dei cittadini ed alla conservazione del territorio. Una particolare attenzione dovrà essere dedicata al tema delle manutenzioni, anche delle sedi stradali, alla rivitalizzazione di Piazza Libertà ed alla valorizzazione del centro sportivo di Via Isonzo, di proprietà comunale ed attualmente gestito da una società partecipata dal Comune al 100%.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Capacità di ascolto e capacità di prendere le decisioni. E anche una giusta dose di testardaggine, che mi porta a perseguire anche gli obiettivi che appaiono più difficili

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletto, a concretizzare?
A mio giudizio mancano strumenti di confronto e dialogo efficace tra amministrazione e cittadini oltre che tra le varie realtà associative del paese. Manca la possibilità di un confronto costruttivo tra maggioranza ed opposizioni in Consiglio comunale. Manca una corretta suddivisione dei compiti in base alle specifiche competenze all’interno della Giunta. Se verrò eletto, il mio impegno sarà quello di creare occasioni di partecipazione dei cittadini alla vista del Comune; ritengo poi che il Comune si debba fare promotore del dialogo fra le diverse realtà associative Ho intenzione, inoltre, di ripristinare le commissioni, ad oggi praticamente azzerate, in modo che tutti, anche le minoranze, possano essere partecipi della vita amministrativa in un confronto costruttivo di idee. Farò anche in modo che vi siano assessori che possano dare risposte concrete e competenti ai cittadini nelle specifiche materie delle quali si occuperanno.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Si tratta di uno dei paesi della prima cintura di Bergamo, ormai un “paesone” di 13.000 abitanti, con tanti problemi ma anche tante potenzialità, che derivano dalla vicinanza al casello autostradale di Dalmine e dalla presenza della stazione ferroviaria (il cui utilizzo andrebbe implementato). È un paese dove c’è tanto da fare e dove si può fare tanto. Deve essere prioritaria la conservazione del territorio che, proprio per il contesto geografico dove è inserito, è a rischio di aggressioni speculative.

Quale sono oggi le difficoltà maggiori nell’essere sindaco?
Un Sindaco deve tentare di essere sempre all’altezza delle aspettative dei cittadini; allo stesso tempo, non deve inseguire il consenso a tutti i costi, ma deve sforzarsi di prendere le decisioni migliori per il bene della comunità.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
Attraverso la creazione di strumenti di partecipazione attiva quali tavoli di lavoro, commissioni, laboratori, consulte, che operino in sinergia tra loro e con tutte le istituzioni pubbliche e private presenti sul territorio. Particolare attenzione dovrà essere dedicata agli anziani: ci prefiggiamo l’obiettivo della creazione di un centro diurno che operi in collegamento con la locale casa di riposo, dove gli anziani che non necessitano di cure continuative, ma che non sono nemmeno totalmente autonomi, possano quotidianamente recarsi per le loro necessità. Altrettanta grande attenzione dovrà essere dedicata ai giovani, alle disabilità ed al sostegno alle famiglie con figli piccoli, considerando peraltro come l’aumento dell’edificazione voluto dalla attuale amministrazione, che farà sentire i suoi effetti nei prossimi anni, con nuove costruzioni che sorgeranno un po’ in tutto il paese, porterà verosimilmente alla crescita della popolazione.

Cosa non la convince dei suoi avversari candidati sindaco?
Per quel che mi risulta, sono l’unico ad aver ufficializzato al momento la candidatura, anche se in paese e sui giornali si ipotizza il nome dell’ex calciatore professionista Oliviero Garlini, del quale ricordo con piacere i trascorsi con la maglia dell’Atalanta. In ogni caso, non mi permetterei di esprimere critiche personali nei confronti di nessuno degli altri candidati, in attesa di conoscere con chi mi dovrò confrontare.

C’è un sindaco attualmente in carica in Bergamasca che apprezza in modo particolare? Perché?
Conosco alcuni amministratori locali, non solo Sindaci, dei quali preferisco per rispetto non fare i nomi che, al di là delle loro appartenenze politiche, apprezzo per l’impegno che mettono al servizio dell’amministrazione nella quale operano. In questo, li considero dei modelli da imitare.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Non ho la pretesa di suggerire nulla a nessuno. Mi auguro che i cittadini di Stezzano apprezzino e condividano il programma che presenteremo e vadano con convinzione a dare il loro voto alla lista civica Stezzano Futura.


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