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Claudio Sessa, sindaco di Torre Boldone, non è più candidabile alle prossime elezioni dopo essere stato eletto primo cittadino per due mandati consecutivi. Lascia in eredità una squadra pronta e un successore entusiasta. Socialbg.it l’ha intervistato.



1) Nel 2009 diventa sindaco con il 43,1%, nel 2014 perde qualche cosa, ma si impone con il 41.80%. La prima volta è una coalizione politica (Forza Italia e Lega) a sostenerla. La seconda volta la spunta con una lista civica “Insieme per Torre”, con Forza Italia e Lega che arrivano all’11% con una propria lista. La prima volta hanno votato il simbolo (nonostante lei non avesse e non ha tuttora tessere di partito), la seconda elezione hanno votato l’uomo. E’ d’accordo con questa interpretazione?

Concordo. La seconda vittoria è stata veramente entusiasmante, solo contro tutti e additato come sicuro perdente. Ricordo la domenica sera l’entusiasmo della sinistra che allo spoglio delle europee brindava già alla vittoria anche alle comunali. Lo spoglio del giorno dopo fu per loro una mazzata. E’ evidente che nelle amministrative contano molto le persone, più che i simboli di partito.
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2) Se la legge l’avesse permesso si sarebbe ricandidato anche per le prossime elezioni? Ma considerato che la legge le impone uno stop cosa farà l’ex sindaco Sessa? Continuerà come assessore/consigliere oppure volta pagina? Non c’è, magari, pronto qualche altro incarico in altri ambiti?

Non so che cosa avrei fatto nel caso avessi potuto ricandidarmi per la terza volta. Non essendo una ipotesi plausibile non ci ho pensato. Oggi, considerando che la gente che incontro manifesta dispiacere perchè devo abbandonare, sarei in crisi a decidere. Da una parte vorrei godermi un po’ di anni la famiglia, i nipotini e gli hobby, dall’altra non nascondo che sarei tentato.
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3) E’ stato un sindaco che indubbiamente ha fatto parlare di sé su diversi aspetti e che non avuto remore a scontrarsi anche con istituzioni superiori. Vengono in mente la secca contrarietà ad ospitare alcuni immigrati alla Cà della Matta di Ponteranica (stabile del Parco dei Colli) oppure la creazione dei Vot (Volontari osservatori del territorio). Passi “politicamente scorretti”. Cosa l’ha mossa a difendere senza indugi e con forza le sue posizioni?

Non sono mai stato “allineato”, anzi sempre piuttosto un ribelle soprattutto ai diktat dei “superiori”. Anche da insegnante ho fatto cose poco in regola con le disposizioni ministeriali e con metodi miei. I miei ex alunni ancora oggi ricordano gli anni passati a scuola in modo alternativo. Diciamo che ho lasciato il segno. Credo che anche da sindaco non ho tradito il mio carattere, e le mie battaglie verranno ricordate.
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4) Dieci anni da primo cittadino con un consenso pressoché inalterato non tutti possono metterlo a curriculum. Cosa consiglia al candidato Luca Macario che tenta di portare avanti saldamente il suo testimone? In altre parole quale eredità spiritual-amministrativa gli carica sulle spalle?

Luca è il candidato ideale per proseguire la strada intrapresa in questi dieci anni. E’ giovane, ha entusiasmo, è preparato e ha condiviso come capogruppo tutto quanto portato avanti in questi anni. Consigli? Certo. Innanzitutto di non stare chiuso nelle mura del palazzo, ma di passare il tempo che avrà a disposizione in mezzo alla gente e ascoltare… ascoltare… ascoltare. Poi di essere molto attento nella scelta dei collaboratori, di non trovarsi a che fare con persone che appena giri le spalle ti pugnala. Avrà molto da fare, ne abbiamo parlato a lungo e, se verrà eletto, Torre Boldone diventerà ancora più bello, più vivibile con la riscoperta di ambienti bellissimi del suo territorio dimenticati da decenni.
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5) Si riconosce degli errori o dei “avrei potuto fare meglio”?

Nessuno è perfetto e errori ne ho fatti sicuramente. Solo chi non fa, non sbaglia. E io in questi dieci anni ho fatto tanto, quindi qualcosa che non è andato per il verso giusto sicuramente c’è. Avrei potuto fare di più? Non credo. Sono stati anni difficili per i continui tagli di risorse, per la crisi economica e mi sento tranquillo. Puoi avere tante idee e tanti progetti, ma senza le risorse…
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6) Le minoranze non le hanno lasciato tregua: dal Parco Avventura alle posate di plastica alla festa del paese? Indubbiamente le sono stati col fiato sul collo. Esercizio legittimo di democrazia oppure una pretestuosità argomentativa che le ha fatto sprecare tempo prezioso?

Le minoranze mi hanno deluso. Nessuna proposta, nessuna collaborazione, il nulla politico. In questi anni hanno solo cercato di ostacolare. Ripeto: mai una proposta! L’esempio del Parco Avventura è la dimostrazione. Un parco abbandonato e dimenticato, un progetto per recuperarlo e renderlo fruibile a tutti i cittadini, da parte loro solo iniziative per non farlo aprire o mettere in difficoltà chi ha investito risorse ed energie in questo progetto. Sono solo riusciti a ritardarne l’apertura. E come non ricordare la polemica sugli alberi? 800 piante fatte monitorare una ad una da un agronomo professionista, tagliate e sostituite quelle che avevano la diagnosi di pericolo imminente di caduta. Hanno inventato di tutto, fatto esposti, risultato: NULLA di irregolare. E nel frattempo, mentre a Roma e in molte altre città gli alberi cadevano con danni e purtroppo anche morti, a Torre non è successo nulla. Ecco, spero che la gente abbia capito di che pasta è fatta questa opposizione e che se ne ricordi quando tra pochi mesi andrà a votare.
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7)  Senza scomodare il questionario di Proust il sindaco Sessa senza “la maschera” di primo cittadino come si definirebbe? Cosa le piace? Cosa la appassiona? Che libri legge? Che film guarda? Che musica ascolta? Cosa le piace mangiare? Ci regali un ritratto decisamente non politico.

Mi definisco un nonno felice… Scherzi a parte sono sempre stato appassionato di natura, montagna, sci-alpinismo e mountain bike. Ora a 70 anni devo un po’ limitare queste mie passioni, ma la mountain bike rimane il mio chiodo fisso. Leggo libri gialli, mi piacciono film comici che mi rilassano, la musica anni ’60. Quanto alla cucina, adoro quella bergamasca, ma apprezzo tutta la cucina locale quando giro in Italia. Poi, il piatto preferito è polenta con brasato.
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8) C’è un politico del passato o del presente che ha apprezzato o apprezza in modo particolare e dal quale, seppur indirettamente, ha preso lezioni?

Sarà strano, ma non ho alcun politico del passato che mi aggrada. Diciamo che ho ammirato l’ironia e la sagacia di Andreotti quando lo sentivo rispondere nelle interviste. Ma politicamente non era certo il mio leader.
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9) Se venisse rapito dagli alieni e le chiedessero di descrivere l’Italia cosa risponderebbe?

Italia, bellissima nazione: mare, montagne, si mangia divinamente, tanta storia, arte, un paese magnifico! Purtroppo con un sistema malato, liti continue, istituzioni che fanno a pugni tra loro, tanti politici che preferiscono piegarsi ai diktat dell’Europa e la stanno mandando in rovina.
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10) Mi ha sempre sorpreso l’idea di mettere a disposizione il suo numero di cellulare ai cittadini di Torre Boldone, un paese di quasi 9000 abitanti. Chiamate ne saranno arrivate. Ce n’è una che ricorda in modo particolare?

E’ stata una delle mie prime iniziative, l’ho fortemente voluta e non me ne sono pentito. Mi davano del pazzo, mettere a disposizione il cellulare quando invece quasi tutti cercano di non diffonderlo per non essere oggetto di continue chiamate o addirittura scherzi telefonici. Ebbene, in questi anni mai e dico mai ho ricevuto una chiamata che non avesse una seria motivazione. Devo dare atto che i cittadini di Torre Boldone hanno utilizzato il mio numero telefonico sempre in modo corretto, rispettoso ed educato. Le chiamate che mi hanno più colpito sono state quelle di alcune persone anziane che mi invitavano a casa loro per parlarmi di qualche problema. In realtà si sentivano sole e avevano piacere di fare quattro chiacchiere con il sindaco.


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