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Pochi giorni fa Altreconomia ha pubblicato un dossier sulla mortalità nelle RSA bergamasche nel primo semestre 2020 (qui trovate il link: https://altreconomia.it/decessi-rsa-bergamo-dati-ats/). Un lavoro interessante che ha richiesto molti mesi, di cui almeno 5 solo per avere risposta dall’ATS di Bergamo per avere una parte dei dati. Arrivati solo alla vigilia dell’udienza al TAR cui Altreconomia si era rivolta per vedere soddisfatti i diritti all’accesso all’informazione dei bergamaschi. Un comportamento, quello di ATS e Regione Lombardia, non solo assurdo ma persino meschino che in tanti, compreso il sottoscritto, faranno fatica a dimenticare. Andiamo oltre.

Nella tabella con tutti i dati che potete consultare al link già riportato balza all’occhio il caso della RSA di Azzano San Paolo. Premessa, questi non sono i decessi Covid, ma i decessi complessivi nel primo semestre 2020 confrontati con lo stesso periodo del 2019. In maniera tale da superare i noti problemi di tamponi mancanti e di normalizzare la statistica, con un periodo più lungo, alla normale mortalità del periodo considerato. Nel confronto su base provinciale il numero dei decessi raddoppia, + 127%, con punte vertiginose oltre dieci volte tanto. Non ad Azzano San Paolo, nella RSA San Paolo il numero complessivo dei decessi si riduce da 12 a 7 persone con un calo del 41%.


Non un miracolo certo, ma un’esperienza da indagare e da conoscere. Che cosa ha portato la residenza San Paolo ad evitare la strage della pandemia? Questa è una domanda che rivolgiamo ai dirigenti della struttura comunale e al sindaco della cittadina dell’hinterland bergamasco. Non crediamo ai miracoli, ma neanche alla casualità.


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